Monte Caltafaraci: differenze tra le versioni

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La villa è di tipo residenziale e ad essa appartengono un complesso termale con ambienti bicromi ricchi di [[mosaico|mosaici]], in cui a motivi geometrici si sovrappongono elementi floreali e figurativi (pesci), e una serie di stanze attorno a un cortile centrale. Nel corso del [[V secolo]] la villa si trasformò in una fattoria per la conservazione di alimentari in grandi [[anfora|anfore]], due delle quali, sebbene molto rovinate, ancora presenti. In seguito la fattoria venne distrutta forse a causa della [[invasioni barbariche]] per poi rinascere nel corso della prima metà del [[VI secolo]]. A questo periodo appartiene anche un ambiente [[abside|absidato]] usato come cappella cristiana, dove sono stati rinvenuti una croce di ferro e frammento di calici di vetro.
 
La testimonianza umana è accertata anche dalla presenza di una torre medievale del [[XIII secolo]], che si trova nella contrada Caltafaraci, propriamente detta, sul versante opposto alla montagna. L'edificio, sebbene danneggiato in alcune sue parti, è tuttora riconoscibile. Sono ancora visibili i cantoni in tufo calcareo grigio, un [[Portale (architettura)|portale]], tracce di diverse [[monofora|monofore]] e una biblioteca. La torre è alta circa 12 m e aveva il ruolo di rappresentanza e controllo del signore nei confronti del territorio feudale.
 
Dal [[Medioevo]] a oggi, Caltafaraci è stata interessata da diversi insediamenti agricoli, in qualche caso anche di edifici di villeggiatura estiva, un esempio è la villa in stile [[neoclassicismo|neoclassico]], costruita dal favarese Francesco Saverio Cafisi.