Impero inca: differenze tra le versioni

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[[File:The state management system of economy of Inka Empire esp.png|thumb|upright=1.4|Il sistema di gestione dell'economia dell'Impero Inca da parte dello Stato (ricostruzione di A. Skromnitsky)]]
 
L{{'}}'''impero inca''' (''Tahuantinsuyo'' o ''Tahuantinsuyu''<ref name=":0">{{Cita|E. Moseley|p. 7}}.</ref> in [[Lingue quechua|lingua quechua]], ossia "''la Terra dei Quattro Cantoni''"<ref name=":0" />) è stato il più vasto impero [[Civiltà precolombiane|precolombiano]] del continente americano.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www7.uc.cl/sw_educ/historia/conquista/parte1/html/h71.html|sito=www7.uc.cl|accesso=2022-03-26}}</ref> La sua esistenza va dal [[XII secolo]] fino alla conquista spagnola ([[1532]]-[[1572]]) e la sua capitale fu [[Cusco|Cuzco]], nell'attuale [[Perù]].<ref name=":0" />
 
Il Perù è stato la culla della civiltà inca, uno dei maggiori popoli [[nativi americani]]. La civiltà inca unificò, conquistando o annettendo pacificamente, la maggior parte dei territori occidentali dell'[[America del Sud]]. A ogni [[popolo]] conquistato venivano imposti l'[[Lingua quechua|idioma]] e la religione dell'[[impero]]. A loro volta, gli [[Inca]] si arricchivano della cultura dei popoli annessi.
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Il gruppo ''Hanan'' (alto) era costituito da:
* ''Chinchay suyu'' (provincia del nord-ovest) - lungo la [[costa]] dell'attuale [[Ecuador]] e della maggior parte della costa dell'attuale [[Perù]], con i popoli Ica, Ayacucho, Pachacamac, Nazca.
* ''Qullasuyu'' (la provincia del sud-est) - l'attuale [[Cile]] (con l'esclusione della parte meridionale), ovest dell'attuale [[Argentina]], nord-est dell'attuale [[Bolivia]] e una piccola parte sud-ovest dell'attuale Perù, con le regioni di Carabaya, [[Dipartimento di Cochabamba|Cochabamba]], Oruro, [[Tiahuanaco]].
Il gruppo ''Urin'' (basso) era costituito da
* ''Antisuyu'' (provincia del nord-[[est]]) - parte degli attuali Stati di Ecuador, Bolivia e Perù, delimitata dalla [[Amazzonia|foresta amazzonica]] con le città di [[Machu Picchu]], [[Huánuco (città)|Huànuco]], [[Chachapoyas (città)|Chachapoyas]], [[Moyobamba]].
* ''Quntisuyu'' (provincia dell'[[ovest]]) - piccola regione a sud-ovest dell'attuale Perù, tra le città di [[Arequipa]], [[Moquegua]] e [[Tacna]].
 
Ogni ''suyu'', a sua volta, si suddivideva in ''huamani'' e questi in ''saya''. Ogni ''saya'' includeva un numero determinato di ''ayllu''.
 
Era presenti più di 80 province.<ref name=":01"/> I principali popoli conquistati o sottomessi erano: [[Quechua]], [[Paracas]], Lupecha, Colla, [[Chanca]] di Chanchapoyas, [[Moche]], [[Nazca]], [[Aymara]] di [[Tiahuanaco]] e Oruro, Cuismancu di Incahuan, [[Chimù]] di [[Chanchan]], [[Chavin]], [[Quitu]], [[Cañari]], [[Muisca]], [[Napo]], Quimbaya, [[Atacameños]] di Catamarca, [[Diaguita]] di Tucuman, [[Chinca]] di Ica e Pachacamac, [[Arica]] di Tacna.
Era presenti più di 80 province.<ref name=":01"/>
I principali popoli conquistati o sottomessi erano: [[Quechua]], [[Paracas]], Lupecha, Colla, [[Chanca]] di Chanchapoyas, [[Moche]], [[Nazca]], [[Aymara]] di [[Tiahuanaco]] e Oruro, Cuismancu di Incahuan, [[Chimù]] di [[Chanchan]], [[Chavin]], [[Quitu]], [[Cañari]], [[Muisca]], [[Napo]], Quimbaya, [[Atacameños]] di Catamarca, [[Diaguita]] di Tucuman, [[Chinca]] di Ica e Pachacamac, [[Arica]] di Tacna.
 
=== Estensione ===
[[File:Inca_Expansion.svg|thumb| '''''L'impero inca al massimo della sua espansione'''''<br />Le date sono indicative e sono desunte dalla cronologia proposta da ''del Busto Duthurburu''. Nella sua ricostruzione il punto di partenza è determinato dall'arrivo dei Chanca che è fissato nel [[1438]]. Altri studiosi hanno ricostruito l'epoca di espansione inca con diversi riferimenti storici. Tra di loro si segnalano Rowe e Means che hanno indicato la data di invasione dei Chanca nel [[1400]], con conseguente anticipazione di quelle successive e ampliamento dei regni di Tupac Yupanqui e di Huayna Capac. Alla loro cronologia si rifà in parte anche la storica contemporanea Maria Rowstorowski.]]
L'impero incaico comprendeva, al momento della massima espansione (verso il [[1532]]), una parte significativa degli attuali [[Stato|Stati]] [[America meridionale|sudamericani]] di: [[Colombia]], [[Ecuador]], [[Perù]], [[Bolivia]], [[Cile]] e [[Argentina]]. Si stima un territorio di oltre due milioni di [[Chilometro quadrato|chilometri quadrati]], lungo una distanza confrontabile con quella del percorso costiero che oggi separa [[Bogotà]] in [[Colombia]] da [[Santiago del Cile]], cioè di oltre 4 0004000 [[Chilometro|km]]. Si vedano in proposito anche le stime sul [[sistema stradale inca]]. Questa massima estensione è attribuita all'azione degli Inca [[Pachacútec]] e [[Túpac Yupanqui]].
 
I confini dell'impero, attorno a questa epoca, erano:
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* [[nord]]-[[est]]: [[Amazzonia|foresta amazzonica]] tra gli attuali Perù e Bolivia (i confini erano diventati poco delineati causa sporadici spostamenti verso la [[foresta]]).
* [[sud]]-[[est]]: le [[Ande]] costituirono un confine naturale. ''Anti'', come era chiamata la catena in [[Lingua quechua|quechua]], veniva occasionalmente superato: sembra infatti che il [[Chaco (regione geografica)|Chaco]] (o ''Chakku'' che in quechua significa ''territorio di [[caccia]]''), regione [[Pianura|pianeggiante]] a est delle Ande, fosse oggetto di incursioni occasionali, nonostante sembra non possedessero nessun controllo effettivo.
* [[sud]]: esistono prove che l'Impero si estendesse fino al ''rio Biobío'' (attuale regione VIII del [[Cile]]). Probabilmente il freddo rigido dell'[[inverno australe]] ha fatto sì che gli [[inca]] lasciassero le terre oltre questo fiume agli [[aruanaco|aruanachi]], originari di queste zone. Questi furono comunque limitati in questa regione da quando l'Impero conquistò la loro posizione originale, nei pressi dell'attuale città di [[Santiago del Cile]].
* [[ovest]]: l'[[oceano Pacifico]].
Gli Inca non sono stati particolarmente famosi per la loro forza navale, {{Citazione necessaria|comunque sono state trovate evidenze di relazioni commerciali con i popoli [[polinesia]]ni.}}
 
Un territorio così vasto possiede perciò una diversa varietà di climi e ambienti. Gran parte del territorio è caratterizzato dalla presenza della Cordigliera delle Ande, una catena montuosa tra le più alte del mondo che attraversa tutto il continente sudamericano. La flora della regione andina fino a una certa altezza è costituita da boschi rigogliosi di conifere e latifoglie, mentre nelle zone dove impera la foresta amazzonica la vegetazione è fitta e caratterizzata da giganteschi fiori tropicali; per quanto riguarda la fauna, accanto all'animale più tipico delle Ande, il lama, che meglio di tutti sa affrontare le difficoltà delle montagne, si trovano l'alpaca, i caimani, gli alligatori, numerose razze di pappagalli, molti uccelli tropicali, il condor andino. La regione andina è anche caratterizzata dalla presenza di numerosi laghi: il lago [[Titicaca]] (il lago navigabile più alto del mondo e patria degli [[aymara]], una delle popolazioni sottomesse dagli Incas) e il lago dedi Junin. La fascia costiera, desertica, gode prevalentemente di un clima caldo e umido durante tutto l'arco dell'anno, con l'eccezione della zona settentrionale di Colombia ed Ecuador, dove il caldo è più secco e abbondano cactus e piante grasse.
 
== Politica ==
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* [[1150]] circa - Ha inizio la colonizzazione della valle di [[Cusco]] sulla cui origine esistono varie leggende legate a [[Manco Cápac]], citato spesso come il primo Inca, e [[Mama Ocllo]].
* [[1438]] - Cusco corre il rischio dell'invasione dei [[Chanca]], popolo dell'altopiano centrale peruviano. [[Viracocha Inca]], in carica in quel momento, abdica. Suo figlio [[Pachacútec]] (o ''Pachacuti'') prende il suo posto e vince la battaglia. Con quest'ultimo Inca, Cusco si amplia notevolmente e si trasforma in una sorta di [[stato federale]] con al centro la città stessa. Si pensa che sotto questo [[#L'imperatore Inca|Qhapaq Inca]], sia stato costruito l'importante centro religioso di [[Machu Picchu]].
* [[1463]] - Governati da [[Túpac Yupanqui]], figlio di [[Pachacútec]], l'Impero conquista numerosi territori e, in particolare, annette il Regno [[Chimú]]. L'intera regione andina è unificata sotto l'egemonia [[inca]].
* [[1527]] - Alla morte di [[Huayna Cápac]], sotto il quale l'Impero si espanse ulteriormente, la discendenze imperiale è contesa tra i due figli:[[Atahualpa]] e [[Huáscar]] dando vita alla [[guerra civile]]. Approfitta della situazione, il ''[[conquistadores|conquistador]]'', [[Francisco Pizarro]], che apparve al nord dell'Impero (nell'attuale [[Colombia]]), poi a sud (negli attuali stati di [[Cile]] e [[Argentina]]).
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Comunque con l'ascesa al trono del nuovo sovrano i due poteri, regale e sacerdotale, risultarono divisi senza apparenti interferenze dell'uno sull'altro. Inca Roca dispiegò tutta la sua attività per accrescere il territorio dello Stato impegnandosi in numerose guerre, per la maggior parte vittoriose e non si immischio in problemi di ordine religioso come avevano fatto i suoi predecessori. Lo scontro pareva terminato, ma il consolidamento delle strutture statali inca non poteva operarsi senza risolvere il dualismo che ne minava la stabilità.
 
Una delle più importanti azioni belliche del nuovo sovrano fu un regolamento di conti con la potente tribù degli Ayarmacas che gli aveva rapito il figlio con l'intento di arrestare la sua aggressività. Recuperato il principino, che per poco non era stato messo a morte, le armate del Cuzco mossero contro i nemici sconfiggendoli ripetutamente in battaglia. Inca Roca fu un sovrano attivo e poderoso e sotto la sua guida il piccolo regno conobbe un periodo di prosperità imponendosi all'esterno sui suoi avversari e stabilizzando le sue strutture all'interno grazie a delle riforme illuminate. Furono create delle scuole e vennero incanalate le acque dei torrenti che bagnavano la città e che saltuariamente la inondavano, favorendo nel contempo il miglioramento delle tecniche agricole. Tuttavia la forza dello Stato Inca era ancora troppo legata alle capacità personali del suo sovrano e bastò infatti che il suo successore si dimostrasse debole e irresoluto perché tutto l'edificio minacciasse di crollare.
Inca Roca fu un sovrano attivo e poderoso e sotto la sua guida il piccolo regno conobbe un periodo di prosperità imponendosi all'esterno sui suoi avversari e stabilizzando le sue strutture all'interno grazie a delle riforme illuminate. Furono create delle scuole e vennero incanalate le acque dei torrenti che bagnavano la città e che saltuarialmente la inondavano, favorendo nel contempo il miglioramento delle tecniche agricole. Tuttavia la forza dello Stato Inca era ancora troppo legata alle capacità personali del suo sovrano e bastò infatti che il suo successore si dimostrasse debole e irresoluto perché tutto l'edificio minacciasse di crollare.
 
[[Yahuar Huacac]], il figlio di Inca Roca, non aveva il carattere del padre. Forse era debole di salute come pare indicare il suo nome che significa "colui che piange sangue", forse era rimasto frustrato dalle terribili vicende che ne avevano segnato la fanciullezza, ma in ogni caso di lui non si ha memoria per nessun fatto notevole se non appunto il rapimento di cui era stato vittima.
[[File:Yahuar Huacac.jpg|thumb|upright=0.5|right|Yahuar Huacac]]
La sua morte segnò, invece, una tappa importante per la storia inca. Secondo [[Pedro Cieza de León|Pedro Cieza de Leon]] venne assassinato da una torma di soldati di una tribù confederata che aveva incautamente lasciato entrare armati nel Cuzco. La sua fine, per poco, non segnò anche quella della città perché i suoi uccisori, esaltati dall'omicidio del sovrano, misero a ferro e fuoco il Cuzco e furono scacciati dagli Inca solo al termine di una cruenta battaglia strada per strada.
 
La sua inettitudine minacciò di travolgere la stessa istituzione monarchica scaduta di prestigio agli occhi dei cittadini che pensarono di dare il potere a una oligarchia composta dai suoi membri più prestigiosi. Nel tumulto generale riuscì tuttavia a imporsi un personaggio rispettato da tutti. Si trattava di un inca del più nobile lignaggio, il suo nome era Hatun Topa, ma tutti lo chiamavano Viracocha e appunto con quel nome venne assunto al trono. Sarebbe stato [[Viracocha Inca]], l'ottavo sovrano del Cuzco. Apparteneva alla casata degli Hanan Cuzco.
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==== L'impero ====
[[File:Viracocha Inca.jpg|thumb|upright=0.5|left|Viracocha Inca]]
I regni dei primi sovrani inca sono considerati protostorici in quanto basati su racconti leggendari che possono essere riferiti a personaggi idealizzati, per cui gli avvenimenti loro attribuiti hanno un valore indicativo e non comportano necessariamente una reale corrispondenza alla realtà, assumendo, invece il valore di mito. Il regno di Viracocha Inca viene invece considerato semistorico, perché i fatti narrati, pur non potendo essere accreditati come avvenuti esattamente così come sono stati tramandati, hanno trovato sufficienti riscontri in tradizioni di altre tribù andine per poter essere storicamente accettati, almeno nelle loro linee generali.
Il regno di Viracocha Inca viene invece considerato semistorico, perché i fatti narrati, pur non potendo essere accreditati come avvenuti esattamente così come sono stati tramandati, hanno trovato sufficienti riscontri in tradizioni di altre tribù andine per poter essere storicamente accettati, almeno nelle loro linee generali.
 
Viracocha è stato un grande sovrano che ha contribuito in modo notevole alla edificazione dello Stato incaico. Assunto il potere in un'epoca di torbidi, ha dovuto, durante i primi anni di regno, badare a respingere i tentativi di ripristinare le antiche gerarchie. Gli Hurin Cuzco tentarono in effetti di riappropriarsi del trono, forse appoggiati dal clero e, per un corto lasso di tempo, occuparono addirittura la capitale, ma dovettero desistere dal loro tentativo davanti alla determinazione del sovrano.
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La contesa con il potere sacerdotale continuò tuttavia, con connotati di una lotta sotterranea, mentre il sovrano dirigeva i suoi sforzi ad aumentare i domini del regno. La prima campagna degna di nota di Viracocha si svolse sul Collao, l'altipiano intorno al Titicaca e consolidò la potenza Inca in una zona da sempre contesa. Negli anni successivi gli eserciti Inca, ormai forza egemone della regione, ampliarono notevolmente i loro confini a scapito delle etnie vicine costrette a entrare nella loro confederazione.
 
Quando era ormai avanti negli anni, Viracocha si trovò confrontato a un pericoloso avversario. La minaccia veniva dai ''Chanca'', una stirpe bellicosa della contrada di [[Ayacucho]] che, nel Nord del paese, si era ritagliato un potere equivalente a quello degli Inca. I Chanca appartenevano a una razza guerriera che probabilmente aveva dato il colpo di grazia al decaduto Stato dei [[Huari]], assai potente prima dell'arrivo degli Inca. Si consideravano espressione delle forze della natura delle lagune di ''Choclococha'' e ''Urococha'' e avevano una loro lingua, il ''[[Lingua puquina|puquina]]''. Amavano la guerra in quanto tale e non ambivano a consolidare il loro potere, ma piuttosto si dedicavano a una serie di razzie che colpivano i loro vicini. Assai determinati in battaglia, terrorizzavano i loro nemici con acconciature minacciose, pitturandosi il viso di colori vivaci e acconciando i capelli in lunghe treccine.
[[File:Urco.jpg|thumb|upright=0.5|L'erede Inca Urco]]
Il momento per scontrarsi con un così temibile avversario cadeva male a proposito per gli Inca. Il loro sovrano, ormai anziano, aveva perduto il suo spirito combattivo e l'erede che si era scelto non aveva alcuna attitudine guerriera. Viracocha, in effetti, aveva associato al potere regale uno dei figli, nato da una concubina che gli era particolarmente cara. Costui, noto come [[Inca Urco]], era dedito ai piaceri e aveva una natura grossolana e volgare che lo rendeva detestabile agli occhi dei suoi sudditi. Con questi presupposti, la notizia dell'arrivo dei Chanca seminò il panico nella corte del Cuzco che cercò ogni mezzo per scongiurare il pericolo senza combattere.
 
A questo atteggiamento non fu estraneo il comportamento del corpo sacerdotale che, stando a una cronaca raccolta da uno spagnolo anonimo, si alleò addirittura con gli invasori. Si tratta della relazione anonima, dai più attribuita a [[Blas Valera]] che esplicitamente denuncia le mene del clero peruviano che, pur di abbattere il potere regio, avrebbe preso contatti con i capi dei Chanca. In questo contesto Viracocha e suo figlio Urco decisero di abbandonare la capitale e di ritirarsi in un'altura fortificata chiedendo mercé al nemico. Gli Inca però non erano tutti d'accordo con il loro sovrano e la parte sana della nazione avrebbe preferito combattere fino alla morte piuttosto che arrendersi senza lottare, ma erano abituati a obbedire a un capo e senza ordini non si decidevano ad agire. Quando si presentò un principe per guidarli furono in molti ad armarsi per seguirlo. L'uomo della provvidenza era un figlio legittimo di Viracocha di appena vent'anni, il suo nome era quello di Inca Yupanqui, ma sarebbe stato in seguito conosciuto con l'appellativo di [[Pachacútec]] che, in [[Lingue quechua|lingua quechua]] vuol dire "Cataclisma".
Gli Inca però non erano tutti d'accordo con il loro sovrano e la parte sana della nazione avrebbe preferito combattere fino alla morte piuttosto che arrendersi senza lottare, ma erano abituati a obbedire a un capo e senza ordini non si decidevano ad agire. Quando si presentò un principe per guidarli furono in molti ad armarsi per seguirlo. L'uomo della provvidenza era un figlio legittimo di Viracocha di appena vent'anni, il suo nome era quello di Inca Yupanqui, ma sarebbe stato in seguito conosciuto con l'appellativo di [[Pachacútec]] che, in [[lingua quechua]] vuol dire "Il riformatore del mondo".
[[File:Pachacutec.jpg|thumb|upright=0.5|left|Pachacutec]]
Contro ogni aspettativa Inca Yupanqui riuscì a vincere i Chanca in una sanguinosa battaglia ai margini del Cuzco e ad allontanare il pericolo dalla capitale. Suo padre, però, non volle riconoscergli il merito della vittoria e si ostinò a preferirgli l'imbelle Urco. Inca Yupanqui non se ne dette per inteso e, appoggiato da tutti i suoi parenti e dalla massa dei sudditi si preparò ad affrontare i Chanca che erano di ritorno, ebbri di voglia di rivincita. Ancora una volta lo scontro fu estremamente sanguinoso e, ancora una volta, gli Inca conseguirono la vittoria distruggendo per sempre la potenza dei loro avversari.<br />Questa volta la decisione di Viracocha non poteva sovrastare quella del suo popolo e il vincitore assunse il comando divenendo il nono sovrano del Cuzco.
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Inca Yupanqui non amava il potere per il potere ed era animato dalla volontà di rendere il suo Stato potente e memorabile. Per prima cosa si dette a ricostruire la città edificando un nuovo tempio in ringraziamento della vittoria. Il clero fu ovviamente colpito e una salutare riforma ne limitò considerevolmente i poteri subordinandolo, per sempre, a quello regale. Il Cuzco risultò completamente trasformato e abbellito da sontuosi palazzi distribuiti tra le famiglie più fedeli. Il nuovo sovrano fece anche rivedere la storia dei suoi antenati e un corpo di saggi ricostruì le vicende dei precedenti sovrani, sovraintendendo alla raffigurazione pittorica delle loro gesta su apposite tavole conservate nel tempio. Il suo genio formativo si dispiegò in tutti i campi e impresse alle strutture inca quell'ammirevole equilibrio che avrebbe impressionato anche gli Spagnoli.
 
In un altro campo l'opera del riformatore doveva però trovare la sua più completa realizzazione, quella cioè della trasformazione dello Stato in un impero. Fino ad allora gli Inca avevano ampliato il proprio potere confederando le etnie soggette in un'alleanza di cui erano i capi indiscussi, ma che riconosceva l'autonomia degli aderenti sia su un piano formale, sia su un piano sostanziale. Il disegno di Inca Yupanqui, ormai universalmente noto come [[Pachacútec]], fu quello di costituire un impero incaico in cui i popoli si sarebbero dovuti fondere, rinunciando a una propria sovranità nazionale. Le singole caratteristiche sarebbero state conservate, così come le credenze religiose e le gerarchie locali, ma i capi delle varie comunità sarebbero stati, da allora in poi, soggetti al Cuzco. In cambio i vari distretti avrebbero ottenuto la protezione del potere centrale e si sarebbero inseriti in un sistema di ridistribuzione delle risorse con reciproca soddisfazione.
In un altro campo l'opera del riformatore doveva però trovare la sua più completa realizzazione, quella cioè della trasformazione dello Stato in un impero.
Fino ad allora gli Inca avevano ampliato il proprio potere confederando le etnie soggette in un'alleanza di cui erano i capi indiscussi, ma che riconosceva l'autonomia degli aderenti sia su un piano formale, sia su un piano sostanziale. Il disegno di Inca Yupanqui, ormai universalmente noto come [[Pachacútec]], fu quello di costituire un impero incaico in cui i popoli si sarebbero dovuti fondere, rinunciando a una propria sovranità nazionale. Le singole caratteristiche sarebbero state conservate, così come le credenze religiose e le gerarchie locali, ma i capi delle varie comunità sarebbero stati, da allora in poi, soggetti al Cuzco. In cambio i vari distretti avrebbero ottenuto la protezione del potere centrale e si sarebbero inseriti in un sistema di ridistribuzione delle risorse con reciproca soddisfazione.
 
Un sistema di tale natura non poteva essere accettato senza resistenze e Pachacutec basò la sua opera di persuasione principalmente su quella dei suoi eserciti che, ormai, apparivano invincibili. Ciò nonostante furono necessarie numerose guerre per convincere i popoli più recalcitranti a rinunciare alla propria sovranità. Il sovrano intraprese personalmente una serie di campagne che portarono rapidamente le insegne del Cuzco lontano dalla capitale.
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I suoi successori avrebbero continuato la sua opera, primo di tutti suo figlio [[Túpac Yupanqui]] che animato, al pari del padre, da un imperialismo divorante dedicò tutta la sua vita a campagne militari. Sotto gli ordini di Pachacutec, Tupac Yupanqui si spinse verso nord ed ebbe ragione delle tribù di [[Provincia di Jauja|Jauja]] e di [[Cajamarca]]. Ebbe poi l'audacia di confrontarsi con il potente regno dei [[Chimù]] e, dimostrandosi ottimo stratega, ne vinse la resistenza senza combattere, soltanto con la minaccia di distruggere i canali che permettevano di rendere fertili le vallate costiere, altrimenti sabbiose. Riprese le armi si affrettò a piegare l'opposizione dei [[Cañari]] e a spingersi fino al litorale, occupando la regione di [[Tumbes|Tumbez]] e l'isola di Puna.
 
Era tale la sua bramosia di conquista che, avendo avuto notizia dell'esistenza di ricche isole in mare aperto, non esitò a far imbarcare il suo esercito su una flotta di balse, costruite per l'occasione, e a lanciarsi nelle onde dell'Oceano sparendo all'orizzonte. Restò in mare per undici mesi e tornò con delle spoglie bizzarre: una sedia di ottone e la pelle e una mandibola di cavallo nonché alcuni indigeni di pelle scurissima. Gli studiosi di storia incaica si interrogano ancora oggi sulla collocazione di queste isole del [[Oceano Pacifico|Pacifico]].
 
Dopo la morte del padre, Tupac Yupanqui non desisté dalla sua politica di conquiste. Per prima cosa si avventurò nella selva amazzonica, ma la foresta vergine, umida e malsana, ebbe ragione dei rudi montanari del Cuzco che furono costretti a retrocedere. Si volse allora verso meridione e, passando per le Ande, giunse nell'odierno [[Cile]] dove trovò un popolo fierissimo disposto a combattere fino alla morte per la propria libertà. Si trattava degli [[Araucani]] che avrebbero dato tanto filo da torcere anche agli Spagnoli e Tupac Yupanqui, considerando la distanza che lo separava dalle sue linee, decise di soprassedere alla conquista. Il confine venne fissato al Rio Maule e venne steso un trattato di alleanza formale con i capi locali, dopodiché gli Inca tornarono in patria. Tupac Yupanqui dovette anche affrontare alcune congiure, ma ormai era stanco e malato e si ritirò in un'amena proprietà di campagna per chiudere la sua vita lontano dalle armi. Suo figlio avrebbe continuato l'impresa.
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La conquista era stata resa agevole dalla potenza degli eserciti del Cuzco, ma la pacificazione dei territori e la loro integrazione nell'edificio imperiale si sarebbe rivelata una pratica faticosa, lunga e logorante e inframmezzata da numerose rivolte che avrebbero agitato per molti anni le tribù sottomesse. Alla fine della sua esistenza Huayna Capac aveva comunque raggiunto il suo scopo. L'impero degli Inca si estendeva dal fiume Ancasmayo, a Nord dell'[[Ecuador]], al rio Maule nella regione del [[Cile]] e l'unità dell'immenso territorio era ormai conseguita.
 
Altri sarebbero stati i pericoli destinati a minare la solidità dell'immensa costruzione politica. L'estensione del territorio avrebbe favorito l'autonomia delle regioni del Nord che sarebbe sfociata in una guerra civile tra due dei suoi figli: [[Huáscar]] sovrano del Cuzco e [[AtahuallpaAtahualpa]] signore di [[Quito]]. Una minaccia ancor più gravida di conseguenze si profilava, però, all'orizzonte: gli Spagnoli stavano preparando la conquista del [[Perù]].
{{vedi anche|Huáscar|AtahuallpaAtahualpa|Conquista dell'impero Inca}}
 
==== Dopo la conquista spagnola ====
Dopo la caduta del TawantantansuyuTawantinsuyu, i [[conquistadores]] soppressero le tradizioni e la cultura del popolo [[inca]]. Gli [[Spagna|spagnoli]] obbligavano inoltre un membro di ogni famiglia a lavorare fino alla morte nelle miniere di [[Potosí]] ([[Bolivia]]). Quando questi moriva (normalmente entro uno o due anni) la famiglia di appartenenza doveva sostituirlo. Sicché molti aspetti storico-culturali fondamentali sono andati persi, e di altri (tra cui l'uso dei [[quipu]], il sistema di acquedotti e una parte significativa del simbolismo religioso) poco ancora ci è noto. Con la morte di [[Atahualpa]], gli spagnoli posero nei primi anni della conquista alcuni imperatori fantoccio. [[Tupac Huallpa]], Inca conosciuto dalle fonti spagnole come Tubalipa, fu infatti sottoposto all'autorità del nuovo governatore spagnolo nel 1533, quando, ucciso, venne sostituito da [[Manco II]], Inca che tuttavia si ribellò rifugiandosi tra le impervie Ande a [[Vilcabamba]] fino al 1538. Gli successe [[Sayri Tupac]], Inca che mantenne l'autonomia di un proprio regno locale fino al 1570; gli successe [[Titu Cusi Yupanqui]] (1563-1571) a cui seguì per breve tempo il nuovo sovrano locale [[Túpac Amaru|'''Túpac Amaru''']], ultimo principe inca regnante. Fuggito da Vilcabamba dopo strenua resistenza, venne catturato nella foresta amazzonica e ucciso nel 1572.
Con la morte di [[Atahualpa]], gli spagnoli posero nei primi anni della conquista alcuni imperatori fantoccio. [[Tupac Huallpa]] Inca, conosciuto dalle fonti spagnole come Tubalipa, fu infatti sottoposto all'autorità del nuovo governatore spagnolo nel 1533 , quando, ucciso, venne sostituito da [[Manco II]] Inca che tuttavia si ribellò rifugiandosi tra le impervie Ande a [[Vilcabamba]] fino al 1538. Gli successe [[Sayri Tupac]] Inca che mantenne l'autonomia di un proprio regno locale fino al 1570; gli successe [[Titu Cusi Yupanqui]] (1563-1571) a cui seguì per breve tempo il nuovo sovrano locale [[Tupac Amaru]], ultimo principe inca regnante. Fuggito da Vilcabamba dopo strenua resistenza, venne catturato nella foresta amazzonica e ucciso nel 1572.
 
Nel [[XVIII secolo]], a seguito della repressione coloniale, vi furono alcuni episodi di ribellione delle popolazioni amerinde. Uno dei più significativi fu quello messo in opera da [[Túpac Amaru II]] ([[1738]]-[[1781]]) nel [[1781]], finito con l'uccisione di questi per [[squartamento]]. Un'altra rivolta fu capeggiata da [[Túpac Catari]] nell'[[Alto Perù]], l'attuale Bolivia. Questi, assieme al nipote di Túpac Amaru II, mise sotto assedio la città di [[La Paz]] per alcuni mesi. Anche in questo l'esercito coloniale mise fine alla rivolta e ne uccise i capi.
 
Nell'epoca contemporanea, sono stati presenti fino agli [[anni 1990|anni novanta]], alcuni movimenti rivoluzionari che si sono ispirati alle rivolte di oltre due secoli prima, tra i quali ''[[Movimiento Revolucionario Tupac Amaru]]'' (MRTA) in [[Perù]] e [[Bolivia]], ''[[Sendero Luminoso]]'' in Perù, ''[[Tupamaros]]'' in [[Uruguay]].
 
== Società ==
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== Nella cultura di massa ==
• Il film d’animazione Disney [[Le “Lefollie dell'imperatore|Le follie dell’imperatore”dell’imperatore]], é ambientato durante il periodo degli Inca.
== Note ==
<references />