Vittorio Ballio Morpurgo: differenze tra le versioni
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Collaborò poi con [[Marcello Piacentini]] in [[Brasile]] per conto di Francesco Matarazzo. A [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]] realizzarono il palazzo IRFM ([[1935]]-[[1939|39]]), mentre i progetti dell'[[Università Federale di Rio de Janeiro]] e per l'[[Universidade de São Paulo|Universidade comercial conde Francisco Matarazzo]] a San Paolo rimasero sulla carta.
L'emanazione delle [[leggi razziali fasciste]] non procurò particolari disagi a Morpurgo. Dichiaratosi aconfessionale, dapprima ottenne la sostituzione del proprio cognome con quello materno divenendo Vittorio Ballio, e fu uno dei pochi considerati "ebrei" del regime che
Nel [[1947]], a guerra conclusa, assunse il doppio cognome Ballio Morpurgo. Nel [[secondo dopoguerra]] fu attivo principalmente all'estero: lavorò in Brasile, ad [[Haiti]] per l'[[Esposizione internazionale]] ([[1948]]-[[1949|49]]), mentre a [[L'Avana]] e a [[Buenos Aires]] progettò quartieri residenziali. A Malta, con Piacentini partecipò al concorso per la ricostruzione del teatro dell'Opera a [[La Valletta]] ([[1953]]-[[1954|54]]).
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