Lydia Simoneschi: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlia d'arte (suo padre, [[Carlo Simoneschi]], era stato un famoso [[attore]] e [[regista]] del [[cinema muto|cinema muto italiano]]) ancora molto giovane decise di fare l'attrice, debuttando nella compagnia teatrale di [[Camillo Pilotto]] e recitando in vari spettacoli in giro per l'[[Italia]] e l'[[Europa]]; nel 1932 debuttò sia come doppiatrice che come attrice cinematografica, ma il suo aspetto fisico poco appariscente non la favorì
Si sposò giovanissima con un ufficiale altoatesino della [[Regia Marina]], Franz Lehmann, da cui ebbe il figlio Giorgio: rimase però vedova nel 1942: subito dopo la perdita del marito abbandonò le scene teatrali, dedicandosi esclusivamente al lavoro, molto più remunerativo, di doppiatrice. Negli ultimi anni di attività lavorò anche come [[direttore del doppiaggio|direttrice del doppiaggio]]. Nel 1949 nacque, dall’unione col cognato Luigi Lehmann, il secondo figlio, Gianni.
[[File:Simoneschi51.jpg|miniatura|destra|Lydia Simoneschi durante una sessione di doppiaggio nel 1951, assieme ad una giovanissima [[Maria Pia Di Meo]]]]
Fra l'inizio degli anni quaranta fino alla prima metà degli anni sessanta, la carriera della Simoneschi conobbe un periodo talmente felice da valerle la nomea di
La sua grande versatilità come doppiatrice si evidenzia, ad esempio, nel film di [[Pietro Germi]] ''[[Un maledetto imbroglio]]'' (1959), in cui doppia contemporaneamente sia una giovane [[Eleonora Rossi Drago]], co-protagonista del film, sia l'anziana [[Nanda De Santis]].
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