Guido d'Arezzo: differenze tra le versioni

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La scoperta di Guido rappresentava una vera rivoluzione e l'Abate Guido Strambiati era consapevole del suo valore, ma i monaci pomposiani, ad eccezione di pochi, erano tenacemente legati alla vecchia tradizione, così, irriducibili, sollevarono proteste e fomentarono avversione contro il geniale innovatore, che fu costretto ad andarsene. L’abate Guido, non fu in grado di sedare le inquietudini conservatrici se non agevolando l'esilio di Guido ad [[Arezzo]], dove era vescovo Teodaldo, suo amico.
 
In proposito Guido scriveva all'amico monaco di Pomposa, Michele: “Maledetta«Maledetta sia sempre l'invidia che dal Paradiso terrestre fino ai nostri giorni toglie agli uomini la pace”pace».
 
Per fortuna di Guido Monaco, [[Arezzo]], pur priva di un'abbazia, aveva una scuola di canto pronta a essere rinnovata. Qui giunto, si pose sotto la protezione del [[Vescovo di Arezzo|vescovo]] [[Tedaldo (vescovo)|Tedaldo]], cui dedicò il suo famoso trattato, il ''Micrologus''.
 
Dal [[1025]] Guido insegnò musica e canto nell'antica sede della cattedrale di Arezzo, situata al [[Colle del Pionta]], fuori le mura della città. Qui ebbe modo di inventare e applicare la moderna [[notazione musicale]]. Per aiutare i cantori, Guido usò le sillabe iniziali di ciascun [[emistichio]] della prima [[Strofe saffica|strofa saffica]] dell'inno ''[[Ut queant laxis]]'' di [[Paolo Diacono]] per denotare gli intervalli dell'[[esacordo]] musicale:
 
{{Citazione|Affinché i servi possano cantare a corde distese
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[[File:Mano guidoniana.jpg|thumb|La [[mano guidoniana]]|left]]
 
In questo modo Guido pose le basi del sistema teorico detto [[solmisazione]] (la prima forma di [[solfeggio]]). Il suo sistema non era usato per indicare l'altezza assoluta dei suoni, che erano indicati con il [[Oddone di Cluny#Oddone e la musica|sistema alfabetico già esistente]], ma per collocare al posto giusto il semitono (tra il mi- e il fa) nella melodia.; Perciò significa, ad esempio, che il nome "ut" era datoassegnato non solo alla nota che oggi chiamiamo "do" (anzi, l'ut più grave della scala in uso fino al Rinascimento era in realtà un sol). Solo nel [[XVII secolo]] i nomi del sistema guidoniano furono associati alle altezze assolute, dopo che alla fine del XVI secolo era stato aggiunto un nome per il settimo grado della scala, "Si", dalle iniziali di "Sancte Iohannes". Si decise anche, per [[eufonia]], di sostituire "ut" con "do"; tale decisione è in genere attribuita al teorico [[Giovanni Battista Doni]], che avrebbe preso la prima sillaba del suo cognome; {{citazione necessaria|ma in realtà la sillaba "Do" è usata per indicare la prima nota già in un testo di [[Pietro Aretino]] risalente al [[1536]], molto prima della nascita di Doni}}. La notazione di Guido ha sostituito nei paesi latini la notazione alfabetica (in [[Lingua francese|francese]] la prima nota è ancor oggi chiamata "Ut");, questache è invece rimasta in uso in area tedesca e anglosassone (dalla "A" alla "G").
[[File:Statue of Guido of Arezzo.jpg|thumb|upright=0.8|[[Statua a Guido Monaco]], di [[Salvino Salvini (scultore)|Salvino Salvini]], nella piazza omonima ad [[Arezzo]]]]
 
Guido codificò inoltre il modo di scrivere le note (notazione) definendone le posizioni sulle linee e negli spazi del [[rigo musicale]] e proponendo un sistema unificato per scriverle (usando, per la testa della nota, un quadrato, che insarebbe seguitopoi divennediventato un rombo e poiinfine un ovale). Il rigo di Guido aveva quattro righelinee ed era perciò detto tetragramma (a differenza del moderno [[pentagramma (musica)|pentagramma]], introdotto da [[Ugolino Urbevetano da Forlì]]). A Guido si deve inoltre l'invenzione di un sistema mnemonico, la [[mano guidoniana]], per aiutare l'esatta intonazione dei gradi della [[Scala musicale|scala]] o [[esacordo]]<ref>Il sistema della mano guidoniana consiste nell'assegnare ogni nota ad una diversa parte della mano</ref>. Oltre che nel citato ''Micrologus'', egli espose tali innovazioni in lettereepistole e trattati: tra queste, degne di menzione sono la ''Epistola "ad Michaelem de ignoto cantu"'', il ''"Prologus in Antiphonarium"'' e le ''"Regulæ rithmicæ"''. Non siè sachiaro quali tra ledelle innovazioni attribuite a Guido fossero concepite a Pomposa e quali ad [[Arezzo]], perché l'antifonario che scrisse a Pomposa è andato perduto.
 
La notorietà che la diffusione del ''Micrologus'' gli diede fece sì che Guido fosse invitato a Roma da [[papa Giovanni XIX]]. Pare che il monaco vi si recasse nel [[1028]], soggiornando al [[Laterano]] e illustrando alla [[Curia romana|curia papale]] le novità che aveva introdotto; tornò però presto ad Arezzo a causa della sua salute cagionevole. Dopo questa data si hanno meno notizie certe, edi Guido, tra questecui ilquella del completamento intornodel alsuo [[1030antifonario]] delattorno suoal [[antifonario1030]], che però è andato perduto. Inoltre, le cronache dell'ordine camaldolese e alcuni documenti presso l'[[Archivio Segreto Vaticano]] lo indicano come priore presso il [[monastero di Fonte Avellana]] tra il [[1035]] e il [[1040]], anni in cui [[Pier Damiani]] indossava l'abito monastico e di cui Guido divenne amico. In questo celebre monastero, Guido portò a compimento il suo Codice Musicale, poi denominato ''NN'' o ''Codice di Fonte Avellana'', ancora oggi conservato nella vasta biblioteca di quell'importante monastero. Dal [[1040]] al [[1050]] Guido fu poi priore del monastero di [[Abbazia di Pomposa|Pomposa]], dove aveva maturato la sua vocazione monastica eed aveva vissuto i primi anni come monaco. Dal [[1040]] al [[1042]], Guido volle con sé a Pomposa l'amico [[Pier Damiani]] (oggi santo), affidandogli la mansione di maestro dei monaci e dei novizi.
 
La data della sua morte si colloca fra il [[1045]] e il [[1050]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Gli Eremiti Camaldolesi di Toscana|curatore=Camaldolese. Congregation of the Holy Hermitage|titolo=Guido d'Arezzo, monaco ed eremita camaldolese, ristoratore dell'arte musicale|annooriginale=1882|editore=Tip. Giachetti}}</ref>
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Opera principale di Guido per quanto riguarda i suoi studi di teoria musicale. È dedicata a [[Teodaldo]], vescovo di Arezzo dal 1023. Vi si adotta una notazione musicale alfabetica in cui le lettere (dalla A alla G) si ripetono di ottava in ottava. Il destinatario dell'opera è lo studioso di musica.
* ''Regulæ rythmicæ''
Opera in versi che contiene regole di teoria musicale. La scelta della scrittura in versi servivaera adfinalizzata aiutarea ifacilitare cantorila nelmemorizzazione memorizzarlodel contenuto da parte dei cantori.
* ''Prologus in Antiphonarium''
È l'introduzione a un libro liturgico-musicale perduto, che usava la notazione su rigo. I [[Neuma|neumi]] erano posti su un numero di linee variabile secondo l'estensione del brano. L'altezza delle note si poteva decifrareessere decifrata a partire dalle chiavi poste all'inizio del rigo: (in genere, chiave di Do e chiave di Fa).
* ''Epistola ad Michaelem de ignoto cantu''
È una lettera che Guido scrisse da Arezzo entro il 1032 all'amico Michele, monaco presso l'[[Abbazia di Pomposa]]. Essa può essere divisa in tre sezioni: la prima è autobiografica; la seconda tratta del metodo di Guido per insegnare il canto a prima vista; la terza sembra una versione in prosa delle ''Regulæ rythmicæ'' ed è forse un'aggiunta inserita in una delle prime copie.
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== Beatificazione ==
La beatificazione di Guido d'Arezzo dopo la sua morte è incerta<ref name="santiebeati">{{cita web|http://www.santiebeati.it/dettaglio/69550|Beato Guido da Arezzo|autore=Gian Domenico Gordini|9 aprile 2012}}</ref>. Fu indicato come Beato anche da [[Donizone di Canossa]] nella ''[[Vita Mathildis]]''. Alcune cronache lo danno per beatificato subito dopo la morte, ma non è certo. NotizieLe notizie sul suo culto mancanosono primadatate deldal [[XVI secolo]] in poi, come pure ogni menzione nei martirologi dell'Ordine<ref name="santiebeati" />.
== Intitolazioni ==
* Una sua statua, scolpita da [[Salvino Salvini (scultore)|Salvino Salvini]], è collocata al centro dell'omonima piazza ad Arezzo;
* una sua statua, scolpita da [[Lorenzo Nencini]], è in una nicchia del [[Piazzale degli Uffizi]] a [[Firenze]];
* una piazza di [[Bruxelles]];
* un conservatorio musicale a [[La Norville]] e un coro nell'[[Abbazia di Solesmes]];
* ad Arezzo, dal [[1809]] la banda cittadina si chiama "Filarmonica Guido Monaco"<ref>{{cita web|http://www.arezzoweb.it/2014/un-successo-del-concerto-filarmonica-guido-monaco-al-circolo-artistico-138102.html|Un successo del concerto filarmonica Guido Monaco|14 febbraio 2016}}</ref>;
* sempre ad Arezzo, porta il suo nome una Fondazione che dal [[1952]] organizza un importante [[Concorso polifonico Guido d'Arezzo|Concorso polifonico]]<ref>{{cita web| http://www.polifonico.org|Guidoneum|9 aprile 2012}}</ref>. Esso si articola in: Concorso Polifonico Internazionale, Concorso Polifonico Nazionale, Concorso Internazionale di Composizione. La Fondazione Guido D'Arezzo celebra ogni 21 giugno la «Giornata universale della musica dedicata a Guido d'Arezzo», in occasione della festa della musica e il «Premio musicale "Guido D'Arezzo"»;
* il formato di notazione musicale computerizzata ''Guido'' prende nome dadal luimonaco;
* a luiGli è stato intitolato il [[cratere Guido d'Arezzo]] sul [[pianeta]] [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].
 
== Note ==