Holy Motors: differenze tra le versioni
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Nel mentre che Oscar pranza e si prepara al prossimo appuntamento, chiede a Celìne se ci sono appuntamenti che riguardano "la foresta" ottenendo una risposta negativa, con suo dispiacere, in quanto gli mancano le foreste.
Il nuovo appuntamento vede Oscar impersonare Merde, già visto nel film collettivo [[Tokyo!]], un essere disgustoso e violento, vestito di verde, con un bastone da passeggio, e barba incolta, cieco da un occhio, accanito fumatore e che si ciba di rose e banconote e attacca chiunque incontri. Egli nota un servizio fotografico in un cimitero in cui un fotografo americano sta scattando alcune fotografie alla bellissima modella Kay M.
Nell'appuntamento successivo, Oscar impersona un padre che va a prendere la figlia adolescente da una festa. Inizialmente la ragazza gli dice di essersi divertita e di aver ballato con alcuni ragazzi, con la felicità del padre, ma appena riceve una telefonata dall'amica viene rivelato il tutto: in realtà era lei ad aver ballato, mentre sua figlia è rimasta chiusa in bagno per paura di non integrarsi, e l'uomo mostra di conseguenza un atteggiamento deluso.
Nel nuovo appuntamento, Oscar suona una fisarmonica in una chiesa, e man mano viene raggiunto da vari musicisti
Al prossimo appuntamento, Oscar ricopre il ruolo di un sicario che si reca in un magazzino per uccidere un uomo che gli somiglia, per un qualcosa che il suddetto uomo dice di "non aver fatto intenzionalmente" mentre l'assassino risponde che lui "intenzionalmente non avrebbe dovuto farlo" per poi accoltellarlo al collo. Una volta averlo ucciso, inizia a travestirlo esattamente come lui, ma viene poi raggiunto da una coltellata dalla vittima. Nonostante la ferita mortale, Oscar si rialza e a stento raggiunge Celìne e la limousine. Nel mentre che Oscar si spoglia del suo ruolo, nell'auto entra un anziano e misterioso uomo, chiamato "Il direttore", che chiede a Oscar come si trova col suo lavoro, sospettando di trovarlo stanco. Qui effettivamente viene rivelato, seppur in modo ambiguo e non chiarissimo, che Oscar sarebbe un [[attore]] e che si trovava molto a suo agio quando c'erano le telecamere, ma ormai hanno cominciato a diventare sempre più piccole fino a diventare impercettibili e quasi inesistenti, e nessuno più li guarda (in riferimento ad altri suoi colleghi che fanno la stessa professione). Il direttore chiede ad Oscar cosa lo spinge ad andare avanti, e questi risponde di continuare per dove egli ha cominciato, ovvero per "la bellezza del gesto", la suddetta bellezza che, secondo il direttore, si trova nell'occhio di chi guarda, ma Oscar interrompe il dialogo chiedendo "e se non ci guarda più nessuno?".
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Nel successivo appuntamento, impersona un uomo anziano morente in un letto con lo stesso cane dell'inizio del film, venendo raggiunto da una ragazza. I due iniziano a parlare delle loro rispettive vite, finché, tra le lacrime, e i gesti di affezione di entrambi, non "muore". Dopo la "morte" del suo personaggio, Oscar si rialza e si saluta con la giovane, dichiarando entrambi di andare ai loro rispettivi appuntamenti.
Durante il tragitto per l'appuntamento finale, la limousine di Celìne si scontra con un'altra. Nel mentre che la donna litiga con il guidatore, Oscar intratteniene un dialogo con una donna che si trova nella vettura. I due parlano dei rispettivi lavori, e la donna gli dice che sta per impersonare la vita di un hostess che sta per suicidarsi gettandosi
Oscar e Celìne hanno un ambiguo dialogo, in cui l'uomo dice che devono assolutamente "ridere prima di mezzanotte" e parlando di una "prossima vita", per poi iniziare a ridere istericamente.
L'ultimo appuntamento vede Oscar raggiungere un appartamento, con una chiave datagli da Celìne, e raggiunge la sua famiglia composta da due femmine di
Una volta terminati gli appuntamenti, Celìne raggiunge un'officina dove vengono rilasciate le limousine, col nome di "Holy Motors", che dà il titolo al film, dopodiché esce indossando una maschera bianca, insieme ad altri autisti. Una volta che se ne sono andati, il film chiude con le auto che parlano tra loro, lamentandosi di come stiano diventando obsolete.
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