L'ultimo elfo: differenze tra le versioni

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Durante la sua rocambolesca fuga in un mondo ignoto ed ostile viene aiutato da Monser e Sajra, un uomo e una donna che, dopo una iniziale titubanza dovuta all'atavica ostilità verso gli Elfi, lo accolgono e lo proteggono. In un'ambientazione di estrema povertà, dovuta sia a fattori climatici, sia per colpa del governo tirannico del Giudice Amministratore, i tre cercano rifugio nella capitale del regno di Daligar dove, a causa dell'incauto uso dei suoi poteri da parte del piccolo e inesperto elfo, vengono imprigionati e condannati a morte.
Riescono a fuggire e cercano rifugio sulla cima di una montagna dove incontrano l'ultimo rappresentante dei draghi. La montagna è in effetti la cima di un vulcano e il drago, dolorante e lamentoso, si mantiene al caldo usando i tepori provenienti dal cratere. Yorsh e i suoi amici umani pensano che le terribili piogge che stanno devastando il mondo siano causate dai fiumifumi del vulcano e ne ostruiscono la bocca, ma poi scoprono per bocca del drago che la colpa è in realtà di un meteorite che colpendo la Terra ha provocato nefasti per quanto temporanei, cambiamenti climatici.
 
L'elfo decide di rimanere col vecchio e malridotto drago per accudirlo e fargli compagnia come, scopre, aveva fatto prima di lui suo padre, mentre Monser e Sajra vanno a vivere nel villaggio di Arstrid dove si sposeranno e avranno una figlia. Il rifugio del drago contiene anche una caverna con una immensa biblioteca con la raccolta di tutte le conoscenze degli Uomini e degli Elfi. Yorsh rimarrà col drago Erbrow per tredici anni e alla fine scopre in una vecchia pergamena che il suo drago sta in realtà covando l'uovo del suo successore e che il suo comportamento erratico e lunatico è normale per i membri della sua stirpe durante la cova. Nasce così un nuovo drago e il vecchio muore gettandosi nell'oceano. Yorsh accudisce nei suoi primi giorni il piccolo drago Erbrow che, dopo aver imparato l'arte del volo, acquisisce la memoria e le conoscenze del suo genitore.