Fedro: differenze tra le versioni

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/* Biografia di fedro
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Se Fedro fosse effettivamente stato portato giovanissimo a Roma, potrebbe aver studiato alla scuola dell'erudito [[Verrio Flacco]], tenuta nel tempio di [[Apollo]] che sorgeva sul [[Palatino]]<ref>La precisazione è in Suetonio, ''De claris grammaticis et rethoribus'', 17</ref> dove studiavano anche i nipoti di Augusto, Gaio e Lucio, e di quest'ultimo, secondo un'ipotesi,<ref>A, De Lorenzi, ''Fedro'', 1955</ref> potrebbe esser poi divenuto pedagogo, acquisendo quei meriti che, insieme con l'ascesa sociale, lo avrebbero portato alla libertà.
 
Come Fedro stesso ci informa,<ref>Fabulae III, prologo, vv. 34-44</ref> il ministro di [[Tiberio]], [[Seiano]], lo fece processare, sospettandolo di allusioni sgradite ai potenti. Ne uscì tuttavia indenne, forse anche per la caduta in disgrazia e la morte del [[prefetto del pretorio|prefetto]], e poté continuare a scrivere indisturbato fino all'impero di [[Claudio]] ([[41]]-[[54]]), grazie a un liberto, Fileto, al quale è dedicato uno dei suoi ultimi componimenti, o forse anche fino all'impero di [[Nerone]] ([[54]]-[[68]]).!
 
== Opere ==