Governo diviso: differenze tra le versioni
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Nel linguaggio politico, si definisce '''governo diviso''' quel tipo di situazione istituzionale, tipica dei [[Repubblica presidenziale|sistemi presidenziali]] (dove è spesso definito con il termine “''[[Anatra zoppa]] elettorale''”) ma non solo, in cui il controllo del [[Potere esecutivo|ramo esecutivo]] e del [[Potere legislativo|ramo legislativo]] è diviso, rispettivamente, tra due o più schieramenti politici opposti o, nei [[Repubblica semipresidenziale|sistemi semipresidenziali]] (in cui si chiama “''[[Coabitazione]]''”), quando il [[Governo|ramo esecutivo]] stesso è diviso tra schieramenti politici opposti, poiché il [[primo ministro]] è pressoché diretta espressione della [[maggioranza]] parlamentare<ref>{{Cita web|url=https://www.policlic.it/perche-si-parla-di-governo-diviso/|titolo=PERCHÉ SI PARLA DI “GOVERNO DIVISO”?|autore=Giulia Simeone|editore=Policlic}}</ref>.
La prima situazione può verificarsi anche nel [[sistema parlamentare]], ma spesso non è rilevante, poiché se l'[[Governo|esecutivo]] non soddisfa o rispetta le richieste del [[parlamento]], quest’ultimo può costringerlo a dimettersi tramite una [[mozione di sfiducia]]. In questo caso, tuttavia, qualora la formazione di un nuovo esecutivo non sia istantanea (a differenza della [[sfiducia costruttiva]]) è tecnicamente possibile estendere tale condizione anche a questo sistema politico, nel periodo che intercorre tra le dimissioni dell’esecutivo ed il giuramento del nuovo governo (ad esempio nei [[Governo provvisorio|governi dimissionari]] [[Governo di minoranza|di minoranza]]).
== Funzionamento ed opinioni ==
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