Stadio Franco Ossola: differenze tra le versioni

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===Origini===
[[File:Stadio del Littorio Varese (anni 1930).png|thumb|left|Lo stadio poco dopo l'inaugurazione, negli [[anni 1930]]: si nota la totale assenza di tribune ad eccezione del settore ovest, mentre sotto la curva sud del velodromo (a sinistra) si intravede l'edificio degli spogliatoi.]]
[[File:Stadio Franco Ossola Varese anni 1960.png|thumb|left|Interno dello stadio attorno agli [[anni 1960]]: a sinistra la rinnovata tribuna, sullo sfondo si notano la vecchia pista ciclistica e una parte degli spalti (curva nord e distinti nord) costruiti in tubi d'acciaio.]]
Il progetto per l'edificazione di uno stadio polisportivo in località [[Masnago]] (da dedicare essenzialmente alla pratica di [[calcio (sport)|calcio]], [[atletica leggera]] e [[ciclismo su pista]]) fu presentato all'Ufficio Tecnico del Comune di Varese il 3 gennaio [[1935]] e i lavori di costruzione furono conclusi entro la fine di quell'anno. Lo ''Stadio del Littorio'' fu quindi inaugurato l'8 dicembre, allorché la Varese Sportiva vi giocò la prima partita interna e abbandonò il vecchio campo di gioco in località Bettole (sul cui sito venne poi costruito l'[[Ippodromo Le Bettole|ippodromo cittadino]], precedentemente ubicato proprio a Masnago).
 
Dopo la caduta del [[fascismo]], l'impianto (che nel 1945 venne adibito a campo di prigionia temporaneo sotto la responsabilità del [[CLNAI]]) venne denominato informalmente ''Stadio di Masnago'', per poi assumere l'intitolazione a [[Franco Ossola]] a seguito della [[tragedia di Superga]], in cui perse la vita l'intera squadra del [[Grande Torino]] (ivi compreso il calciatore varesino). L'adozione di tale nome venne resa ufficiale il 3 settembre [[1950]] con la posa di un cippo presso la cancellata principale.
 
La struttura originaria disponeva di una sola tribuna, posizionata sul lato est del terreno di gioco, attorno al quale si sviluppavano la pista di [[atletica leggera]] e il [[velodromo]], costruito mediantecon un'impalcatura di ferro e calcestruzzo<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/14/foto/varese_su_facebook_l_amarcord_nelle_immagini_in_bianco_e_nero-52606515/11/ Varese, su Facebook l'amarcord nelle immagini in bianco e nero] - ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 14 feb 2013</ref><ref>[https://archive.is/ybEDP Cartolina d'epoca] - ''delcampe.net''</ref>; gli spogliatoi erano seminterrati, ubicati in una bassa costruzione al di sotto della curva meridionale della pista ciclistica e l'accesso al campo era possibile mediante un tunnel che sbucava dietro il relativo lato corto del terreno di gioco.
 
Successivamente l'impianto fu più volte rimaneggiato e dotato di spalti lungo pressoché tutto il suo perimetro: il 13 settembre 1959, conin occasione dell’arrivo della [[Tre Valli Varesine]], il sindaco [[Lino Oldrini]] inaugurò la tribuna coperta in cemento armato (poco prima era stata abbattuta la vecchia struttura d’epoca fascista); nella circostanza si giocò un’amichevole tra Varese e {{Calcio Torino|N}}. In seconda battuta si procedette alla costruzione delle due curve (nord e sud) e del settore distinti sul lato ovest, dapprima in [[legno]] e tubi d'[[acciaio]] e poi in [[calcestruzzo]]. Ciò consentì, negli anni delle maggiori fortune del Varese Calcio (che tra gli [[anni 1960]] e [[anni 1970|1970]] disputò più volte il campionato di [[Serie A]]), di portare la capienza fino a 23.000 spettatori (complice il fatto che i posti non erano numerati e si permetteva agli spettatori di accomodarsi non solo sulle gradinate, ma anche sul velodromo o sulla pista di atletica). Per ragioni di sicurezza, la capienza massima dell'impianto venne poivia via stabilizzata a poco meno di 10.000 posti.
 
Gli spogliatoi e i locali tecnici dello stadio vennero poi progressivamente trasferiti dalla curva sud (i cui locali finirono in abbandono o usati come deposito) all'interno della tribuna<ref>[http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Sport/come-si-fa-a-non-amare-questo-varese-la-mie-cinque-donne-sono-il-mio-segreto_1167427_11/ «Come si fa a non amare questo Varese? Le mie cinque donne sono il mio segreto»] - ''[[La Provincia di Varese]]'', 18 feb 2016</ref>.