Simone Fernando Sacconi: differenze tra le versioni
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→Bibliografia: Wanna Zambelli, Marco Vinicio Bissolotti (a cura di), "Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento", Self-publishing: Cremona, 2023. |
Con cerimonia ufficiale dell'8 ottobre 2023 il Museo del Violino di Cremona ha intitolato a Simone Fernando Sacconi, cittadino onorario della città di Stradivari, una delle più belle sale espositive del Museo. |
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Fu un esperto e famoso [[liutaio]] che studiò [[Antonio Stradivari]] per tutta la vita. Negli [[anni 1930|anni trenta]] si trasferì negli [[Stati Uniti]] per essere assunto come restauratore nella ditta [[Hermann (società)|Hermann]] e dopo qualche anno nella società [[Rudolph Wurlitzer Company|Wurlitzer]] di [[New York]], nella sezione restauro, di cui anche curò l'archivio. Con cerimonia ufficiale dell'8 ottobre 2023 il Museo del Violino di Cremona ha intitolato a Simone Fernando Sacconi, cittadino onorario della città di Stradivari, una delle più belle sale espositive del Museo.
==Biografia==
Figlio di un violinista, [[Gaspare Sacconi]], fin da piccolo si interessò all'arte liutaria; iniziò a lavorare come garzone di bottega e apprendista presso il liutaio veneto, ma attivo a Roma, [[Giuseppe Rossi (liutaio)|Giuseppe Rossi]], dall'età di otto anni fino ai sedici, dopodiché frequentò l'[[Accademia di Belle Arti]]. Il primo violino Stradivari che ebbe modo di esaminare fu il "Berthier", quando fu portato dal violinista ungherese [[Ferenc Vecsey]] che lo possedeva. Rientrato a Roma dopo aver combattuto nella [[prima guerra mondiale]], lavorò nella bottega del liutaio [[Giuseppe Fiorini]] portando a termine due violini iniziati dall'ormai vecchio maestro.
Nel [[1925]] sposò la cantante [[Teresita Pacini]] da cui ebbe un figlio. Grazie alla moglie, proveniente da una famiglia di musicisti, conobbe i maggiori [[violinisti]] e [[violoncellisti]] del [[XX secolo]], che divennero suoi clienti ed intrattenne rapporti con grandi compositori quali [[Richard Strauss]], [[Claude Debussy]], [[Riccardo Zandonai]], [[Ottorino Respighi]], [[Alfredo Casella]], [[Pietro Mascagni]] e [[Ildebrando Pizzetti]]. Tra i suoi clienti vi furono: [[Pablo Casals]], [[Fritz Kreisler]], [[George Enescu]], [[Jascha Heifetz]], [[Yehudi Elman]], [[Gaspar Cassadó]], [[Bronisław Huberman]], [[Carl Flesch]], [[Fritz Busch]], [[Zino Francescatti]], [[Emanuel Feuermann]], [[Nathan Milstein]], [[Gregor Piatigorsky]], [[Efrem Zimbalist]], [[Felix Salmond]], [[Pierre Fournier]], [[Joseph Szigeti|József Szigeti]], [[Isaac Stern]], [[Yehudi Menuhin]], [[David Oistrach]], [[Ruggero Ricci]], [[Henryk Szeryng]], [[Mstislav Rostropovich]], [[William Primrose]], [[Alma Rosé]], [[Itzhak Perlman]], [[Salvatore Accardo]], [[Uto Ughi]], [[Pinchas Zukerman]] e [[Jacqueline du Pré]].<ref>Alfredo Puerari: Prefazione a ''I "segreti" di Stradivari'' di Simone Fernando Sacconi.</ref> A Cremona suoi allievi sono stati Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli.
==Opere==
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