Ja'far al-Kalbi II: differenze tra le versioni
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Anche durante il suo regno, nell'[[Emirato di Sicilia (948-1091)|Emirato di Sicilia]] migliorò il grado di benessere iniziato con i suoi predecessori Kalbiti, si raggiunse un altissimo livello di benessere economico, commerciale e sociale che si riverberò anche in una fioritura delle arti e della letteratura.
Dal punto di vista militare, venne rafforzata al massimo la potenza della flotta navale della Sicilia, che divenne una potenza di tutto rispetto nel Mediterraneo.
Nella politica interna, Jaʿfar II rispolverò, dopo più di un millennio, il titolo di [[Re di Sicilia|Re (in arabo Malik) di Sicilia]], reputandolo più appropriato per l'Isola, memore del fatto che la Sicilia era stato un regno nell'antichità. Il legame dell'[[Emirato di Sicilia (948-1091)|Emirato di Sicilia]] con [[Il Cairo]], sia formalmente che sostanzialmente, fu dovuto a legami religiosi.<ref name="ref_A">Massimo Costa. ''Storia istituzionale e politica della Sicilia. Un compendio''. Amazon. Palermo. 2019. Pagg. da 82 a 83 - ISBN 9781091175242</ref>
Amante della pace, egli preferì la vita agiata ai disagi delle spedizioni militari, trascorrendo il suo tempo nell'ozio e nel benessere del suo [[Parco della Favara]] (''fawwāra'' = "sorgente") in cui dispose l’edificazione di [[Castello di Maredolce|Maredolce]] a [[Palermo]], noto ancora ai tempi di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] come ''Qaṣr Jaʿfar'' (il palazzo di Jaʿfar), circondato da poeti e artisti di ogni sorta. Lui stesso fu un fine poeta, scrittore e filologo esperto.
Il periodo di regno di Jaʿfar II rappresenta il momento di massima espansione e influenza per l'[[Emirato di Sicilia (948-1091)|Emirato di Sicilia]]. [[Palermo]], ''Balarm'' in [[Lingua siculo-araba|siculo-arabo]], raggiunse sotto Jaʿfar II grandi splendori e si colmò di parchi reali coltivati a [[Phoenix dactylifera|palma da dattero]]<ref>http://www.palermoweb.com/cittadelsole/monumenti/castello_maredolce.htm</ref>.
L'autorità dell'emiro Jaʿfar II fu contestata nel [[1015]] da suo fratello ʿAlī, che raccolse un esercito di schiavi africani di colore, cercando di rovesciarlo. Il tentativo fallì e ʿAlī fu catturato e giustiziato e per punizione tutte le genti dell'[[Africa subsahariana]] presenti in Sicilia furono cacciate.
Il suo [[visir]] Hasan Ibn Muhammad inasprì enormemente la pressione fiscale, soprattutto a danno del ceto aristocratico e questo rese molto impopolare Jaʿfar II.
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|precedente = [[Yūsuf ibn al-Kalbī]]
|successivo = [[Aḥmad ibn Yūsuf al-Akḥal|Aḥmad II al-Akḥal]]}}
{{Portale|biografie|islam}}
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