Scarturus euphraticus: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
Come altri dipodidi, il gerboa dell'Eufrate ha zampe posteriori molto grandi e arti anteriori piccoli. La lunghezza del piede si aggira di solito sui 50-61 mm, quella totale sui 230-310 mm e quella della [[Coda (anatomia)|coda]] sui 144-195 mm. Utilizza la lunga coda per tenersi in equilibrio mentre procede saltellando. Possiede inoltre [[Padiglione auricolare|orecchie]] piuttosto alte e sottili, che misurano 27-42 mm. Attorno all'apertura delle orecchie vi sono dei ciuffi di peli che impediscono alla sabbia di penetrarvi. Una caratteristica distintiva di tutti i membri del genere ''[[Allactaga]]'', pur essendo dotati di cinque dita, è quella di avere due dita dei piedi [[Vestigia (biologia)|vestigiali]] e situate in posizione molto arretrata rispetto alle altre. Sulla pianta dei piedi posteriori vi sono anche dei ciuffi di peli che consentono di fare attrito sulla sabbia mentre questi animali camminano e saltano. Il gerboa dell'Eufrate è ricoperto da una pelliccia piuttosto folta, che può essere rossa e nera sulle parti superiori e bianca su quelle inferiori oppure [[Sabbia (colore)|color sabbia]] su quelle superiori e bianca su quelle inferiori a seconda del colore del suolo sul quale si trova. Tutti gli esemplari di questa specie possiedono una striscia bianca sui fianchi. Sono presenti inoltre ciuffi di peli bianchi e neri all'estremità della coda. Questi ciuffi vengono spesso usati mentre saltano per segnalare la loro presenza ad altri gerboa. I gerboa dell'Eufrate che vivono a quote maggiori tendono ad avere una colorazione più scura di quelli presenti a quote inferiori. Tutti gli esemplari hanno [[Vibrissa|vibrisse]] ben sviluppate<ref name=harrison>Harrison, D. 1981. ''Mammals of the Arabian Gulf.'' London: George Allen and Unwin Ltd..</ref><ref name="Nowak">Ronald M. Novak, ''Dipodidae'', pp. 1327-1329, 1341-1342 in ''Walker's Mammals of the World'', Vol. II, 6th Edition. Baltimore and London: The Johns Hopkins University Press. ISBN 9780801857898</ref>.
 
== Biologia ==
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Questi gerboa fuggono dai predatori soprattutto grazie alla loro agilità e velocità. Sono in grado di effettuare grandi salti, che gli consentono di fuggire velocemente da una possibile minaccia. Le loro abitudini notturne, inoltre, li rendono al sicuro da alcuni predatori che cacciano servendosi della vista. Tuttavia, anche di giorno, la loro colorazione e il loro aspetto li rendono difficili da individuare negli ''habitat'' desertici in cui vivono. Non sappiamo nello specifico quali siano i predatori del gerboa dell'Eufrate, ma probabilmente tra questi figurano [[Serpentes|serpenti]] notturni, [[Strigiformes|strigiformi]] e mammiferi carnivori di piccole e medie dimensioni, quali le [[Vulpes|volpi]].
 
Il gerboa dell'Eufrate costituisce un'importante preda base per alcuni predatori di piccole e medie dimensioni, ed inoltre contribuisce alla dispersione dei semi in tutte le zone del suo [[areale]]. Su questo animale è stata rinvenuta una particolare specie di pulce, ''Mesopsylla apscheronica''<ref name=naumov/>.
 
== Conservazione ==
Il gerboa dell'Eufrate è un buon indicatore della salute di un [[ecosistema]] deserticolo. Tuttavia, la sua predilezione per i semi all'interno dei meloni lo spinge a scavare al loro interno per raggiungerli, distruggendo così il frutto nel processo. Anche se non siamo a conoscenza di incidenti specifici che hanno coinvolto questa specie, è stato documentato che una specie dalle abitudini alimentari simili, il gerboa siberiano (''[[Allactaga sibirica]]''), abbia distrutto completamente una piantagione di [[Cucumis sativus|cetrioli]] nell'arco di una sola notte. È risaputo anche che quest'ultimo danneggi giardini privati e campi di meloni<ref name=naumov/>.
 
Il gerboa dell'Eufrate viene classificato come «[[specie prossima alla minaccia]]» (''Near Threatened''). Anche se le cause che stanno portando alla diminuzione il numero degli individui di questa specie non sono note, è probabile che siano le stesse che stanno minacciando altri gerboa, vale a dire la perdita di ''habitat'' e i progetti di bonifica del deserto<ref name=IUCN/><ref name=Nowak/>.