Gerry Mulligan: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Fin da giovane Mulligan suonò diversi [[Strumenti musicali|strumenti]], dal [[pianoforte]] al [[clarinetto]], per poi dedicarsi definitivamente a quello che lo rese famoso, il [[sassofono|sax]] [[baritono]]. Mulligan diede al baritono un suono più morbido e moderno di quello che lo strumento aveva avuto nel jazz dagli anni Venti ai Quaranta, e con Cecil Payne e Serge Chaloff fu fra i primi a praticare sullo strumento l'idioma [[bebop]]. Gerry Mulligan detiene forse il primato per numero di collaborazioni con i più svariati musicisti. Ha suonato infatti, come solista o sideman, con quasi tutti i grandi del suo tempo: [[Paul Desmond]], [[Duke Ellington]],
[[Milano]], dove visse a lungo, sino agli ultimi anni della sua vita (era sposato con un'italiana, Franca Rota, conosciuta al Jazz Club di Milano: "Capolinea"<ref>{{Cita libro|autore = Arrigo Polillo|titolo = Jazz - la vicenda e i protagonisti della musica Afro-Americana. - Edizione aggiornata a cura di Franco Fayenz|anno = 1975|editore = Mondadori|città = Milano|p = 777|ISBN = 978-88-04-42733-9}}</ref>), negli [[anni 1950|anni cinquanta]] vedeva spesso Gerry Mulligan apparire all'improvviso nei jazz club e cominciare ad [[improvvisazione (jazz)|improvvisare]] con i musicisti che incontrava, per il semplice gusto di partecipare a una [[jam session]]. La componente umana era per Mulligan dunque estremamente importante. Trattava i suoi collaboratori, quando si dimostravano all'altezza, quasi come membri della famiglia e li spronava a fare sempre meglio.
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== Stile ==
Uno dei limiti del baritonista consisteva nel considerare spesso con diffidenza le tendenze del nuovo jazz che non partivano da lui, come ad esempio il [[Free jazz|free]], anche se si sentono, ovviamente, influenze [[fusion]] nei suoi ultimi brani. Mulligan in fondo, pur suonando con numerosi e svariati musicisti, era solito portare soprattutto il suo importante contributo, rimanendo per scelta ancorato al suo passato. Comunque il suo stile non può essere incasellato completamente in uno schema, come per ogni genio, ma al contrario offre, brano dopo brano, sempre nuove idee e spunti. Tra le sue collaborazioni, al di fuori delle performance esclusivamente jazzistiche, va ricordato quello che è stato definito "Il bellissimo, memorabile album ''[[Summit-Reunion Cumbre]]''", registrato a Milano con il bandoneonista-compositore argentino [[Astor Piazzolla]] e un'orchestra formata da musicisti italiani e argentini, fra i quali
Quello che va sottolineato è che Mulligan pensava soprattutto a suonare, suonare e ancora suonare, o per essere più precisi, ad esprimersi musicalmente, facendo, delle note, parole di grande effetto.
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=== Album ===
* 1950-52 - ''The Gerry Mulligan Quartet/Gerry Mulligan with the Chubby Jackson Big Band''
* 1951 - ''Mulligan Plays
* 1952-53 - ''The Original Quartet With Chet Baker'' (2CD) - Pacific Jazz
* 1953 - ''Konitz Meets Mulligan'' - Pacific Jazz (with [[Chet Baker]])
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* 1970 - ''Live at the Berlin Philharmonie'' (with the [[Dave Brubeck]] Trio)
* 1971 - ''Age of Steam'' - A&M (and his Orchestra)
*1973 - ''We're all together again for the first time'' (Oct/Nov
* 1974 - ''[[Summit-Reunion Cumbre]]''
* 1974 ''- Gerry Muligan/Chet Baker: Carnegie Hall Concert'' (with [[Chet Baker]])
* 1976 - ''[[Gerry Mulligan meets Enrico Intra]]'' (with
* 1977 - ''Blues for Gerry - The Lionel Hampton Sessions'' (with [[Lionel Hampton]] )
* 1980 - ''Walk on the Water'' - DRG (with his orchestra)
* 1990 - ''Lonesome Boulevard'' - A&M
* ''Re-Birth of the Cool'' (1992) - re-recordings of
* ''Billy Taylor and Gerry Mulligan: Live at MCG'' (1993) live, with pianist [[Billy Taylor (pianista)|Billy Taylor]]
* 1993 - ''Paraiso'' - Telarc Jazz (con Jane Duboc)
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