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Nei trent'anni del califfato elettivo le conquiste degli Arabi furono sorprendentemente rapide e durature. Nel [[637]] veniva conquistata [[Ctesifonte]] e l'impero persiano, che per un millennio circa era stato uno degli antagonisti più poderosi e pericolosi per l'[[Impero romano]] e poi per quello bizantino, fu cancellato come neve al sole entro il [[645]] circa. All'Impero bizantino vennero strappate le ricchissime e popolose regioni della [[Siria]], [[Palestina]] ([[633]]-[[640]]) ed [[Egitto]] ([[639]]-[[646]]). Nel [[638]] veniva occupata [[Gerusalemme]], nel [[642]] la metropoli di [[Alessandria d'Egitto]]. Dall'Egitto si proseguì fino alla [[Nubia]], a sud, e alla [[Tripolitania]], ad ovest.
Con la conquista del litorale del Mediterraneo sud-orientale, gli Arabi ottennero, oltre ad Alessandria e [[Antiochia di Siria|Antiochia]], due dei più grandi porti ed empori del tempo, anche la capacità di creare presto una flotta con ottimi marinai. Nel [[649]] venne attaccata [[Cipro]] e nel [[652]] si registrarono modeste scorrerie in [[Sicilia]]. Nel [[655]] la [[Battaglia di Phoenix|battaglia navale]] lungo le coste della [[Licia (regione storica)|Licia]] ruppe la tradizionale supremazia bizantina in mare, con una disastrosa sconfitta delle 500 navi capitanate dallo stesso ''[[basileus]]'' [[Costante II]].
Ci si è interrogati su come sia stata possibile una conquista tanto rapida di aree così vaste e popolose. Sicuramente si deve considerare la stanchezza delle popolazioni locali verso il duro e rapace dominio bizantino: gli arabi infatti offrivano paradossalmente una maggiore libertà religiosa ai cristiani "eretici" (dominavano in queste zone infatti le eresie [[monofisita]] e [[nestoriana]], duramente avversate da Bisanzio) e richiedevano il pagamento di un tributo che era più leggero della tassazione imperiale.
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