Bellissima: differenze tra le versioni

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[[File:Apicella tina bellissima.jpg|thumb|upright=0.8|left|La bimba Tina Apicella (Maria Cecconi), che aveva cinque anni quando apparve in ''Bellissima'']]
 
''Bellissima'' ebbe la prima rappresentazione mondiale al cinema "Manzoni" di Milano nella nebbiosa giornata del 28 dicembre 1951<ref>Notizia e cronaca sul ''Corriere della Sera'' del 28 dicembre 1951, consultato presso archivi bibliotecari.</ref>. Il film, però, fu «assai poco premiato dagli incassi<ref>L'espressione è della Carrano, nel suo libro dedicato alla Magnani – vedasi bibliografia – p. 184.</ref>», avendo infatti introitato 160 milioni di lire<ref>Il dato commerciale è riportato nel ''Dizionario del Cinema Italiano'', confermato anche dal ''Catalogo Bolaffi'' – entrambi citati in bibliografia.</ref>. In base a questo risultato, il film di Visconti non riuscì ad entrare nell'elenco dei principali lungometraggi di maggior successo commerciale tra i 120 prodotti in Italia quell'anno<ref>Nella classifica elaborata da Pietro Cavallo nel suo libro ''Viva l'Italia'' – vedasi bibliografia – pag.397, che prende in esame le prime 40 pellicole prodotte in Italia ''Bellissima'' non c'è.</ref>. Campione di incassi nell'anno 1952 fu ''[[Don Camillo (film 1952)|Don Camillo]]'' di [[Julien Duvivier|Duvivier]] che raggiunse la somma record, mai vista prima per un singolo film in Italia, di circa 1 miliardo e mezzo di lire<ref>Nella classifica redatta da Cavallo – op. citata in bibliografia, pag. 397 – troviamo, tra l'altro, due opere di Lattuada, cioè ''[[Anna]]'', con circa 1 miliardo di introiti, e ''[[Il cappotto]]'' che incassò 440 milioni. Ma il primato assoluto va a [[Totò]] che, mettendo insieme ben tre pellicole uscite sugli schermi nello stesso anno (''[[Totò a colori]]'', ''[[Totò e le donne]]'' e ''[[Totò e i re di Roma]]''), riuscì ad assommare l'eccezionale – per quei tempi – incasso complessivo di poco meno di 1 miliardo e 700 milioni di lire.</ref>.
 
A frontedispetto dello scarso riscontro economico italianonostrano, il film conobbe calorosemaggiore accoglienzeaccoglienza all'estero. Nel luglio 1952 esso viene proiettato in "prima" a [[Parigi]], alla presenza della Magnani, ed in quella occasione l'attrice ricevette i pubblici complimenti del Ministro degli Esteri francese, [[Robert Schuman|Schuman]]<ref>Circostanza riferita nel libro della Hochkofler – op. citata in bibliografia – p. 97.</ref>. Ancora prima era stato inserito tra le pellicole che avevano rappresentato l'Italia al 2º Festival Cinematografico che si tenne nel febbraio 1952 a [[Punta del Este]], in [[Uruguay]], dove partecipò al successo della spedizione italiana<ref>Fu premiato ''[[Umberto D]]'' di [[Vittorio De Sica|De Sica]], tuttavia la Giuria espresse un plauso particolare per l'intera filmografia italiana che era stata presentata al festival.</ref>. Ma il "trionfo" avvenne a [[New York]], dove la Magnani arrivò, sempre per presentare il film, nel maggio del 1953. In una corrispondenza di [[Indro Montanelli]] dalla città americana, si descrivono accoglienze trionfali, con veri e propri episodi di ressa, ed un ''"assedio"'' da parte dei giornalisti e della gente, che costrinse ad un certo punto l'attrice a rifugiarsi in un locale improvvisato<ref>L'articolo di Montanelli apparve sul ''Corriere della Sera'' del 6 maggio 1953, consultato presso archivi bibliotecari. Era quella la prima volta che la Magnani si recava negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove poi sarebbe tornata ripetutamente per girare diversi film, tra cui ''[[La rosa tatuata (film)|La rosa tatuata]]'', per il quale ricevette l'[[Premio Oscar|Oscar]] nel 1956.</ref>.
 
== Critica ==