AIDS: differenze tra le versioni

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La ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in [[Africa centrale|Africa centro]]-[[Africa occidentale|occidentale]] nel corso del ventesimo secolo<ref name="Gao">{{Cita pubblicazione | cognome = Gao | nome = F. | coautori = E. Bailes; DL. Robertson; Y. Chen; CM. Rodenburg; SF. Michael; LB. Cummins; LO. Arthur; M. Peeters; GM. Shaw; PM. Sharp | titolo = Origin of HIV-1 in the chimpanzee Pan troglodytes troglodytes. | rivista = Nature | volume = 397 | numero = 6718 | pp = 436-41 | mese=febbraio| anno = 1999 | doi = 10.1038/17130 | pmid = 9989410}}</ref><ref name="Worobey">{{Cita pubblicazione | cognome = Worobey | nome = M. | coautori = M. Gemmel; DE. Teuwen; T. Haselkorn; K. Kunstman; M. Bunce; JJ. Muyembe; JM. Kabongo; RM. Kalengayi; E. Van Marck; MT. Gilbert | titolo = Direct evidence of extensive diversity of HIV-1 in Kinshasa by 1960. | rivista = Nature | volume = 455 | numero = 7213 | pp = 661-4 | mese=ottobre| anno = 2008 | doi = 10.1038/nature07390 | pmid = 18833279 }}</ref>. L'AIDS è stato individuato dal ''[[Centers for Disease Control and Prevention]]'' (CDC) nel [[1981]] e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel [[1983]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gallo RC|titolo=A reflection on HIV/AIDS research after 25 years|rivista= Retrovirology|volume=3|p=72|anno=2006|pmid=17054781|doi=10.1186/1742-4690-3-72|url=http://www.retrovirology.com/content/3//72}}</ref>. Dopo una lunga controversia la comunità scientifica ha ritenuto che [[Robert Gallo]] e [[Luc Montagnier]], con i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato.
 
Anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS possono rallentare o arrestare il decorso della malattia (principalmente il metodo [[HAART]]), non vi è cura conosciuta o [[vaccino]] contro l'HIV (sebbene una prima cura sperimentale consista nel trapianto di [[midollo osseo]] con il [[gene]] [[CCR5|CCR5 Δ32]] presente in duplice coppia, producendo ad oggi tre guariti completi dalla malattia certificati<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Mark|cognome=Schoofs|url=https://www.nytimes.com/1998/06/21/magazine/the-berlin-patient.html|titolo=The Berlin Patient|pubblicazione=The New York Times|data=21 giugno 1998-06-21|accesso=31 gennaio 2023-01-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4287108/|titolo=I Am the Berlin Patient: A Personal Reflection|autore=Timothy Ray Brown|sito=National Library of Medicine|editore=National Center for Biotechnology Information|data=2015|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.fredhutch.org/en/news/center-news/2015/02/aids-icon-timothy-ray-brown.html|titolo=Timothy Ray Brown: the accidental AIDS icon|sito=Fred Hutch|data=2015-02-20 febbraio 2015|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023-01-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.science.org/content/article/second-cured-hiv-patient-goes-public|titolo=Second ‘cured' HIV patient goes public|sito=Science|data=2 aprile 2020|lingua=en|accesso=2023-01-31 gennaio 2023}}</ref>). Il trattamento antiretrovirale riduce sia i morti sia le nuove infezioni, ma questi farmaci sono costosi e non sono disponibili in tutti i paesi<ref name="Palella">{{Cita pubblicazione | cognome = Palella | nome = FJ. | coautori = KM. Delaney; AC. Moorman; MO. Loveless; J. Fuhrer; GA. Satten; DJ. Aschman; SD. Holmberg | titolo = Declining morbidity and mortality among patients with advanced human immunodeficiency virus infection. HIV Outpatient Study Investigators. | rivista = N Engl J Med | volume = 338 | numero = 13 | pp = 853-60 | mese=marzo| anno = 1998 | doi = 10.1056/NEJM199803263381301 | pmid = 9516219}}</ref>. A causa della difficoltà nel trattamento delle infezioni da HIV, la [[Prevenzione (medicina)|prevenzione]] è un obiettivo chiave per il controllo dell'AIDS (ad esempio mediante l'uso di [[Profilattico|preservativi]] o il [[Profilassi post-esposizione ad HIV|PEP-HIV]]).
 
== Denominazione ==
In generale la stampa coniò il termine '''''GRID''''' che stava per ''Gay-related immune deficiency''.<ref name="Altman">{{Cita news|autore=Altman LK|url=https://www.nytimes.com/1982/05/11/science/new-homosexual-disorder-worries-health-officials.html?scp=1&sq=New%20homosexual%20disorder%20worries%20officials&st=cse|titolo=New homosexual disorder worries health officials|pubblicazione=The New York Times|data=11 maggio 1982|accesso=31 agosto 2011}}</ref> Il CDC, in cerca di un nome, osservò che le comunità infette apparentemente fossero limitate a quelle degli [[haiti]]ani, degli omosessuali, degli [[emofilia]]ci e degli [[eroina|eroinomani]], coniò il termine di "'''''malattia 4H'''''".<ref>Dall'inglese ''Haitians, homosexuals, hemophiliacs, and heroin''.</ref><ref name="SciRep470b">{{Cita web|url=http://www.scienceonline.org/cgi/reprint/313/5786/470b.pdf|titolo=Making Headway Under Hellacious Circumstances|editore=[[American Association for the Advancement of Science]]|data=28 luglio 2006|accesso=23 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080624235131/http://www.scienceonline.org/cgi/reprint/313/5786/470b.pdf|dataarchivio=24 giugno 2008|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia, dopo aver stabilito che l'AIDS non era limitato a quelle sole comunità, il termine AIDS venne introdotto nel luglio 1982<ref name="Kher">{{Cita news|autore=Kher U|url=http://www.time.com/time/80days/820727.html|titolo=A Name for the Plague|pubblicazione=Time|data=27 luglio 1982|accesso=10 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080307015307/http://www.time.com/time/80days/820727.html|urlmorto=sì}}</ref> e utilizzato come corretta definizione della malattia dal settembre di quell'anno.<ref name="MMWR1982c">{{Cita pubblicazione|autore=Centers for Disease Control (CDC)|anno=1982|titolo=Update on acquired immune deficiency syndrome (AIDS)—United States|rivista=MMWR Morb Mortal Wkly Rep.|volume=31|numero=37|pp=507–508; 513–514|pmid=6815471}}</ref>
 
In Italia la stampa utilizzò diversi termini all'inizio (tra cui "''morbo del 2000''" e "''morbo dei drogati''") e l'evoluzione dei termini seguì quella delle categorie di persone contagiate. Nei paesi neolatini si è diffusa l'acronomio nazionalizzato SIDA, mentre in Italia si continua ad usare quello inglese AIDS.
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Il 2 ottobre 1985 morì l'attore statunitense [[Rock Hudson]], il primo personaggio famoso a confessare pubblicamente di essere malato di AIDS, che gli era stata diagnosticata l'anno precedente.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Joseph Berger|url=http://partners.nytimes.com/library/national/science/aids/100385sci-aids.html|titolo=Rock Hudson, Screen Idol, Dies at 59|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=3 ottobre 1985|città=New York|accesso=30 gennaio 2013}}</ref> Il virus ha provocato la sua più celebre vittima il 24 novembre [[1991]], quando la rockstar [[Freddie Mercury]], cantante e [[frontman]] dei [[Queen]], morì per una malattia correlata all'AIDS dopo aver annunciato la malattia soltanto il giorno precedente.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_2546000/2546945.stm |titolo=BBC ON THIS DAY &#124; 24 &#124; 1991: Giant of rock dies |editore=BBC News |data=24 novembre 1963 |accesso=1º novembre 2011}}</ref>
Nel 1996 si ebbe una svolta quando fu messa in commercio la prima terapia che arrestava gli effetti mortali del virus: la mortalità, nel corso degli anni successivi e degli sviluppi farmacologici, decrebbe drasticamente, ma in contemporanea il virus raggiunse alcuni paesi più poveri del [[terzo mondo]], dove milioni di persone sono decedute nell'impossibilità di accedere alle costose cure.<ref name=E>[{{cita testo|url=http://www.epicentro.iss.it/problemi/aids/storia.asp |titolo=Storia dell'epidemia di Aids su Epicentro, sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute]}}</ref>
 
== Epidemiologia ==
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Le pratiche di [[sesso non penetrativo]] non possono essere definite prive di rischi in assoluto, sebbene le segnalazioni di contagio sicuramente attribuibili ad esse abbiano un valore del tutto aneddotico e di eccezionale rarità.<ref name="L" />
 
Non esistono dimostrazioni della contagiosità mediante ''[[fellatio]]'': esiste sicuramente una plausibilità biologica del contagio, ma l'esperienza medica parla di un rischio ridotto. In ogni caso la pratica può essere rischiosa solo se sperma infetto entra a contatto con ferite, mucose lacerate (anche microlacerate) o ulcerate della bocca. Il rischio è oggettivamente nullo in assenza di contatto con lo sperma o per chi riceve la fellatio, anche se chi la pratica è un sieropositivo contagioso. L'uso del preservativo annulla qualsiasi possibilità di contagio.<ref name="LH">[{{cita testo|url=http://www.lila.it/lilachat/forums/thread-view.asp?tid=95437&posts=2&start=1 |titolo=Come si può contrarre HIV] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20100114191240/http://www.lila.it/lilachat/forums/thread-view.asp?tid=95437&posts=2&start=1 |data=14 gennaio 2010 }} Forum LILA.</ref>
 
Stesse considerazioni valgono per il ''[[cunnilingus]]'', anche se non esistono sufficienti casi accertati di contagio attraverso questa pratica sessuale.<ref name="LH" /> La minore concentrazione di virus nelle secrezioni vaginali rendono le possibilità di contagio estremamente basse, mentre la presenza di sangue mestruale è invece rischiosa. Barriere di lattice (come la superficie di un profilattico aperto con un taglio longitudinale) o di pellicola plastica eliminano qualsiasi rischio.<ref name="LH" />
 
''[[Rimming]]'', ''[[fist fucking]]'' e ''[[golden shower]]'' possono essere teoricamente foriere di contagio HIV solo se tracce di sangue o di sperma infetto entrano in contatto con [[ferita|ferite]], [[ulcerazione|ulcerazioni]] o [[ulcera|piaghe]] della [[pelle]] o delle [[mucosa|mucose]] di una persona sana. Si tratta di una considerazione generale che vale per qualsiasi tipo di contatto, anche accidentale.<ref name="LH" /> I tessuti permeabili e particolarmente irrorati da vasi sanguigni delle [[Congiuntiva|congiuntive]] della [[cornea]] pare invece che siano permeabili anche in assenza di ferite.<ref>[{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/aids_%28Universo-del-Corpo%29/ |titolo=Universo del corpo (1999)] su Treccani.it.}}</ref> La pelle è una barriera efficace al virus e nemmeno graffi superficiali o pellicine alzate permettono al virus di entrare nella circolazione sanguigna.<ref>[{{cita web|url=http://www.lila-piacenza.it/faq/trasmissione.html |titolo=Trasmissione dell'HIV] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20120819185810/http://www.lila-piacenza.it/faq/trasmissione.html |data=19 agosto 2012 }} LILA Piacenza.</ref>
 
==== Contagio verticale madre-figlio ====
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La terapia tipica consiste nella somministrazione di due inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI) più un inibitore della proteasi o un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (NNRTI). Poiché la progressione della malattia da HIV nei bambini è più rapida che negli adulti, per i primi i protocolli prevedono un trattamento più aggressivo.<ref name="2005dhhsHivChildren">{{Cita web | editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] Working Group on Antiretroviral Therapy and Medical Management of HIV-Infected Children | data=3 novembre 2005 | url=http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/PediatricGuidelines_PDA.pdf | titolo=Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in Pediatric HIV Infection | accesso=10 gennaio 2013 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120515110458/http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/PediatricGuidelines_PDA.pdf }}</ref>
Nei paesi sviluppati, dove la terapia HAART è disponibile, i medici valutano la carica virale, la conta dei CD4, la velocità di decadimento di quest'ultima e le condizioni cliniche del paziente prima di decidere quando iniziare il trattamento.<ref name="2005DhhsHivTreatment">{{Cita web | editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] Panel on Clinical Practices for Treatment of HIV Infection | data=6 ottobre 2005 | url=https://aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf | titolo=Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in HIV-1-Infected Adults and Adolescents | accesso=10 gennaio 2013 | dataarchivio=18 agosto 2014 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140818215404/http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf | urlmorto=sì }}</ref> Tradizionalmente, il trattamento è stato consigliato ai pazienti asintomatici quando la conta delle cellule CD4 scende a 200-250 unità per millilitro di sangue. Tuttavia, iniziare il trattamento prima (a un livello di CD4 di 350 cellule/μL) può ridurre significativamente il rischio di morte.<ref name="CochraneART2010">{{Cita pubblicazione|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/PMH0014772/|titolo=When is the best time to start antiretroviral therapy in people with HIV infection, who have not received antiretroviral treatment before and who do not have any symptoms of HIV illness?|doi=10.1002/14651858.CD008272.pub2|lingua=en}}</ref>
 
Gli obiettivi standard della HAART includono il miglioramento della qualità della vita del paziente, la riduzione delle complicanze e la riduzione della [[viremia]] sotto al limite di rivelazione. La terapia non comporta però né la cura della malattia né impedisce il ritorno, una volta che il trattamento viene interrotto, di alti livelli ematici di HIV, spesso resistente a ulteriori cicli di terapia.<ref name="Martinez-Picado-2000">{{Cita pubblicazione | cognome = Martinez-Picado | nome = J. | coautori = MP. DePasquale; N. Kartsonis; GJ. Hanna; J. Wong; D. Finzi; E. Rosenberg; HF. Gunthard; L. Sutton; A. Savara; CJ. Petropoulos | titolo = Antiretroviral resistance during successful therapy of HIV type 1 infection. | rivista = Proc Natl Acad Sci U S A | volume = 97 | numero = 20 | pp = 10948-53 | mese=settembre| anno = 2000 | pmid = 11005867 }}</ref><ref name="Dybul">{{Cita pubblicazione | autore=Dybul M, Fauci AS, Bartlett JG, Kaplan JE, Pau AK; Panel on Clinical Practices for Treatment of HIV. | titolo=Guidelines for using antiretroviral agents among HIV-infected adults and adolescents | rivista=Ann. Intern. Med. | anno=2002 | pp=381-433 | volume=137 | numero=5 Pt 2 | pmid=12617573 }}</ref><ref name="blankson">{{Cita pubblicazione | autore=Blankson JN, Persaud D, Siliciano RF | titolo=The challenge of viral reservoirs in HIV-1 infection | rivista=Annu. Rev. Med. | anno=2002 | pp=557-593 | volume=53 | pmid=11818490 | doi=10.1146/annurev.med.53.082901.104024 }}</ref>
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La [[circoncisione]] nell'Africa sub-sahariana "riduce l'acquisizione del virus HIV da uomini eterosessuali in un valore compreso tra il 38% e il 66% per più di 24 mesi".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siegfried|nome=N|coautori=Muller, M; Deeks, JJ; Volmink, J|titolo=Male circumcision for prevention of heterosexual acquisition of HIV in men|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=15 aprile 2009|numero=2|pp=CD003362|pmid=19370585|doi=10.1002/14651858.CD003362.pub2|curatore-cognome=Siegfried|curatore-nome=Nandi}}</ref> Sulla base di questi studi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'[[UNAIDS]] hanno consigliato, nel 2007, tale pratica per prevenire la trasmissione da donna a maschio.<ref>{{Cita web |titolo=WHO and UNAIDS announce recommendations from expert consultation on male circumcision for HIV prevention |editore=World Health Organization |data=28 marzo 2007|url=http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2007/pr10/en/index.html}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Larke| nome=N | titolo=Male circumcision, HIV and sexually transmitted infections: a review|rivista=British journal of nursing (Mark Allen Publishing)|data=27 maggio 2010 – Jun 9|volume=19|numero=10|pp=629-34|pmid=20622758}}</ref> Non è però dimostrato che la circoncisione maschile possa portare beneficio nei paesi sviluppati e tra gli uomini che hanno rapporti sessuali omosessuali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kim|nome=HH|coautori=Li, PS, Goldstein, M|titolo=Male circumcision: Africa and beyond?|rivista=Current opinion in urology|data=2010 Nov|volume=20|numero=6|pp=515-9|pmid=20844437|doi=10.1097/MOU.0b013e32833f1b21}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Templeton|nome=DJ|coautori=Millett, GA, Grulich, AE|titolo=Male circumcision to reduce the risk of HIV and sexually transmitted infections among men who have sex with men|rivista=Current opinion in infectious diseases|data=2010 Feb|volume=23|numero=1|pp=45-52|pmid=19935420|doi=10.1097/QCO.0b013e328334e54d}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Wiysonge | nome = CS. |cognome2= Kongnyuy |nome2= EJ. |cognome3= Shey |nome3= M. |cognome4= Muula |nome4= AS.|cognome5= Navti |nome5= OB. |cognome6= Akl |nome6= EA. |cognome7= Lo |nome7= YR. | titolo = Male circumcision for prevention of homosexual acquisition of HIV in men | rivista = Cochrane Database Syst Rev | numero = 6 |pp= CD007496 | anno = 2011 | doi = 10.1002/14651858.CD007496.pub2 |pmid= 21678366 |curatore-cognome= Wiysonge |curatore-nome= Charles Shey }}</ref> Alcuni esperti temono che una minore percezione di vulnerabilità tra gli uomini circoncisi possa comportare una maggiore propensione a comportamenti sessuali a rischio, vanificando in tal modo gli effetti della prevenzione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eaton LA, Kalichman S |titolo=Risk compensation in HIV prevention: implications for vaccines, microbicides, and other biomedical HIV prevention technologies |rivista=Curr HIV/AIDS Rep |volume=4 |numero=4 |pp=165-72|anno=2007|mese=dicembre|pmid=18366947|doi=10.1007/s11904-007-0024-7}}</ref> Le donne che hanno subito [[mutilazioni genitali femminili]] vedono aumentare il rischio di contrarre l'HIV.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Utz-Billing I, Kentenich H|titolo=Female genital mutilation: an injury, physical and mental harm |rivista=J Psychosom Obstet Gynaecol |volume=29|numero=4 |pp=225-9|anno=2008 |mese=dicembre|pmid=19065392|doi=10.1080/01674820802547087 }}</ref>
 
Programmi volti a promuovere l'[[astinenza sessuale]] come metodo di prevenzione non sembrano aver dato risultati apprezzabili nei paesi del mondo ad alto reddito.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Underhill K, Operario D, Montgomery P|titolo=Abstinence-only programs for HIV infection prevention in high-income countries|rivista=Cochrane Database of Systematic Reviews|numero=4|pp=CD005421|anno=2008|pmid=17943855|doi=10.1002/14651858.CD005421.pub2|url=http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD005421/frame.html|curatore-cognome=Operario|curatore-nome=Don|accesso=6 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101125105707/http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD005421/frame.html|urlmorto=sì}}</ref> Invece la strategia nota come ''Abstinence, Being faithful, Condom'' ([[Strategia ABC|ABC]])<ref name="ABC">{{cita web|titolo=The ABC of HIV Prevention|editore=AVERT|lingua=en|url=http://www.avert.org/abc-hiv.htm|accesso=29 gennaio 2013}}</ref> che si basa sull'educazione all'astinenza sessuale, alla fedeltà nei rapporti di coppia e all'uso del preservativo nei casi a rischio, avrebbe dato risultati apprezzabili in paesi dove la diffusione del virus HIV è altissima e dove la trasmissione è dovuta principalmente alla promiscuità sessuale, come in [[Diffusione dell'HIV in Uganda|Uganda]]. In altri paesi africani strategie di prevenzione simili basate sull'informazione e sul cambiamento delle norme sociali, avrebbero portato a una riduzione della diffusione del virus, come in [[Zimbabwe]].<ref name="Helperin">{{cita pubblicazione|cognome=Helperin|nome=Daniel T.|titolo=A Surprising Prevention Success: Why Did the HIV Epidemic Decline in Zimbabwe?|data=8 febbraio 2011|pmid=21346807|doi=10.1371/journal.pmed.1000414|url=http://www.plosmedicine.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pmed.1000414}}</ref><br />
Tuttavia in letteratura medica sono state avanzate critiche e dubbi sulla reale efficacia della strategia ABC,<ref name="pmid17002505">{{Cita pubblicazione | cognome = Murphy | nome = EM. |coautori= ME. Greene; A. Mihailovic; P. Olupot-Olupot | titolo = Was the ABC approach (abstinence, being faithful, using condoms) responsible for Uganda's decline in HIV? | rivista = PLoS Med | volume = 3 | numero = 9 | pp = e379 | mese=settembre| anno = 2006 | doi = 10.1371/journal.pmed.0030379 | pmid = 17002505 }}</ref> e soprattutto il rammarico che tale discussione si sia polarizzata in una sorta di scontro tra politici e religiosi conservatori contro avversari liberali e progressisti.<ref name="pmid15566989">{{Cita pubblicazione | cognome = Halperin | nome = DT. |coautori= MJ. Steiner; MM. Cassell; EC. Green; N. Hearst; D. Kirby; HD. Gayle; W. Cates | titolo = The time has come for common ground on preventing sexual transmission of HIV. | rivista = Lancet | volume = 364 | numero = 9449 | pp = 1913-5 | doi = 10.1016/S0140-6736(04)17487-4 | pmid = 15566989 }}</ref>
 
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=== Aspetti religiosi ===
Oggetto di critica da parte della [[Chiesa cattolica]] è la tesi secondo cui l'utilizzo del preservativo sia l'unico metodo di prevenzione efficace contro la diffusione della malattia.<ref name="Espresso">{{cita news|autore=Michel Schooyans|titolo=L'AIDS e il preservativo|pubblicazione=L'Espresso Online|editore=Gruppo Editoriale L'Espresso Spa|data=15 dicembre 2012|url=http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1345989|accesso=29 gennaio 2013}}</ref><ref name="Schooyans">{{cita libro|autore=Michel Schooyans|titolo=Terrorismo dal volto umano|url=http://books.google.it/books?id=wSlnPgAACAAJ&dq=inauthor:%22Michel+Schooyans%22&hl=it&sa=X&ei=20IGUbeqPMqO4gSs54B4&ved=0CDgQ6AEwAg|editore=Cantagalli|città=Siena|anno=2009|pp. 217-226|accesso=29 gennaio 2013|isbn=978-88-8272-473-3}}</ref> All'uso sistematico ed esclusivo del profilattico, che la dottrina cattolica considera un metodo immorale di regolamentazione delle nascite,<ref name="Compendium">Catechismo della Chiesa cattolica - Compendio, Parte terza, Sezione seconda, cap. II, [{{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/documents/archive_2005_compendium-ccc_it.html#%C2%ABAMERAI%20IL%20PROSSIMO%20TUO%20COME%20TE%20STESSO%C2%BB |titolo=nn. 497-498]}}</ref> la Chiesa cattolica propone l'adozione di politiche di educazione sessuale orientate alla riduzione dei comportamenti a rischio e alla fedeltà coniugale.<ref name="Melina">{{cita news|autore=Francesco Ognibene|titolo=Melina: «Sessualità banalizzata Benedetto XVI va oltre»|pubblicazione=Avvenire|data=23 novembre 2010|url=http://www.istitutogp2.it/public/Melina-Avvenire%2023%20novembre%202010.pdf|accesso=29 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730111559/http://www.istitutogp2.it/public/Melina-Avvenire%2023%20novembre%202010.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Ad esempio, secondo uno studio di Matthew Hanley, consulente tecnico per il Catholic Relief Services (agenzia umanitaria cattolica che opera negli Stati Uniti), autore del testo ''The Catholic Church and the Global Aids Crisis'', l'approccio per prevenire la diffusione dell'AIDS deve cambiare e solo un radicale cambiamento culturale e di comportamento, una rinnovata enfasi su fedeltà nel [[matrimonio]] e [[astinenza sessuale]] al di fuori di esso, può ridurre la diffusione del virus HIV.<ref name="T">{{Cita web|url=http://www.catholicnewsagency.com/news/thirty-years-after-aids-discovery-appreciation-growing-for-catholic-approach/ |titolo=Thirty years after AIDS discovery, appreciation growing for Catholic approach |data=5 giugno 2011 |accesso=1º novembre 2011}}</ref><ref name="Zenit">{{cita news|autore=Carrie Gress|titolo=AIDS in Africa: Abstinence works|lingua=en|pubblicazione=Zenit|editore=Innovative Media, Inc.|data=27 febbraio 2008|url=http://www.zenit.org/article-21909?l=english|accesso=29 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111125024336/http://www.zenit.org/article-21909?l=english}}</ref> Fonte di controversie e di dibattito anche politico è stata una [[Controversia sulle dichiarazioni di Benedetto XVI in materia di lotta all'AIDS|dichiarazione di Benedetto XVI]] circa la lotta all'AIDS in Africa riportata dalla stampa nel [[2009]]. Il Papa stesso ha poi precisato la sua posizione nel suo libro ''Luce del mondo''.<ref name="Luce">{{cita libro|autore=Benedetto XVI|titolo=Luce del mondo|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2012| url=http://books.google.it/books?id=6FFqRCflTOEC&pg=PT129&dq=Luce+del+mondo+AIDS&hl=it&sa=X&ei=2gAIUabzCojOtAab9YDQAQ&ved=0CDIQ6AEwAA|accesso=29 gennaio 2013|isbn=978-88-520-2581-5}}</ref>
Completamente differente la posizione delle [[Chiese evangeliche in Italia]] che nel 2007 attraverso i finanziamenti riscossi con il locale contributo "[[8 per mille]]" promossero una serie di progetti denominati ''Un pozzo per l'acqua, un profilattico contro l'AIDS, un sorriso alla vita''. I vertici delle chiese dichiararono che i loro progetti cercavano di restituire il sorriso a chi non ce l'aveva più e che l'offerta dei profilattici ai malati di AIDS era l'unica soluzione efficace per evitare che il male mortale si propagasse e doveva essere vista come un gesto a favore della vita.<ref>{{cita web | url = http://www.fedevangelica.it/servizi/nev_.php?id=516 | titolo = Campagna otto per mille valdese. “Un pozzo per l'acqua, un profilattico contro l'AIDS, un sorriso alla vita”. 217 progetti in Italia e nel mondo a favore della vita | autore = redazione | data = 17 aprile 2007 | accesso = 29 gennaio 2013. | editore = Federazione delle chiese evangeliche in Italia | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131222003506/http://www.fedevangelica.it/servizi/nev_.php?id=516 }}</ref>
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.epicentro.iss.it/aids|titolo=Portale di epidemiologia (EpiCentro)}}
* {{cita web | url = http://www.iss.it/ccoa/ | titolo = Centro Operativo AIDS (Istituto Superiore di Sanità) | accesso = 17 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111116082944/http://www.iss.it/ccoa/ | urlmorto = sì}}
* {{cita web|url=http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it|titolo=Dati Aids in Italia 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222011150/http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it}}
* [{{cita testo|url=http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf |titolo=Domande e risposte relative all'infezione da HIV e all'AIDS] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20110116092224/http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf |date=16 gennaio 2011 }}: documento sui contenuti scientifici, promosso e finanziato dal [[Ministero della salute]] con responsabilità scientifica e coordinamento dell'[[Istituto Superiore di Sanità]].
* {{en}} Centers for Diseases Control di Atlanta: [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20130118032241/http://www.cdc.gov/hiv/resources/guidelines/ |titolo=Recommendations & Guidelines]}}
 
{{Malattie della povertà}}