Vincenzo Gemito: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Formazione artistica: Gemito aveva soltanto una figlia, e nella foto si vede chiaramente una ragazzina |
m →La crisi intellettuale: clean up, replaced: Gabriele d'Annunzio → Gabriele D'Annunzio |
||
Riga 58:
Gemito fuggì dal nosocomio nel 1887, per chiudersi in isolamento volontario nella sua dimora a via Tasso, dove in seguito trascorse - in condizioni quasi ascetiche, tra deliri e digiuni - ben diciotto anni, vigilato dalla moglie, dalla figliuola e dal patrigno. In questo periodo Gemito si diede prevalentemente alla grafica, alternando momenti di diligente lavoro a fasi di ira e follia.
Nel periodo di segregazione, al di fuori delle mura dell'abitazione al Vomero, Gemito nel frattempo raccolse un vivo successo personale, confermato dai numerosissimi riconoscimenti ufficiali: a [[Buenos Aires]], nel 1886, vinse la medaglia d'argento di prima classe; a Parigi, nel 1889 e nel 1890, il ''grand prix'' per la scultura; ad Anversa, nel 1892, il diploma d'onore; a Parigi, di nuovo il ''grand prix'' nel 1900. Intanto [[Gabriele
{{citazione|Egli aveva nome Vincenzo Gemito. Era povero, nato dal popolo; e all'implacabile fame dei suoi occhi veggenti, aperti sulle forme, si aggiungeva talora la fame bruta che torce le viscere. Ma egli, come un Elleno, poteva nutrirsi con tre olive e con un sorso d’acqua}}
[[File:Vincenzo gemito, zingara, 1885.JPG|thumb|La ''Zingara'']]
|