Python bivittatus: differenze tra le versioni
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Come tutti i serpenti, il pitone birmano è [[carnivoro]]. La sua dieta consiste principalmente di uccelli e mammiferi, ma comprende anche anfibi e rettili. È un predatore d'agguato che trascorre la maggior parte del tempo rimanendo fermo nascosto nel sottobosco, aspettando che la preda si avvicini, per poi colpire.<ref name=":04">{{cita pubblicazione | autore = Secor SM, Diamond J | titolo = Adaptive responses to feeding in Burmese pythons: pay before pumping | rivista = The Journal of Experimental Biology | volume = 198 | numero = Pt 6 | pp = 1313–25 | data = giugno 1995 |doi=10.1242/jeb.198.6.1313 | pmid = 7782719 | url = https://jeb.biologists.org/content/198/6/1313 }}</ref> Il serpente afferra la sua preda con i suoi denti aguzzi, per poi avvolgerla con il suo corpo uccidendola per costrizione.<ref>{{Cita web| data= febbraio 2016|autore=Szalay J |titolo=Python Facts|url=https://www.livescience.com/53785-python-facts.html|accesso=17 marzo 2021|sito=livescience.com|lingua=en}}</ref> Una volta accertatosi che la preda abbia smesso di respirare, l'animale inghiotte la sua preda intera. Spesso l'animale si avvicina alle abitazioni umane per la presenza di ratti, topi e altri piccoli animali. Tuttavia, la sua uguale affinità per uccelli e mammiferi domestici lo rendono a sua volta un parassita per gli allevatori. In cattività, la sua dieta consiste principalmente di ratti di dimensioni appropriate disponibili in commercio, che si trasformano in prede più grandi come conigli e pollame man mano che l'animale cresce. Essendo una specie invasiva in Florida, i pitoni birmani si nutrono principalmente di una gran varietà di piccoli mammiferi tra cui volpi, conigli e procioni. A causa dei loro alti livelli di predazione, sono considerati la causa del declino e persino della scomparsa di molte specie di mammiferi.<ref name=":52"/><ref name=":13"/> Nel loro areale invasivo, i pitoni si nutrono anche di uccelli e occasionalmente altri rettili. Dei pitoni eccezionalmente grandi possono attaccare e nutrirsi anche di animali più grandi come maiali o capre, e ci sono attacchi e predazioni documentate ai danni di [[Alligator mississippiensis|alligatori]] e [[Cervidae|cervi]] adulti.<ref>{{cita web|url=https://news.nationalgeographic.com/news/2005/10/photo-in-the-news-python-bursts-after-eating-gator-update/|titolo=Photo in the News: Python Bursts After Eating Gator (Update)|data=5 settembre 2006|sito=National Geographic News|accesso=8 aprile 2019}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.ksee24.com/news/local/Large-Python-Captured-Killed-After-Devouring-Adult-Deer-132922183.html |titolo=Large Python Captured, Killed After Devouring Adult Deer | KSEE 24 News - Central Valley's News Station: Fresno-Visalia - News, Sports, Weather | Local News |editore=Ksee24.com |data=31 ottobre 2011 |accesso= 9 agosto 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120731060837/http://www.ksee24.com/news/local/Large-Python-Captured-Killed-After-Devouring-Adult-Deer-132922183.html }}</ref>
La risposta digestiva dei pitoni birmani a prede così grandi li ha resi una specie modello per la fisiologia digestiva. Il suo stile di caccia d'agguato è caratterizzato da lunghi periodi di digiuno tra i pasti, e la maggior parte dei pitoni birmani si nutrono in genere una volta al mese o due, ma possono rimanere a digiuno anche fino a 18 mesi.<ref name=":04"/> Poiché i tessuti digestivi sono energeticamente costosi da mantenere, sono sottoregolati durante i periodi di digiuno per risparmiare energia quando non sono in uso.<ref name=":22">{{cita pubblicazione |autore=Starck JM, Beese K | titolo = Structural flexibility of the intestine of Burmese python in response to feeding | rivista = The Journal of Experimental Biology | volume = 204 | numero = Pt 2 | pp = 325–35 | data= gennaio 2001 |doi=10.1242/jeb.204.2.325 | pmid = 11136618 | url = https://jeb.biologists.org/content/204/2/325 }}</ref> Un pitone a digiuno ha un volume e un'acidità ridotti dello stomaco, una massa intestinale ridotta e un volume cardiaco "normale". Dopo aver ingerito la preda, l'intero apparato digerente subisce un massiccio rimodellamento, con rapida ipertrofia dell'intestino, produzione di acido gastrico e aumento del 40% della massa del ventricolo del cuore per alimentare il processo digestivo.<ref>{{cita pubblicazione | url=http://jeb.biologists.org/cgi/reprint/211/24/3767?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&author1=secor&andorexacttitle=and&andorexacttitleabs=and&andorexactfulltext=and&searchid=1&FIRSTINDEX=0&sortspec=relevance&resourcetype=HWCIT |titolo=Digestive physiology of the Burmese python: broad regulation of integrated performance | editore = Jeb.biologists.org |data=15 dicembre 2008 |doi=10.1242/jeb.023754 |accesso= 9 agosto 2012| cognome1=Secor | nome1=Stephen M. | rivista=Journal of Experimental Biology |volume=211 | numero=24 | pp=3767–3774 |pmid=19043049 }}</ref> Durante la digestione, anche il consumo di ossigeno del serpente aumenta drasticamente, aumentando con le dimensioni del pasto da 17 a 40 volte il suo tasso di riposo.<ref name=":04"/> Questo drammatico aumento è il risultato del costo energetico del riavvio di molti aspetti del sistema digestivo, dalla ricostruzione dello stomaco e dell'intestino tenue alla produzione di [[acido cloridrico]] da secretare nello stomaco. La produzione di acido cloridrico è una componente significativa del costo energetico della digestione, poiché la digestione di prede intere richiede che l'animale venga scomposto senza l'uso dei denti, sia per masticare che per lacerare la preda in pezzi più piccoli. Per compensare, una volta che la preda è stata ingerita, i pitoni birmani iniziano a produrre grandi quantità di acido per rendere lo stomaco abbastanza acido da trasformare il cibo solido in semi-liquido, in modo che possa passare attraverso l'intestino tenue e subire il resto del processo digestivo.
Il costo energetico è più alto nei primi giorni dopo aver mangiato, quando questi processi rigenerativi sono più attivi, il che significa che i pitoni birmani fanno affidamento sull'accumulo di energia alimentare esistente per digerire un nuovo pasto.<ref name=":04" /><ref name=":3">{{cita pubblicazione |autore=Secor SM | titolo = Gastric function and its contribution to the postprandial metabolic response of the Burmese python Python molurus | rivista = The Journal of Experimental Biology | volume = 206 | numero = Pt 10 | pp = 1621–30 | data= maggio 2003 | pmid = 12682094 |doi=10.1242/jeb.00300 }}</ref> Nel complesso, l'intero processo digestivo dall'assunzione di cibo alla defecazione dura 8-14 giorni.<ref name=":22"/>
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