Fatah: differenze tra le versioni

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Fatah divenne la forza dominante nella politica palestinese dopo la [[guerra dei sei giorni]] nel 1967.
 
Fatah è entrato a far parte dell'[[Organizzazione per la liberazioneLiberazione della Palestina]] (OLP) nel 1967 e gli sono stati assegnati 33 dei 105 seggi nel Comitatocomitato esecutivo dell'OLP. Due anni dopo Yasser Arafat di Fatah divenne presidente dell'OLP.
 
Dopo gli [[accordi di Oslo]] del 1994 tra OLP e Israele è divenuta il movimento di controllo della neo costituita [[Autorità Nazionale Palestinese]] per autogovernare parte della [[Cisgiordania]] e la Striscia[[striscia di Gaza]] e Arafat ne fu il primo presidente. Nelle prime elezioni politiche del 1996 Fatah ottenne la maggioranza nel [[Consiglio legislativo palestinese]] con 51 seggi su 88.
 
Pur non avendo mai raccolto l'unanimità dei consensi palestinesi, dopo il riconoscimento del diritto ad esistere dello stato di Israele, a partire dalla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], la sua popolarità è stata insidiata in termini numerici e di consenso dall'organizzazione radicale [[islam]]ica chiamata ''[[Hamas|Ḥamās]]'' che invece è fermamente contraria, e anche a fronte delle sempre più ricorrenti accuse di corruzione di cui sono stati negli ultimi anni oggetto i vertici dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] e, conseguentemente, della stessa al-Fatḥ.
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Ciò nonostante, al-Fatḥ seguita a coagulare intorno a sé numerosi giovani palestinesi cresciuti nei campi-profughi, oltre a quelli provenienti dalle aree di volontario "esilio" giordano, continuando a godere dei finanziamenti dei Palestinesi emigrati nell'area del [[Golfo Persico]] (in particolare in [[Kuwait]]) e della solidarietà politica e dell'appoggio finanziario di quasi tutto il mondo arabo-islamico che ha favorito, dopo l'entrata in scena di al-Fatḥ, la creazione di un seggio palestinese nell'ambito della [[Lega degli Stati Arabi]].
 
In seguito alla vittoria elettorale di Hamas del 2006 la [[Comunità Europeaeuropea]] ed altre istituzioni occidentali ed arabe hanno bloccato i finanziamenti al governo palestinese. Ciò ha contribuito a fare esplodere un [[Conflitto Fatah-Hamas|grave scontro politico]], e a [[Gaza]] anche armato, tra Hamas e al-Fatḥ. Tali difficoltà connesse alla gestione solitaria del potere da parte di Ḥamās nell'ambito dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] hanno portato a settembre del 2006 a trattative per il rientro di al-Fatḥ nel governo palestinese, assieme a Ḥamās. Il fine sarebbe quello di permettere di nuovo l'afflusso dei contributi finanziari concessi a suo tempo dalla Comunità Europea (e, forse, della stessa Israele, che potrebbe tornare a versare all'ANP le imposte da essa esatte per conto dell'Autorità stessa) e la ripresa di trattative, ostacolate tuttavia dalla [[Seconda guerra israelo-libanese]] e dal formale persistere del rifiuto di Ḥamās di riconoscere lo Stato d'Israele.
 
Dopo la [[battaglia di Gaza (2007)|battaglia di Gaza]] tra Fatah e Hamas conclusa con l'eliminazione degli esponenti di Fatah dalla Striscia, il 18 giugno 2007, il Presidente palestinese [[Mahmūd Abbās]] (Mazen) emise un decreto che metteva fuorilegge dallo [[Stato di Palestina]] le milizie di Hamas.<ref>[https://www.cnn.com/2007/WORLD/meast/06/17/palestinian.cabinet/index.html CNN - Abbas outlaws Hamas militia forces] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080906123218/http://www.cnn.com/2007/WORLD/meast/06/17/palestinian.cabinet/index.html |data=6 settembre 2008 }}</ref>