Harald Szeemann: differenze tra le versioni
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==Biografia==
=== Famiglia e vita privata ===
Harald (Harry) Szeemann nasce l'11 giugno 1933 a Berna da Julie Szeemann-Kambly (1907-2005) e Étienne Ernst Szeemann (1904-1958)<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.getty.edu/research/collections/collection/113YKH|titolo=Presentazione dell'Archivio Harald Szeemann sul sito del Getty Institute - Research Collections}}</ref>. Proviene da una famiglia [[Austria-Ungheria|austroungherese]]: il nonno Etienne Szeemann (1873–1971), un [[parrucchiere]] [[poliglotta]], lavorò a [[Budapest]], [[Vienna]] e [[Karlovy Vary|Karlsbad]]; come parrucchiere di nave si recò a [[Kapstadt]] e poi [[Londra]]. Qui nel 1905 nacque il padre di Harald Szeemann. Nel 1906 i suoi nonni si spostarono con i figli a [[Berna]]. Nel 1919 riceve la cittadinanza svizzera. Il nonno e Karl Ludwig Nessler furono gli inventori della [[permanente]]<ref>[https://www.taz.de/index.php?id=archivseite&dig=2001/10/27/a0236 Nike Breyer in einem Interview mit H.S. in der TAZ vom 27. Oktober 2002]</ref> e il padre fu un parrucchiere di successo al quale il figlio Harlad dedicò la mostra ''Grandfather - a pioneer like us'' nel 1974 nel suo appartamento di Berna e riallestita all'Istituto Svizzero di New York nel 2019<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.swissinstitute.net/exhibition/harald-szeemann-grandfather-a-pioneer-like-us/|titolo=Harald Szeemann {{!}} Grandfather: A Pioneer Like Us {{!}} Swiss Institute|lingua=en
Harlad Szeemann si è sposato due volte, nel 1959 con Françoise Bonnefoy (1934-) e in seconde nozze con l'artista [[Ingeborg Lüscher]]. Ha avuto tre figli: Jérôme (1959-) e Valérie (1964-) nati dal primo matrimonio e Una (1975-) con la seconda moglie<ref name=":1" />.
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Durante il periodo del Ginnasio Harald Szeemann si interessò di musica, arti figurative e letteratura. Dopo la [[maturità]] studiò dal 1953 al 1960 [[storia dell'arte]], [[archeologia]] e scienze giornalistiche alla [[Universität Bern]] e all{{'}}''Institut d'Art et d'Histoire'' della [[Sorbona]]. Presto si occupa di teatro a Berna. Nel 1956 fonda un [[Ein-Mensch-Theater]]. Fece anche il grafico presso un'agenzia di pubblicità e fu anche pittore e scrittore. Nel 1957 riceve una offerta da [[Leonard Steckel]] per un ingaggio al [[Schauspielhaus Zürich]] così come da [[Franz Meyer]], direttore della [[Kunsthalle Bern]], per l'organizzazione della mostra ''„Dichtende Maler – Malende Dichter“'' presso il [[Kunstmuseum St. Gallen]]. Szeemann decide di dedicare la mostra a [[Hugo Ball]]. Nel 1958 sposa la parigina Françoise Bonnefoy. Il primo figlio fu Jérôme Patrice (1959) e poi Valére Claude (1964).
Dopo una breve esperienza nel teatro contemporaneo si dedica all'arte. Negli anni Sessanta diventa direttore della [[Kunsthalle Bern|Kunsthalle di Berna]], dove realizza alcune mostre germinali, tra cui "''[[Live In Your Head: When Attitudes Become Form]]''", che introduce nuovi linguaggi e modi di intendere arte, grazie anche alla partecipazione di artisti come [[Joseph Beuys]], Franz Gertsch, [[Richard Serra]], [[Mimmo Paladino]], [[Jörg Immendorff]], Gian Ruggero Manzoni, [[Markus Lüpertz]] e Dieter Roth.<ref>{{de}} [http://www.fehe.org/index.php?id=237 Felicia Herrschaft in einem Gespräch mit Harry Szeemann]</ref>. La mostra è inoltre l'evento che diede inozio alla brillante fama internazionale del suo curatore.<ref>{{Cita libro|nome=Bruce|cognome=Phaidon|titolo=Biennials and Beyond: exhibitions that made art history
Szeemann in seguito si dimette dalla Kunsthalle preferendo operare come freelance, inventando di fatto il modello del "curatore indipendente", cioè un organizzatore di mostre slegato dalle istituzioni museali.
Nel [[1972]] viene chiamato a dirigere [[Documenta]] 5 a [[Kassel]]. Nel [[1978]] cura una mostra sul [[Monte Verità]] dal titolo Monte Verità Ascona.Le mammelle della verità" che racconta la comunità artistica fondata agli inizi del secolo sulle prealpi locarnesi e che è ancora oggi allestita in modo permanente all'interno della Casa Anatta di Monte Verità<ref name=":2">Szeemann, Harald (ed.): ''Monte Verità Ascona. Le mammelle della verità/Die Brüste der Wahrheit.'' Electa Editrice, Milano, 1978 / Armando Dadò editore, Locarno, 2015.</ref>.
Nel [[1980]] inventa con [[Achille Bonito Oliva]] la sezione "Aperto" alla [[Biennale di Venezia]]. Nel [[1999]] viene nominato direttore artistico della stessa biennale, carica che ricoprirà anche nel [[2001]].
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== Archivio ==
L'Archivio Harald Szeemann è stato acquito dal [[Getty Research Institute]] nel 2011<ref name=":0" />. Parte dell'archivio Szeemann è di proprietà del Cantone Ticino e collaborato presso Monte Verità e presso l'[[Archivio di Stato del Cantone Ticino]]<ref>{{Cita web|url=https://www.monteverita.org/it/complesso-museale/fondo-harald-szeemann|titolo=Fondo Harald Szeemann {{!}} Monte Verità Ascona
== Mostre (selezione) ==
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