Jason Aaron: differenze tra le versioni
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=== Seconda fase Marvel Comics e le opere Image (2014-2022) ===
Nonostante i successi ottenuti con una major dei fumetti quale la Marvel Comics, Aaron desidera tornare a creare opere originali e creator-owned e quindi all'interno del fumetto indipendente. Questo tipo di produzione gli permette di esprimere al meglio la sua poetica fumettistica all'interno di una libertà creativa che case editrici quali le Big-Two (Marvel e DC) non possono garantire per i loro personaggi e franchise<ref name=intro>Jason Aaron, in "Introduzione", in {{cita | Southern Bastards volume 1 | p.4}}</ref>. Difatti nel [[2014]] crea la serie a fumetti ''Southern Bastards'' con il disegnatore Jason Latour per la [[Image Comics]], grazie alla quale vince due Premi Eisner nelle categorie ''miglior scrittore'' e ''miglior serie.''<ref name=eisners>{{Cita web|url=http://www.fumettologica.it/2016/07/vincitori-eisner-awards-2016/|titolo=I vincitori degli Eisner Awards 2016}}</ref> Dal punto di vista creativo e autoriale rappresenta un peak creativo dell'intera carriera dell'autore<ref name=eisners/>. L'Image gli permette di creare un'opera dissacrante e violenta dove Aaron torna a narrare vicende radicate nella sua stessa esperienza di vita e in quel bacino socio-culturale quale è il ''Sud degli Stati Uniti'', un luogo geografico e dell'immaginazione che mantiene il fascino della frontiera ma che allo stesso tempo è fortemente dominato da un isolazionismo culturale rispetto ai grandi centri politici-finanziari che si trovano nella costa ovest ed est del Paese<ref name=craw>Antonio Solinas, in "Benvenuti a Craw County", in {{cita| Southern Bastards volume 1 | p.2}}</ref>. Lo steso autore è orgoglioso delle sue origini (nato in Alabama) ma allo stesso non tornerebbe più a vivere in quei luoghi che sembrano quasi spaventarlo<ref name=intro/>. Lo definisce come: «...il luogo più pacifico in cui è mai vissuto. Ma anche il più primitivo. Il più senza tempo. Ma anche il più tormentato. Il più spirituale. Il più carico d'odio. Il più bello. Il più coperto di cicatrici.»<ref name=intro/> Insieme a un altro southern (o ''uomo del Sud'') quale l'artista Jason Latour riesce a forgiare una storia alienante e riconoscibile allo stesso tempo, un contesto narrativo che ruota intorno alla Bandiera Confederata, i barbecue, il timore di Dio, una dieta a base di grassi saturi, la povertà culturale dei ''Redneck'', il razzismo mai spento, la sacralità del football americano come status sociale e realizzazione personale, e la prepotenza come moneta di scambio<ref name=craw/>. Questa è la storia con Earl Tubb, un uomo che ha coraggio di tornare in quelle terre in cui è nato e vissuto non accettando più le regole non scritte di un luogo che sembra imprigionato dal tempo. Tali elementi vengono mescoli abilmente attraverso il genere noir, la revenge-story, la necessità di redenzione e la difficoltà nell'essere un uomo moderno in una zona che esalta ancora i valori della Frontiera<ref name=craw/>. L'opera gli vale il prestigioso ''Eisner'' come miglior scrittore dimostrando come Aaron non sia solo uno scrittore top-seller per personaggi super eroistici e/o di fantascienza ma sia scrittore autoriale, capace di affrescare panorami narrativi ispirati al mondo reale (come già visto tra l'altro in ''Scalped'' per la Vertigo)<ref name=craw/>. Durante la pubblicazione di ''Southern Bastards'', si dedica a un'altra opera ambientata nel Sud degli States (proprio nella natia Alabama), dal titolo ''Men of Wrath'' incentrata su una famiglia di assassini quale i Raths, disegnata Ron Garney. Pare che, a grandi linee, la fonte di ispirazione siano storie che abbiano fatto da contorno al suo ambiente familiare nel corso di varie generazioni<ref name=jason/>. Lo stesso autore cita un episodio che gli rimase particolarmente impresso da ragazzo quando gli viene raccontato che «suo nonno pugnalò un uomo per una questione di pecore»<ref name=jason/>. Uno dei numerosi episodi che contribuiscono ad alimentare la sua visione distonica del Sud, una terra piena di contrasti dove feste di paese, amicizia e luoghi bucolici si contrappongono ai peggiori istinti dell'essere umano (dal razzismo alla violenza come risoluzione di conflitti personali)<ref name=wrath>{{cita news|url=http://www.fumettologica.it/2016/11/men-of-wrath-aaron-garney-recensione-panini/| titolo= Men of Wrath, il fumetto più cattivo di Jason Aaron |lingua=it | autore= Marco Andreoletti | accesso= 10 febbraio 2022}}</ref>. ''Men of Wrath'' ci porta in contesto dove vendetta e sangue si autoalimentano e la cornice sudista ne sembra inquadrare perfettamente l'immagine cruenta che ne scaturisce<ref name=wrath/>. Lo stesso Aaron arriva ad affermare che «è il suo lavoro più cattivo e sgradevole»<ref name=wrath/>. La miniserie viene distribuita dalla Marvel per l'imprint [[Icon Comics]], etichetta creata appositamente per distribuire opere originali i cui diritti rimangono agli autori e difatti il logo Marvel non appare in copertina. Dal 2017 l'imprint non è però più attivo e questo spinge Jason a scegliere la Image come canale di distribuzione delle sue opere creator-owned. Da quello stesso anno fino al [[2017]], insieme al disegnatore [[Chris Bachalo]], scrive la testata del [[Dottor Strange]], lanciata durante l'[[All New All Different Marvel]]. Sempre nel 2017 debutta per la [[Image Comics]] la serie ''The Goddamned'' scritta dallo stesso Aaron e disegnata da R. M. Guéra e Giulia Brusco con protagonista il personaggio [[Bibbia|biblico]] di [[Caino]]. Nel [[2018]], con il rilancio ''Marvel Fresh Start'', diviene lo scrittore della testata [[Vendicatori|''The Avengers'']] in coppia con il disegnatore [[Ed McGuinness]].<ref>{{Cita
Nel secondo decennio degli anni duemila la Marvel sente nuovamente la necessità di rilanciare il personaggio di ''The Punisher'' arrivando a cambiarne l'iconico simbolo a teschio sulla pettorina e a ridefinirne le origini (tramite il processo denominato ''retcon'') per le nuove generazioni<ref name=nskull>{{cita news|url=http://www.mangaforever.net/7266254665/jason-aaron-rivoluziona-il-punisher-ecco-il-nuovo-teschio| titolo= Jason Aaron rivoluziona il Punisher, ecco il nuovo teschio| autore=Gianfranco Autilia |lingua=it | accesso= 20 febbraio 2022}}</ref>. Negli ultimi anni vi sono state molte polemiche a livello mediatico in quanto il simbolo del Punitore è stato utilizzato dalle forze di polizie e persino in qualche film, usato come simbolo per veicolare un senso arcaico di giustizia radicato nel passato del ''Sogno Americano''. Lo stesso Gerry Conway, creatore del personaggio negli anni settanta si è detto preoccupato di come sia stata travisata l'interpretazione data al suo anti-eroe, simbolo di un vigilantismo illegale e psicotico. L'Editor in Chief della Marvel C.B.Cebulski ha quindi deciso di riproporre il personaggio con un nuovo simbolo (un teschio più demoniaco e più fumettistico) e dandone una versione che non ne possa creare un modello positivo. Per plasmare la nuova versione di ''The Punisher'' viene scelto Jason Aaron che in passato aveva preso le redini dei fumetti di Frank Castle nella sua versione più estrema e adulta, quella pubblicata per l'imprint [[MAX Comics]], riuscendo con successo a portare avanti le versioni del personaggio così come era stata reimposta da [[Garth Ennis]] a partire dal 1998 sotto l'imprint [[Marvel Knights]]<ref name=nskull/>. Aaron è già da alcuni anni che propone alla Marvel un rilancio del Punitore e adesso ha il via libera per proporre la sua storia sotto forma di miniserie in formato prestige di 13 albi pubblicata nel 2022. Il fumetto si muove su più linee temporali permettendo al lettore di vederne l'evoluzione psicologica attraverso l'adolescenza (problematica), il periodo (traumatico) trascorso in guerra e la sua definitiva trasformazione in ''Re degli Assassini'' al servizio del clan criminale noto come ''La Mano''<ref name=nskull/>. Si assiste quindi a una trasformazione del personaggio da vigilante urbano a killer professionista<ref name=nskull/>. Non mancano polemiche tra i lettori Marvel e soprattutto i maggiori fan del personaggio ma lo stesso Aaron afferma che lui nutre un profondo fascino e rispetto per questo personaggio e, seppur con qualche cambiamento formale e di contesto, ne mantiene le fondamenta narrative, dichiara:«La sua storia è sempre stata una tragedia contorta e oscura, basata su un uomo logorato dalla guerra, nel bene e nel male, non importa quale tipo di casacca indossi. Ed è esattamente il tipo di storia che stiamo raccontando qui»<ref name=nskull/>.
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