Impero partico: differenze tra le versioni

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=== Parti, Roma e la questione armena (92 a.C.-31 a.C.) ===
[[File:Butler Oriens.jpg|thumb|upright=1.4|L'imperoImpero dei Parti ed i suoi regni nella sua massima espansione, [[60 a.C.]] circa]]
{{Vedi anche|Guerre romano-partiche}}
{{Campagnabox Guerre romano-partiche}}
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[[File:Coin of a Parthian king, minted between 75 and 62 BC.jpg|thumb|left|Dracma di [[Orode I]] (''r''. ''c''. 90-80 a.C.)]]
 
In seguito al regnoRegno di Mitridate II, l'Impero partico fu diviso: Gotarze I governò la Babilonia, mentre [[Orode I]] (''r''. ''c''.&nbsp;90-80&nbsp;a.C.) governò la Partia.<ref>{{cita|Bivar 1983|pp. 41-44}}; cfr. anche {{cita|Garthwaite 2005|p. 78}}.</ref> La divisione in due dell'Impero indebolì la Partia, consentendo a Tigrane II di Armenia di annettere del territorio partico nella Mesopotamia occidentale. Questi territori ritornarono in mano partica solo nel corso del regno di [[Sanatruce]] (''r''. ''c''.&nbsp;78-71&nbsp;a.C.).<ref>{{cita|Brosius 2006|pp. 91-92}}.</ref> In seguito allo scoppio della [[Terza guerra mitridatica]], [[Mitridate VI del Ponto]] (''r''.&nbsp;119-63&nbsp;a.C.), alleato del re d'Armenia Tigrane II, chiese ai Parti aiuti contro Roma, ma Sanatruce rifiutò di intervenire nel conflitto.<ref name="bivar_1983_44-45">{{cita|Bivar 1983|pp. 44-45}}.</ref> Quando il comandante romano [[Lucullo]] marciò contro la capitale dell'Armenia [[Tigranocerta]] nel 69&nbsp;a.C., Mitridate VI e Tigrane II implorarono l'aiuto di [[Fraate III]] (''r''. ''c''.&nbsp;71-58 a.C.). Fraate non inviò ancora una volta aiuti, e dopo la [[Battaglia di Tigranocerta|caduta di Tigranocerta]] riconfermò con Lucullo l'Eufrate come confine tra la Partia e Roma.<ref>{{cita|Bivar 1983|pp. 45-46}}; {{cita|Brosius 2006|p. 94}}.</ref>
 
Tigrane minore, figlio di Tigrane II, dopo un tentativo fallito di usurpazione del trono armeno ai danni del padre, fuggì presso Fraate III convincendolo a marciare contro la nuova capitale dell'Armenia, [[Artashat|Artaxarta]]. Quando l'assedio fallì, Tigrane minore fuggì di nuovo, stavolta presso il comandante romano [[Pompeo]], promettendogli che gli avrebbe fatto da guida attraverso l'Armenia; tuttavia, quando Tigrane II si sottomise a Roma come [[Regno cliente (storia romana)|re cliente]], Tigrane minore fu condotto a Roma come ostaggio.<ref>{{cita|Bivar 1983|pp. 46-47}}.</ref> A questo punto, Fraate chiese a Pompeo di consegnargli Tigrane minore, ricevendo però il rifiuto di Pompeo. Per rappresaglia, Fraate sferrò un'invasione nel [[Corduene]] (Turchia sudorientale), dove, secondo due discordanti resoconti romani, il console romano [[Lucio Afranio (console)|Lucio Afranio]] costrinse i Parti al ritiro o con la forza militare o con la diplomazia.<ref>{{cita|Bivar 1983|p. 47}}; [[Cassio Dione]] scrive che Lucio Afranio rioccupò la regione senza combattere contro l'esercito partico, mentre [[Plutarco]] asserisce che Afranio li sconfisse in battaglia.</ref>