Assedio di Alessandria (1175): differenze tra le versioni
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Tuttavia, per rimediare alla debolezza della cinta muraria, gli alessandrini avevano scavato di fronte a questa un profondo e largo [[fossato]], riempiendolo con le acque del fiume [[Tanaro]]; ciò creò grosse difficoltà alle [[Armi da assedio medievali|macchine d'assedio]] nemiche, impossibilitate ad avvicinarsi alle mura. L'Imperatore decise quindi di limitare le azioni offensive limitandosi a bloccare i rifornimenti, così da prendere la città per fame. A suo svantaggio, però, l'inverno fu freddo e umido; oltre ad un rinforzamento del fossato, cio trasformò tutta la zona intorno al suo accampamento in una grossa palude. Durante l'inverno, inoltre, [[Pavia]] e il Monferrato si rivelarono incapaci di rifornire l'esercito imperiale, equivalente ad una città medio-grande; verso dicembre il numero di soldati cominciò a diminuire drasticamente, soprattutto considerando che, durante le festività natalizie, le truppe morave di Ulrico di [[Olomouc]] disertarono.
Giunta la primavera la situazione ad Alessandria era in stallo, e l'esercito della Lega si mise quindi in marcia per tentare di risolverla spezzando l'assedio. Il Barbarossa ordinò quindi a [[Cristiano di Magonza]], il cui contingente era stanziato in Romagna, di rallentare i Lombardi con azioni di disturbo.
==Conseguenze==
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