Elisabetta di Russia: differenze tra le versioni

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Le testimonianze dei contemporanei la descrivono come una donna intelligente ma dall'istruzione superficiale e lacunosa. Adorata dai genitori, venne affidata sin da piccina alle cure di balie e badanti russe e crebbe con una salda affezione verso i costumi tradizionali. A partire dal 1716 venne tuttavia educata da governanti occidentali (francesi, italiane e lettoni), dalle quali apprese le lingue, la danza e l'etichetta di corte. Tale duplicità culturale caratterizzò la sua vita futura. L'educazione occidentale era funzionale ai progetti del padre: Pietro la voleva infatti maritare a Luigi XV o quantomeno a un Borbone di rango principesco. La proposta venne tuttavia rifiutata dopo lunghe trattative, citando come pretesto anche le oscure origini materne.<ref name=redisc67>{{Cita|Naumov|pp.67-69|redisc}}.</ref>
 
DescrittaCome comedescritta dalla moglie dell'ambasciatore britannico, Elisabetta era considerata molto bella, con capelli castano chiaro, grandi occhi azzurri e vivaceuna bella bocca, era estroversa e un'eccellente ballerina, e oltre al russo parlava fluentemente [[lingua francese|francese]] e, [[lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua italiana|italiano]] ed aveva una buona comprensione di [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua finlandese|finlandese]].<ref name=redisc67/> Era la figlia preferita del padre, a cui somigliava sia fisicamente che caratterialmente, e come lui, amava la caccia, andare in slittino, il pattinaggio sul ghiaccio e il giardinaggio. Come lui, amava anche l'equitazione ed era un'ottima cavallerizza.
 
Alla morte del padre si trovò anche ad assistere la madre, illetterata, in affari di stato. Pur dedita a frivolezze e balli, il fascino e la dolcezza di carattere non ne oscuravano intelligenza e ambizione. Se alcuni dignitari ne biasimavano il comportamento leggero, altri vedevano in lei un possibile degno erede, in alternativa ai nipoti maschi di Pietro. Durante la malattia fatale di Caterina, nell'aprile del 1727, [[Pëtr Andreevič Tolstoj|Tolstoj]] ed altri consiglieri reali sostennero tale opzione, che però non trovò espressione nelle ultime volontà dell'imperatrice.<ref name=redisc67/>