Piazza Armerina: differenze tra le versioni
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Dopo la morte del gran Priore e la fine della età dei Martini e poi dei Trastamara a questi succeduti, Piazza ottiene il titolo di libera Universitatae, come promesso dalla regina Bianca di Navarra, seconda moglie del giovane sovrano Martino I. La Città viene dotata di un proprio senato ed autonoma dalle decisioni della castellania imposta dal tiranno Cabrera, grande almirante del regno, che aveva provveduto dopo la morte (probabilmente da lui ordita) del Gran Priore di nominare Castellano, contro la volontà regia e del popolo piazzese, un suo alleato fedele tale Alfonso De Cardines già capitano della roccaforte di Gaeta, ma ciò fu impedito dai Piazzesi e dal cugino di Don Giovanni Suriano il Gran Priore, ossia Don Angelo Antonio, che sollevò la popolazione contro il Cabrera, il castello fu isolato con un lungo assedio. Fu così che la casata dei De Cardines non osò mai entrare in possesso reale del castello ne tantomeno abitarlo. La roccaforte divenne, sotto il governo borbonico, una prigione. La Città di Piazza divenuta libera Universitatae è sede di senato e di tribunali, come fu nel periodo [[Federico II di Svevia|federiciano]].
Nel [[1517]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] la fregia del titolo di ''Città'', con appellativo ufficiale di ''Urbs Opulentissima''. In ricordo della notevole compagine catalana che favorì la ricchezza del territorio, nella città di Piazza esiste ancora una "porta catalana". In questo periodo Piazza è capitale di una ''Comarca'' che riunisce a sé i diversi paesi ''[[Lombardi di Sicilia|lombardi]]'', accomunati da [[Dialetti gallo-italici di Sicilia|un linguaggio]] e una storia comuni. Dal [[1689]] fino al [[1817]] è sede della ''quarta Università del [[Regno di Sicilia|Regno]]''<ref>F. Marchese, ''La chiarezza oscurata per la morte di D.D. Antonio Chiarandà'', Messina 1695, p. 41.</ref>. Dal [[1817]] è anche sede di [[vescovado]] con una vasta [[Diocesi di Piazza Armerina|diocesi]], mentre ottiene il titolo di ''Armerina'' nel [[1863]]. Persa la sua egemonia sul territorio venne accorpata alla Valle di Caltanissetta e dal [[1926]] passò alla [[Provincia di Enna]]. Nel [[2015]] Piazza Armerina, con un referendum popolare e due votazioni del consiglio comunale, delibera l'adesione alla [[Città metropolitana di Catania]]<ref>{{cita news|url=http://www.cataniatoday.it/cronaca/citta-metropolitana-piazza-armerina-catania.html|titolo=Citta metropolitana, consiglio comunale di Piazza Armerina dice "si" a Catania|pubblicazione=Catania Today|data=14 settembre 2015|accesso=5 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lurlo.info/it/piazza-armerina-aderisce-alla-citta-metropolitana-di-catania/|titolo=Piazza Armerina aderisce alla città metropolitana di Catania|pubblicazione=L'Urlo|data=29 settembre 2015|accesso=5 novembre 2015|dataarchivio=4 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151104134334/http://www.lurlo.info/it/piazza-armerina-aderisce-alla-citta-metropolitana-di-catania/|urlmorto=sì}}</ref>, ma il disegno di legge predisposto dal Governo regionale per la conseguente modifica territoriale (''ex art. 44 della L.R. n. 15/2015'') non è stato approvato dall'[[Assemblea regionale siciliana|ARS]].
=== Simboli ===
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* Commenda dei Cavalieri di Malta (XII sec.).
* Chiesa di Sant'Anna (XVIII sec.) dal pregevole prospetto concavo di gusto barocco.
* Gran Priorato di Sant'Andrea ([[1096]]) in realtà Priorato sin dal suo esordio, elevato a Gran Priorato di Sant'Andrea e Sant'Elia, facenti capo ai priorati di Piazza e di Adernò l'attuale [[Adrano]] riunendo tutti i capitoli gerosolimitani della Sicilia Centro Orientale, da Martino I di Trinacria e dalla consorte la regina Maria di Sicilia nel 1392 che nominarono un loro parente un nobile cavaliere gerosolimitano Giovanni Suriano già Priore di Sant'Andrea a primo Gran Priore di Sant'Andrea e Sant'Elia, di origine catalana e di nobilissima casata, giunta in Sicilia per difendere gli isolani dagli Angiò dopo i famosi [[Vespri Siciliani]] nel 1282 e difendere anche le pretese al trono di Sicilia da parte del Re [[Pietro III d'Aragona]]. Nel 1396 il Gran Priore fu elevato alla dignità patriarcale e gli fu affidata la castellania del nuovo castello aragonese fatto erigere dal re Martino I, fu così il primo ed unico Conte castellano di Piazza, con poteri di mero e misto impero. Al suo interno la Chiesa di Sant'Andrea custodisce affreschi medievali databili dal [[XII secolo|XII]] al [[XV secolo]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/BLU/LA_CITTA/CHIESE/SANT_ANDREA.aspx|titolo = Gran Priorato di Sant’Andrea|accesso = |data = |dataarchivio = 9 maggio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150509051901/http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/BLU/LA_CITTA/CHIESE/SANT_ANDREA.aspx|urlmorto = sì}}</ref> Chiesa e Cenobio costituivano l'antico Priorato dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in Sicilia. Con la [[Chiesa di Santa Croce (Messina)|Chiesa di Santa Croce]] di [[Messina]] è sede dei canonici regolari di [[Sant'Agostino]] unita poi al [[Santo Sepolcro|monastero del Santo Sepolcro]] in [[Gerusalemme]]. Sede dei [[Cavalieri del Santo Sepolcro]] quale donazione del conte [[Simone del Vasto]], signore di [[Butera]] e di [[Policastro]], nipote del [[gran conte Ruggero]], sette anni dopo la presa di [[Gerusalemme]].<ref>Le origini storiche dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in Sicilia da Normanni agli Aragonesi {{cita web |url=http://www.santosepolcrosicilia.it/ordinesicilia.html |titolo=Copia archiviata |accesso=4 giugno 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150529200045/http://www.santosepolcrosicilia.it/ordinesicilia.html |dataarchivio=29 maggio 2015 }}</ref>
* Eremo di Fundrò
* Eremo di Piazza Vecchia con annesso convento e chiesa dedicata a Maria SS di Piazza Vecchia
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