Guglielmo Tell: differenze tra le versioni
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== Altre leggende simili ==
La mitologia comparativa individua nella leggenda di Guglielmo Tell dei riconoscibili precedenti, narrate nelle cronache e nelle saghe dei paesi nordici.
Tali paralleli non sono sempre ben accolti dalla popolazione svizzera: quando nel 1760 lo studioso Gottlieb Emanuel von Haller e il pastore Simeon Uriel Freudenberger pubblicarono ''Guglielmo Tell, una favola danese'' (German: ''Der Wilhelm Tell, ein dänisches Mährgen'').<ref name="bergier_80f">Bergier, p. 80f.</ref> una copia del libri fu bruciata nella pubblica piazza ad [[Altdorf]], Von Haller andò sotto processo e dovette ritrattare per salvaguadare la propria vita.<ref>{{Cite news|url=https://www.smithsonianmag.com/history/in-search-of-william-tell-2198511/|title=In Search of William Tell|last=Wernick|first=Robert|work=Smithsonian|access-date=2017-12-06|language=en}}</ref>
* L{{'}}''[[Þiðrekssaga]]'' racconta le gesta di [[Egil]]l, vissuto nel X secolo, abile arciere e fratello del fabbro [[Weland il fabbro|Velent]]. Egill volle mettersi al servizio del re di Svezia [[Niðhad|Niðungr]] nella speranza di poter aiutare il fratello, prigioniero del sovrano. Niðungr, come prova, impone a Egill di colpire con una freccia una mela posta sul capo del figlio di tre anni. Egill prende non una, ma tre frecce, e colpisce la mela con la prima. Quando Niðungr chiede all'arciere perché abbia preso tre frecce invece di una, Egill risponde che, se avesse fallito il colpo, le altre due frecce sarebbero state destinate al sovrano. Niðungr apprezza la schiettezza dell'arciere e lo prende al proprio servizio.
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