Impero timuride: differenze tra le versioni
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| Riga 52: L''''impero timuride''' ({{farsi| تيموريان|Tīmūriyān}}) o '''Gurkani''' ({{farsi|وركانى|Gurkānī}}) o '''Turan''' ({{farsi| توران|Tūrān}}) fu un dominio [[popoli turchi|turco]]-[[Impero mongolo|mongolo]]<ref>{{cita|Dale (1998)|p. 50}}.</ref><ref>{{cita|Kilic-Schubel (2016)|p. 1}}.</ref> che si estendeva negli odierni Stati dell'[[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]], [[Tagikistan]], [[Kazakistan]], [[Iran]], la regione meridionale del [[Caucaso]], [[Iraq]], [[Kuwait]], [[Afghanistan]], gran parte dell'[[Asia centrale]], nonché parti di [[Russia]], [[India]], [[Pakistan]], [[Siria]] e [[Turchia]].<ref>{{cita|Subtelny (2007)|pp. 40-41|citazione=Tuttavia, nel complesso processo di transizione, i membri della dinastia timuride e i loro sostenitori turco-mongoli risentirono dell'ambiente persiano circostante, adottando modelli e gusti culturali persiani, agendo altresì come promotori della lingua persiana, della cultura, della pittura, dell'architettura e della musica. [...] Gli ultimi membri della dinastia, in particolare il sultano - Abu Sa'id e il sultano - Husain, furono infatti considerati come governanti persiani illuminati che dedicarono tanta attenzione allo sviluppo agricolo quanto alla promozione della cultura di corte persiana}}</ref><ref name="sch9"/> L'impero fu fondato da [[Tamerlano]] (versione latinizzata di ''Timur-i leng''), un [[signore della guerra]] di stirpe turco-mongola che lo creò tra il 1370 e la sua morte nel 1405. Proponendosi come grande restauratore dell'[[Impero mongolo]] di [[Gengis Khan]], cavalcò il mito dell'antico imperatore per tutta la sua vita, esprimendo anche più volte la propria ammirazione per [[Borjigin]]. Tamerlano coltivò vigorose relazioni commerciali con la [[dinastia Ming|Cina dei Ming]] e l'[[Orda d'Oro]]. Durante il periodo timuride, il [[Turkestan]] e il [[Khorasan]] vissero il periodo più florido in termini di espressione dell'[[architettura islamica]] e, a partire dalla fine del [[XV secolo]], il vecchio [[Khanato Chagatai]] sperimentò una vivace stagione culturale e godette della supremazia militare dalla [[Corasmia]] al Caucaso.<ref>{{cita|Manz (2007)|pp. 95-96}}.</ref> Dopo che Tamerlano elevò [[Samarcanda]] al ruolo di capitale, vari artigiani furono trasferiti coattivamente dai territori sottomessi dal signore della guerra nell'odierna città uzbeka. L'ambasciatore spagnolo Clavijo riferiva della presenza di 150.000 famiglie di artigiani spostate nella capitale. Nonostante le modalità con cui si raggiunse l'aumento demografico, tra il [[XIV secolo|XIV]] e il XV secolo Samarcanda visse la parentesi migliore della sua storia.<ref name="bau289">{{cita|Baumer (2018)|vol. 3, p. 289}}.</ref> Di lì a breve ebbe luogo il cosiddetto [[Rinascimento timuride]], coinciso con il regno dell'astronomo e matematico [[Uluğ Bek]]. Nel 1467, la dinastia regnante, detta dei Timuridi, perse la maggior parte della Persia a favore della confederazione degli [[Ak Koyunlu]]. Tuttavia, i membri della discendenza timuride continuarono ad amministrare entità politiche dalla dimensione ridotta, talvolta noti come ''emirati Timuridi'', in Asia centrale e in alcune parti dell'[[India]]. Nel [[XVI secolo]], [[Babur]], un principe timuride di [[Fergana]] (oggi in Uzbekistan), invase il Kabulistan (attuale [[Afghanistan]]) e vi stabilì un piccolo regno. Vent'anni dopo, sfruttò quanto fondato come base di partenza per invadere l'India medievale e stabilire l'[[Impero Moghul]]. Riga 79 ⟶ 81: Tughluk Timur concesse l'amministrazione della Transoxiana a suo figlio Ilyas Khoja, con Tamerlano a lui subordinato. La spietatezza con cui i Mongoli governavano la regione fece sì che molti si opponessero, tra cui Amir Hussain dei [[Qara'una]] e Tamerlano: i due affrontarono insieme un esercito di Mongoli e tribù locali fedeli a Ilyas Khoja, sconfiggendoli in una battaglia avvenuta nel 1364.<ref name="gro411412">{{cita|Grousset (1970)|pp. 411-412}}.</ref> Poco dopo, Tughlugh Timur morì e Ilyas Khoja partì per il Moghulistan con l'intento di assumere il potere.<ref name="gro411412"/> Nel 1365, Khoja tornò in Transoxiana. A maggio sconfisse Amir Hussain e Tamerlano nella battaglia di [[Tashkent]], ma quando arrivò alle porte di Samarcanda i suoi abitanti si rifiutarono di lasciarlo entrare, dando luogo a un assedio che vide trionfare i difensori.<ref name="gro411412"/> Una peste tra i cavalli privò i Mongoli della loro capacità di spostarsi rapidamente e il loro potere, tanto da costringerli a lasciare nuovamente la Transoxiana. Nel 1368, Ilyas Khoja morì. Gran parte della famiglia del khan fu assassinata e sulla scena politica rimasero principalmente Tamerlano e suo cognato Amir Hussain, diventati affini per vincoli matrimoniali.<ref name="gro411412"/> Il rapporto tra i due diede origine a una sorta di duumvirato e fu in origine pacifico, divenendo poi teso quando entrambi si accorsero di anelare alle stesse terre.<ref name="mar3334">{{cita|Marozzi (2012)|pp. 33-34}}.</ref> La posizione di vantaggio appariva quella di Hussain: questi era rispettato per la sua maggiore anzianità ed era in possesso di varie porzioni dell'Afghanistan nord-occidentale, ma ciò non intimorì il giovane Tamerlano, che si fece portavoce di quei nobili che si sentivano vessati e, proclamando ufficialmente di sostenere i loro interessi, chiese al rivale di cedergli il possesso delle città che amministrava.<ref>{{cita|Grousset (1970)|pp. 412-413}}.</ref> Dal canto suo, Hussain Sufi rispose: «Questa regione l'ho presa con la spada della conquista e con la medesima bisognerà sottomettere me».<ref name="qay56">{{cita|Qayyum (2021)|p. 56}}.</ref> Tamerlano inviò allora delle truppe nella regione e catturò i luoghi che sperava di ottenere sotto il suo controllo, saccheggiando altresì l'area circostante.<ref name="qay56"/> Tuttavia, Hussain, almeno temporaneamente, resistette e giunse alla stipula di una pace con la controparte, malgrado le ostilità fossero tutt'altro che scomparse.<ref>{{cita|Grousset (1970)|p. 413}}.</ref> Grazie ai suoi successi, Tamerlano si era guadagnato molti sostenitori a [[Balkh]], una città afghana composta da numerosi mercanti, tribù, personaggi di spicco del clero musulmano, aristocratici e agricoltori, grazie ai suoi modi cortesi e ai tanti doni offerti.<ref name="mar3334" /> Tale comportamento, che non circondò Tamerlano di sostenitori solo in Afghanistan ma anche altrove, era probabilmente finalizzato ad attirare simpatie contro Hussain, responsabile dell'allontanamento di molti oppositori politici e del sequestro dei loro beni, oltre che responsabile dell'emanazione di oppressive leggi fiscali e spese personali esorbitanti.<ref name="mar3334" /> Quando ormai divenne chiaro che i sudditi lo avrebbero abbandonato, intorno al 1370, Hussain si arrese a Tamerlano, intento ad assediare ancora una volta le terre presso l'attuale sezione settentrionale del [[confine tra il Turkmenistan e l'Uzbekistan]], e fu poi assassinato, circostanza che permise a quest'ultimo di essere formalmente proclamato sovrano a Samarcanda.<ref name="man7">{{cita|Manz (2007)|p. 7}}.</ref> Un pensiero che lo tormentò durante la sua ascesa, poiché non era discendente diretto di Genghis, riguardava l'impossibilità di fregiarsi del titolo di gran [[khan]], dovendosi accontentare di quello di [[emiro]] (un termine che in [[lingua araba|arabo]] sta per capo).<ref name="mer796" /> Nel 1370, proponendosi quale "erede" della legittimazione di Genghis Khan, assunse il titolo di gurkan: si tratta di una variante mongola della parola [[Lingua persiana|persiana]] ''kurugen'' o ''khurgen'' che significava "genero". Una simile scelta fu giustificata dal fatto che Tamerlano sposò la moglie di Hussain, [[Saray Malik Katun]] (nota altresì come Bibi Khanoum), la quale vantava tra i suoi avi la dinastia di Genghis.<ref name="dal23">{{cita|Dale (2018)|p. 23}}.</ref> È al 10 aprile 1370, quando aveva trentaquattro anni, che si ascrive l'anno d'istituzione dell'impero timuride in concomitanza della sua incoronazione.<ref name="man7"/><ref>{{cita|Grousset (1970)|p. 415}}.</ref><ref>{{cita|Marozzi (2012)|p. 36}}.</ref> | |||