Roby Crispiano: differenze tra le versioni

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Ma è nello stesso anno che Crispiano viene censurato dalla [[Rai]] (che organizzava l'evento) al [[Festival delle Rose 1966|Festival delle Rose]] di [[Roma]], dove doveva presentare con i [[Pooh]], un brano intitolato ''Brennero 66'', che parlava dei giovani militari chiamati a vigilare sui tralicci dell'alta tensione in [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], al tempo al centro degli attentati di movimenti autonomisti sudtirolesi. Alla canzone viene cambiato il titolo in ''Le campane del silenzio'' e la frase ''"T'hanno ammazzato quasi per gioco"'' viene censurata. Oltre alla censura ci furono anche continui disturbi dell'audio durante l'esibizione del gruppo, situazione che ne determinò l'ultimo posto in classifica .
 
Altri suoi ''hit'' di quell'anno sono ''A piedi scalzi'' (presentata al [[Cantagiro 1967]]) e ''Uomini uomini'' (musicata da [[Francesco Anselmo]]), una delle più note canzoni di protesta, nate sull'onda della [[contestazione giovanile]] attuata all'epoca dai movimenti giovanili<ref>Info e testo su: [http://www.musicaememoria.com/uomini_uomini.htm Musicaememoria.com]</ref>.
 
Al [[Un disco per l'estate 1968|Disco per l'estate]] del [[1968]] presentò il brano ''L'aria d'oro''. Altre sue canzoni divenute celebri sono state ''Il messaggio'', ''Quando ritorno al mio paese'', ''Se potessi essere il vento'', ''Non riesco più a sognarti'' (''[[cover]]'' di un brano di [[Timi Yuro]], pubblicata con il nome di ''Roberto Castiglione''), ''Solo io e te'' e ''Occhi verdi''.