Eccidio di Codevigo: differenze tra le versioni

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I vertici della 28ª e dello stesso gruppo "Cremona" (in cui la 28ª era inquadrata) non furono mai soggetti a procedimenti penali poiché i fatti si svolsero al di fuori e contro gli ordini da loro emanati e "a loro insaputa"<ref>(fonti: "Corriere della Sera" 23/09/1990; "Il Resto del Carlino-Ravenna 12/09/1990; Rapporto Carabinieri di Padova 21/09/1990)</ref> (anche se la strage si svolse nell'arco di un mese e mezzo, e nonostante il servizio d'ordine e di polizia della zona fosse mantenuto dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|C.L.N.]])<ref name="ref_A" />. Sergio Bozza sostiene<ref>''90 uomini in fila allineati sul mirino della «37»'', Greco & Greco.</ref> che all'eccidio, avvenuto in varie località in prossimità di [[Codevigo]], parteciparono elementi provenienti dalle formazioni partigiane locali, elementi provenienti dalla [[28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini"]], militari inquadrati nel [[gruppo di combattimento "Cremona"]] (cui sono attribuiti con certezza almeno due omicidi)<ref>Si tratta di Doardo Corinna, maestra, e Bubola Mario o Ludovico. Fonte: Archivio di Stato di Padova.</ref> e unità dell'esercito italiano alle dipendenze dell'VIII armata Britannica.
 
Nonostante la 28^ Brigata partigiana garibaldina fosse al tempo ai comandi di Arrigo Boldrini, questi non fu mai indagato. Dal 1947 era diventato Presidente dell'[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|A.N.P.I]], carica che mantenne per 59 anni.
 
Negli ultimi giorni di guerra, prima della resa della Germania del 2 maggio 1945, si verificarono eccidi e stragi da parte di reparti dell'esercito tedesco in ritirata a Pedescala di [[Valdastico]] (30 aprile - 2 maggio 1945, 82 vittime), Castel di Godego (29 aprile 1945, 136 vittime, operato da 29ª divisione Panzergranadieren Falcke, al comando del generale Polack, con supporto di elementi delle brigate nere) di Treviso, Saonara (28 aprile 1945, 44 vittime) e Saccolongo di Padova<ref>Fonti: "Storia della resistenza italiana" di Roberto Battaglia, Einaudi 1953, pagina 570. Marco Rossi "Il caso Codevigo".</ref>.
 
== Le vittime della strage ==