Architeuthis: differenze tra le versioni

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Il genere è monotipico
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|nome = Calamaro gigante
|statocons =
|immagine = [[File:Architeuthissanctipauli.JPG|230px]]
|didascalia =
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
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|sottotribù =
|genere = '''Architeuthis'''
|genereautore=[[Japetus Steenstrup|Steenstrup]] ''in'' Harting, [[1860]]
|sottogenere =
|specie = '''A. dux'''
|sottospecie =
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore = [[Japetus Steenstrup|Steenstrup]]
|binome = Architeuthis dux
|bidata = 1857
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
|triautore =
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''Steenstrupia''<br/>{{zoo|Kirk|1882}}
|nomicomuni =
|suddivisione = [[SpecieAreale]]
|suddivisione_testo = [[File:Architeuthis distribution.png|230px]]
* ''[[Architeuthis dux]]'' <small>Steenstrup, 1857</small>
* ''Architeuthis hartingii'' ?<small>Verrill, 1875</small>
* ''Architeuthis japonica'' ?<small>Pfeffer, 1912</small>
* ''Architeuthis kirkii'' ?<small>Robson, 1887</small>
* ''Architeuthis martensi'' ?<small>(Hilgendorf, 1880)</small>
* ''Architeuthis physeteris'' ?<small>(Joubin, 1900)</small>
* ''Architeuthis sanctipauli'' ?<small>(Velain, 1877)</small>
* ''Architeuthis stockii'' ?<small>(Kirk, 1882)</small>
|mappa_distribuzione=Architeuthis distribution.png
}}
 
Il '''calamaro gigante''' ('''''Architeuthis dux''''' {{zoo|Steenstrup|1857}}) è un [[Teuthida|calamaro]] di acque profonde, unico rappresentante del suo [[Genere (tassonomia)|genere]] e della sua famiglia, gli Architeutidi ('''Architeuthidae''')<ref name=":0"/>. Sebbene talvolta venga chiamato «piovra»<ref>{{cita libro|nome2=Gian Carlo|cognome2=Oli|titolo=Dizionario della lingua italiana|anno=1971|editore=Le Monnier|città=Firenze|p=1709|cognome1=Devoto|nome1=Giacomo}}</ref>, tale termine è erroneo, perché esso indica più precisamente i [[Octopoda|polpi]].
I '''calamari giganti''', ritenuti un tempo creature mitiche, sono [[Teuthida|calamari]] della famiglia '''Architeuthidae''', composta da circa otto [[specie]] del [[genere (tassonomia)|genere]] '''''Architeuthis'''''. Una ricerca condotta nel 2005 avrebbe però dimostrato che in realtà fanno tutti parte di un'unica specie<ref name=":0" />.
 
SonoI calamari giganti sono abitanti delle profondità oceaniche che possono raggiungere [[gigantismo abissale|dimensioni ragguardevoli]]: si parla di dimensioni massime di 13 [[metro|metri]] per le femmine e di 18 metri per i maschi, dalla [[pinna caudale]] fino all'estremità dei due lunghi tentacoli (essendo secondo solamente al [[Mesonychoteuthis hamiltoni|calamaro colossale]], rimane comunque uno tra i più grandi organismi viventi). Il [[mantello (biologia)|mantello]], esclusi i tentacoli di circa 5 metri, è lungo circa 2 metri (più lungo nelle femmine, meno nei maschi). [[Leggenda metropolitana|Leggende urbane]] parlavano di esemplari lunghi oltre 25 metri (tentacoli compresi), ma nessun animale di queste dimensioni è stato documentato scientificamente, principalmente a causa delle profondità abissali in cui vivono.
Talvolta sono chiamati '''piovre'''<ref>{{cita libro|nome2=Gian Carlo|cognome2=Oli|titolo=Dizionario della lingua italiana|anno=1971|editore=Le Monnier|città=Firenze|p=1709|cognome1=Devoto|nome1=Giacomo}}</ref>, un nome che oggi è più comune per i [[Octopoda|polpi]].
 
Il [[Dosidicus gigas|calamaro di Humboldt]], invece, appartiene alla famiglia delle [[Ommastrephidae]].
 
Sono abitanti delle profondità oceaniche che possono raggiungere [[gigantismo abissale|dimensioni ragguardevoli]]: si parla di dimensioni massime di 13 [[metro|metri]] per le femmine e di 18 metri per i maschi, dalla [[pinna caudale]] fino all'estremità dei due lunghi tentacoli (essendo secondo solamente al [[Mesonychoteuthis hamiltoni|calamaro colossale]], rimane comunque uno tra i più grandi organismi viventi). Il [[mantello (biologia)|mantello]], esclusi i tentacoli di circa 5 metri, è lungo circa 2 metri (più lungo nelle femmine, meno nei maschi). [[Leggenda metropolitana|Leggende urbane]] parlavano di esemplari lunghi oltre 25 metri (tentacoli compresi), ma nessun animale di queste dimensioni è stato documentato scientificamente, principalmente a causa delle profondità abissali in cui vivono.
 
Il 30 settembre 2004 i ricercatori del Museo Nazionale di Scienze del [[Giappone]] e dell'Associazione di Whale Watching delle [[Isole Ogasawara|Ogasawara]] catturarono le prime immagini di un calamaro gigante vivo nel suo ambiente naturale<ref name=":0">Kubodera, T. & K. Mori 2005. [http://www.journals.royalsoc.ac.uk/openurl.asp?genre=article&issn=0962-8452&volume=272&issue=1581&spage=2583 First-ever observations of a live giant squid in the wild.] {{webarchive|url=http://archive.wikiwix.com/cache/20110223213903/http://www.journals.royalsoc.ac.uk/openurl.asp?genre=article&issn=0962-8452&volume=272&issue=1581&spage=2583 |data=23 febbraio 2011 }} ''Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences'', '''272'''(1581):2583-2586.</ref>. Alcune delle 556 fotografie vennero pubblicate un anno dopo. Successivamente, il 4 dicembre [[2006]], lo stesso team filmò per la prima volta un calamaro gigante vivo<ref>{{Cita web |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,238263,00.html |titolo=Fox News - Japanese Researchers Capture Giant Squid |accesso=28 luglio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070826165631/http://www.foxnews.com/story/0,2933,238263,00.html |dataarchivio=26 agosto 2007 |urlmorto=sì }}</ref>.