Centro-sinistra in Italia: differenze tra le versioni
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Non è assolutamente leader di una coalizione che che dalla sinistra arriva fino al centro!!! ma si hanno minime cognizioni di significato dei termini della politica e del suo stato????? |
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[[File:Aldo Moro.jpg|thumb|Aldo Moro, a capo del [[Governo Moro I|primo governo di centrosinistra italiano]]]]▼
L'espressione '''centro-sinistra''' sta a indicare nella politica italiana le alleanze elettorali e di governo tra i partiti di [[Centrismo|centro]] e i partiti di [[Sinistra (politica)|sinistra]].
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Nel [[1962]] prese corpo il governo monocolore DC, presieduto da [[Amintore Fanfani]], con la partecipazione attiva del PSDI e del PRI e l'astensione del PSI. Questo governo, pur non essendo propriamente di ''centro-sinistra'', attuò una serie di riforme fra cui l'istituzione della [[Scuola secondaria di primo grado|scuola media unificata]], la [[nazionalizzazione]] delle industrie elettriche con la istituzione dell'[[Enel]] e l'istituzione della ''cedolare d'acconto''.
▲[[File:Aldo Moro.jpg|thumb|Aldo Moro, a capo del [[Governo Moro I|primo governo di centrosinistra italiano]]]]
Nel tardo [[1963]] [[Aldo Moro]] compose il primo governo di centro-sinistra con la partecipazione attiva del [[Partito Socialista Italiano]], il cui leader [[Pietro Nenni]] ottenne la vicepresidenza: nacque così il ''[[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra organico]]'', formato appunto da DC, PSI, PSDI e PRI, che provocò una scissione dell'ala sinistra del Partito socialista, fedele all'idea di unità del movimento operaio e dunque all'alleanza coi comunisti, la quale diede vita al [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], (PSIUP). Il centro-sinistra si presentò con un ambizioso programma riformatore, ma la stretta creditizia invocata dal governatore della [[Banca d'Italia]] [[Guido Carli]] e attuata dal ministro del Tesoro [[Emilio Colombo]] restrinsero i margini economici per una politica di riforme e la costruzione di un moderno [[Stato sociale|sistema di ''welfare'']]. Rilevanti resistenze [[Conservatorismo|conservatrici]] (dal [[Vaticano]] ai costruttori, fino al Presidente della Repubblica [[Antonio Segni]]) entrarono quindi in campo contro la progettata riforma urbanistica del ministro [[Fiorentino Sullo]], che avrebbe comportato una parziale pubblicizzazione dei suoli. Lo scontro politico che ne derivò all'interno stesso della maggioranza portò alla caduta del governo (giugno 1964), e quindi alle minacce di colpo di Stato (il [[piano Solo]] del generale [[Giovanni De Lorenzo]]. Ciò indusse Nenni a rinunciare alle richieste più qualificanti nella stesura del programma del nuovo governo. Questo ebbe tra i suoi punti più rilevanti la realizzazione di un progetto di programmazione economica, che tuttavia avrà ben pochi riscontri concreti.
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