Santino Di Matteo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Mark822 (discussione | contributi)
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Nessun oggetto della modifica
Riga 4:
|Nome = Mario Santo
|Cognome = Di Matteo
|PostCognomeVirgola = dettonoto come '''Santino Di Matteo''' e soprannominato ''Mezzanasca''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Altofonte
Riga 23:
Appartenente alla famiglia di [[Altofonte]], vicina ai Corleonesi, fu uno dei primi affiliati ad abbandonare il clan controllato da [[Salvatore Riina|Totò Riina]].<ref name=Animale>{{Cita web
|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/brusc/brusc/brusc.html |titolo=Di Matteo assale Brusca: "Animale, ti stacco la testa"
|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 settembre 1998|accesso=4 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190313112257/https://www.repubblica.it/online/fatti/brusc/brusc/brusc.html |dataarchivio=13 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref> Fu arrestato il 4 giugno [[1993]], incarcerato a [[Rebibbia]] e poi trasferito all'[[Carcere dell'Asinara|Asinara]]. Accusato di dieci omicidi mafiosi, decise di collaborare con la giustizia e: il 23 novembre dello stesso anno suo figlio [[Omicidio di Giuseppe Di Matteo|Giuseppe]], di tredici anni, venne rapito dadai boss [[Leoluca Bagarella]], [[Giovanni Brusca]], [[Giuseppe Graviano]] e [[Matteo Messina Denaro]] per le rivelazioni del padre sulla [[strage di Capaci]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/01/11/santino-di-matteo--uccisero-mio-figlio-perche-mi-proteggePalermo07.html|titolo=Santino Di Matteo "Uccisero mio figlio perché mi pentii Ora lo Stato non mi protegge"|autore=[[Salvo Palazzolo]]|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=11 gennaio 2018|accesso=4 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191104212554/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/01/11/santino-di-matteo--uccisero-mio-figlio-perche-mi-proteggePalermo07.html|dataarchivio=4 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref> e sull'uccisione dell'esattore [[Ignazio Salvo]]. Nell'ottobre del [[1995]] Santino sparisce per trentasei ore dalla sua località segreta e prova a cercare personalmente suo figlio, senza trovarlo. Il ragazzo fu poi strangolato e disciolto nell'acido l'11 gennaio [[1996]] dopo 779 giorni di prigionia.<ref name=Animale/> Fu testimone al processo incentrato sui mandanti della [[strage di Capaci]], di cui fu uno degli artefici anche se non partecipò attivamente all'esecuzione dell'attentato,<ref name=autogenerato1 /> dovein cui persero la vita [[Giovanni Falcone]], la moglie [[Francesca Morvillo]] eed i tre agenti della scorta, [[Antonio Montinaro]], [[Rocco Dicillo]] e [[Vito Schifani]]. Inizialmente condannato a vent'anni di carcere, venne liberato nel marzo del [[2002]] e si trasferì nel paese natale di [[Altofonte]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/cronaca/killerfalcone/killerfalcone/killerfalcone.html |titolo=Tornano in libertà i killer di Falcone|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 marzo 2002|accesso=4 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190110201715/https://www.repubblica.it/online/cronaca/killerfalcone/killerfalcone/killerfalcone.html |dataarchivio=10 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
==Note==