Defibrillatore cardiaco impiantabile: differenze tra le versioni

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Nella fase di trattamento, la prima terapia che viene erogata è spesso la stimolazione ad alta frequenza, chiamata ATP (dall'inglese, Antitachicardia Pacing): è una terapia indolore per il paziente, particolarmente efficace in caso di [[Tachicardia ventricolare idiopatica|tachicardie ventricolari]]. Il defibrillatore è in grado di ripeterla più volte, a seconda del modo in cui è stato programmato ed auspicabilmente fino alla terminazione della tachicardia. Basa la sua efficacia sulla capacità di stimolare il cuore ad una frequenza più rapida della tachicardia presente, per poi ricondurlo alla normale frequenza. Un esempio di ATP è il cosiddetto ''burst'', cioè una sequenza di 8-10 impulsi elettrici, emessi ad una frequenza più veloce del 15-20% rispetto alla tachicardia che deve essere trattata.
 
[[File:Torsades converted by AICD ECG strip Lead II.JPG |upright=1.8|left|thumb|Tracciato [[elettrocardiogramma|ECG]] che evidenzia una scarica di un ICD per ripristinare un ritmo normale.]]Lo shock elettrico è invece è invece l'emissione di un impulso elettrico estremamente rapido ad elevato voltaggio (usualmente superiore a 800V).
 
Lo shock elettrico è la terapia più "aggressiva" erogabile da un Defibrillatore cardiaco impiantabile e viene generalmente utilizzato in presenza di una [[tachicardia ventricolare]] che non sia stata risolta in precedenza con uno o più ATP, oppure in presenza di tachicardie più pericolose che vadano trattate nel più breve tempo possibile per scongiurare esiti fatali, come per esempio la [[fibrillazione ventricolare]].
 
Se tale shock viene erogato in sincronia con il battito cardiaco, viene denominato ''cardioversione'' (vedasi anche la procedura di [[cardioversione]]).
 
== Indicazioni ==