Metilde Viscontini Dembowski: differenze tra le versioni

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In ottobre Metilde fece ritorno con il figlio Ercole a Milano, sistemandosi in un appartamento in affitto in piazza delle Galline. Doveva definire la sua causa di separazione e contava sulle influenti relazioni della duchessa Julie per ottenere un esito il più possibile favorevole. Julie le aveva assicurato di aver contattato il cancelliere [[Klemens von Metternich|Metternich]] a [[Vienna]], il governatore della Lombardia [[Franz Joseph Saurau]] e il feld-maresciallo austriaco [[Ferdinando Bubna]], il superiore del generale Dembowski, a Milano.
 
Il 15 marzo [[1817]] Metilde scrisse all'amico svizzero [[Jacob Heinrich Meister]] di aver concordato con il Bubna e il marito un primo accordo: in attesa della sentenza sarebbe dovuta ritornare con il figlio nella casa di Dembowski, in via del Gesù, risiedendovi in camere separate. A luglio la sentenza dispose la definitiva separazione dei due coniugi: i figli restavano affidati al padre, la madre poteva vederli e vivere finalmente lontano dall'ex-marito[[File:8879 - Milano - P.za Belgioioso - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-Apr-2007.jpg|thumb|left|Milano, piazza Belgioioso: in fondo a sinistra è la casa di Metilde]]
 
=== Stendhal ===
[[File:8879 - Milano - P.za Belgioioso - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-Apr-2007.jpg|thumb|left|Milano, piazza Belgioioso: in fondo a sinistra è la casa di Metilde]]
Si stabilì al secondo piano di una casa di proprietà del fratello Ercole, in piazza Belgioioso.<ref>Ora [http://milano.blogosfere.it/images/14%29%20palazzo%20Dei%20Besana%20P.zza%20Belgioioso_IMG_4474.jpg palazzo Besana], in piazza Belgioioso 1.</ref> Nella « saletta azzurra », il salotto che si affaccia sul palazzo dei principi Belgioioso, riceveva nel pomeriggio gli amici, che avevano in comune i sentimenti liberali, l'insofferenza per la [[Restaurazione]] austriaca e la passione per la nuova letteratura romantica. Vi si trovavano tutta una serie di personaggi che aderirono alla ''Società dei Federati'' e parteciperanno ai [[moti del 1821]], conclusi per alcuni di loro con la condanna allo [[Fortezza dello Spielberg|Spielberg]]: i coniugi Confalonieri, [[Federico Confalonieri|Federico]] e [[Teresa Casati]], il letterato [[Ludovico di Breme]], l'intellettuale [[Pietro Borsieri]], la contessa [[Maria Frecavalli]], [[Camilla Besana Fè]] (la cui figlia Carmelita sposerà [[Luciano Manara]]), la cugina [[Bianca Milesi Mojon]], il barone [[Sigismodo Trechi]], il conte [[Giuseppe Pecchio]], collaboratore del « [[Il Conciliatore|Conciliatore]] », e gli avvocati [[Gaetano De Castillia]] e [[Giuseppe Vismara]]. Quest'ultimo, il 4 marzo [[1818]], le presentò uno scrittore francese, [[Stendhal|Henri Beyle]], il cui libro ''Rome, Naples et Florence en 1817'' aveva recentemente ottenuto un buon successo in patria.