Andrea Appiani: differenze tra le versioni

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Mortogli il padre, Appiani attraversò un periodo segnato da vicissitudini e sofferenze, e per vivere dovette adattarsi a lavori diversi per ritrarne mezzo di sussistenza:<ref>{{cita|Bergamaschi|p. 307|GB}}.</ref> dipinse scene e costumi per il [[teatro alla Scala]], decorò carrozze, eseguì fiori su seta. Il termine di questo periodo di attività spuria buona a ''toutfaire'' venne sancito dall'esecuzione dei ''Santi Vitale e Valeria, Gervasio e Protasio'' per la chiesa di [[Caglio (Italia)|Caglio]] (1777), con la quale iniziò ad affermarsi presso il grosso pubblico. In questi anni realizzò anche quattro tempere per il conte [[Ercole Silva]] raffiguranti ''il Ratto di Europa'' (1778-79), una ''Natività'' per la Collegiata di Santa Maria ad [[Arona]] (1782), ed affreschi al [[palazzo Diotti]] (oggi sede della prefettura di Milano) e alla chiesa parrocchiale di [[Rancate (Triuggio)|Rancate]]; grazie ai lavori bozzettista e scenografo alla Scala, inoltre, ebbe modo di visitare [[Firenze]] su invito di [[Domenico Chelli]]. Anche nel quinquennio tra il 1786 e il 1790 Appiani venne febbrilmente assorbito nell'attività di decoratore, che lo vide impegnato al [[duomo di Monza]] (dove costruì nel 1798 l'Altare Maggiore), in palazzo Busca alle Grazie, in [[palazzo Litta]], in casa Orsini Falcò, in [[palazzo Greppi]] e nella [[Villa Reale di Monza]], nella cui [[Rotonda dell'Appiani|Rotonda delle Serre]] eseguì il fondamentale ciclo della ''Storia d'Amore e Psiche'' per l'[[Ferdinando d'Asburgo-Este|Arciduca Ferdinando d'Asburgo]].
[[File:Royal Villa of Monza, rotonda dell'Appiani, Amore e Psiche 02.jpg|thumb|Villa Reale di Monza, ''Storie di Amore e Psiche'', 1791]]
 
=== L'astro napoleonico ===