Copti: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Secondo la tradizione copta il cristianesimo fu portato in Egitto da [[Marco (evangelista)|San Marco]] nel I secolo e si diffuse rapidamente tra le comunità urbane di lingua greca e in seguito anche nelle regioni rurali. A partire dal [[concilio di Calcedonia]] del 451 il cristianesimo copto aderì al [[monofisismo]], distaccandosi dalla dottrina cristiana dell'[[Impero romano d'Oriente]], il quale perseguitò nel corso dei secoli seguenti la comunità. La [[conquista islamica dell'Egitto]] nel 641 venne quindi accolta dai copti come una liberazione. I copti vennero integrati nell'amministrazione islamica e la [[lingua copta]] venne utilizzata in ambito amministrativo fino alla fine del VII secolo; numerosi copti raggiunsero posizioni importanti in ambito governativo.<ref name="Shoup75">{{Cita|Shoup|p. 75}}.</ref><ref name="Pennington">{{Cita|Pennington}}.</ref>
Tra il XIII e il XVI secolo, sotto i [[Mamelucchi]], i copti affrontarono persecuzioni da parte delle autorità; malgrado varie ribellioni, la gran parte dei copti si convertì gradualmente all'[[islam]], in particolare in seguito alla ribellione del 1354. Sotto gli [[Impero ottomano|Ottomani]] e sotto la dinastia di [[Mehmet Ali]] i copti vennero emancipati e sperimentarono importanti miglioramenti delle loro condizioni sociali, politiche ed economiche. I copti vennero integrati nell'esercito e nel XX secolo molti entrarono a far parte del partito [[Wafd]], il quale si batté per l'indipendenza dell'Egitto dall'influenza [[Impero britannico|britannica]].<ref name="Shoup76">{{Cita|Shoup|p. 76}}.</ref> L'emancipazione della comunità copta raggiunse il culmine negli anni 1950; i copti giunsero a possedere un quinto della ricchezza del paese e a comporre poco meno della metà del personale del pubblico impiego.<ref>{{Cita|Farag|p. 83}}.</ref> A partire dagli anni 1950 il regime di [[Gamal Abd el-Nasser]] avviò ampie iniziative di [[nazionalizzazione]], che provocarono un declino della partecipazione attiva dei copti nella società egiziana.
== Demografia ==
I copti sono generalmente stimati costituire un decimo della popolazione egiziana.<ref name="Shoup75"/> Secondo il censimento del 1976 i copti contavano in Egitto {{M|2315560}} unità, costituenti il 6,31% della popolazione. Questa figura venne fortemente contestata dagli attivisti copti, in particolare negli [[Stati Uniti d'America]], i quali stimarono invece la componente copta a un quinto della popolazione.<ref
== Cultura ==
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== Integrazione nell'Egitto contemporaneo ==
I copti godono della piena cittadinanza egiziana, malgrado siano esclusi dalla presidenza dello Stato, ufficialmente riservata a un musulmano. Numerosi copti conquistarono importanti posizioni politiche, in particolare [[Boutros Boutros-Ghali]].<ref name="Shoup76"/> I copti sono considerati in Egitto una minoranza modello; essi esercitano infatti un ruolo importante in ambito economico e sociale. I copti detengono la gran parte della ricchezza del paese e appartengono in buona parte alla [[classe media]]; ricoprono mansioni lavorative principalmente da [[Colletto bianco|colletti bianchi]] e costituiscono la gran parte dei medici e dei farmacisti in Egitto.<ref
Fino al 2005 la costruzione e la ristrutturazione di chiese e monasteri dovette essere autorizzata dal presidente. Nel 2002 il [[Natale]] copto, celebrato il [[7 gennaio]] venne riconosciuto ufficialmente dal governo egiziano. Malgrado l'apertura delle autorità egiziane, la comunità copta lamenta la pressione del [[fondamentalismo islamico]] ai suoi danni.<ref name="Shoup76"/> Nel 1976 papa [[Senuzio III di Alessandria|Senuzio III]] denunciò l'indifferenza delle autorità egiziane nei confronti delle vessazioni vissute dalla comunità, come i rapimenti di donne copte date in spose a uomini musulmani. Numerose fonti egiziane hanno rilevato l'indifferenza del governo egiziano nei confronti delle vessazioni vissute dalla comunità.<ref>{{cita web|url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=4093|titolo=''Violenze religiose'', in ''Un'antenna per ogni fede''|accesso=14 agosto 2008|urlmorto=sì}}</ref>
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