Rumore: differenze tra le versioni

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Il rumore acustico è collegato da sempre coi concetti di ''fastidio'' e di [[danno]]. L'interesse al rumore, e quindi la nascita di studi e ricerche per comprenderne la genesi e gli effetti e tentarne una limitazione, ha un primo impulso con lo sviluppo delle [[città]], in particolare Roma, e successivamente con lo sviluppo delle realtà industriali.
 
Il problema del rumore urbano fu oggetto di legiferazione anche da parte di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], che a questo scopo promulgò la ''[[Lex Julia Municipalis]]'', che impediva il passaggio dei carri fino al pomeriggio inoltrato, spostando e concentrando di fatto il problema la sera e la notte.
 
[[Quinto Orazio Flacco]], nella sua ''Epistola XVII'' (I v7) si lamenta del rumore cittadino e consiglia a [[Sceva]] di dormire nel [[Ferentino]].
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Anche [[Seneca]] si lamenta del chiasso indiavolato che lo circonda: l'abbaiare dei cani, le urla degli [[schiavismo|schiavi]] frustati, il vociare delle persone che frequentavano le [[terme]] che stavano sotto casa sua, e ''"la caratteristica inflessione della voce"'' dei venditori di bibite, dei salsicciai, dei pasticcieri.
 
[[Plinio il vecchio]], nel suo ''[[Naturalis Historia]]'' (V, X, 54) accenna al possibilità che rumori prodotti da fiumi e rapide possano provocare sordità.<br>
Di rumore e disturbo della quiete pubblica a [[roma antica|Roma]] ne parla il [[satira|poeta satirico]] [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]]:
a suo dire il vociar dei mercanti, il chiasso al passaggio dei carri, il baccano delle [[mandrie]], avrebbero svegliato anche [[Claudio Druso Cesare|Druso]] (e in questo starebbe la satira) e le [[foca|foche]] (a suo dire la foca era l'animale più sonnolento). Si legge nella sua ''Satira terza'', di come i romani dovevano sopportare non solo il disturbo arrecato dal rumore perenne, ma anche i danni alla salute ad esso connessi.
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==Fisica==
Per la propagazione è necessario un mezzo elastico, nel quale la sorgente crea una successione di onde di rarefazione e compressione, che si muovono con una velocità dipendente solo dalle condizioni del mezzo. Tale successione porta le particelle del mezzo a vibrare attorno alla posizione di equilibrio lungo la direzione di propagazione dell'onda (quindi le onde sonore sono onde longitudinali). Vale la ''legge di Ohm acustica'': &Delta;Δ p = &rho;ρ<sub>0</sub> c v, cioè la pressione sonora è proporzionale alla velocità di oscillazione delle particelle. Da questa formula si può poi ricavare:
 
:<math>c = \sqrt{\frac{\Delta p}{\Delta \rho}}</math>
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[[Categoria:Acustica]]
 
 
[[ca:Soroll]]