...e la barca tornò sola: differenze tra le versioni

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Nell’ultima strofa, prima degli inquietanti archi in chiusura del brano, il testo accenna che la giovane in realtà era probabilmente una [[Sirene (mitologia)|sirena]] che avrebbe provocato lei la loro triste sorte. Si dice che il brano così sinistro, avesse sconvolto talmente il pubblico del [[Teatro Ariston]], fino al punto che a Gino Latilla arrivarono persino alcune centinaia di lettere minatorie.
 
mentre per smorzare la tensione intervenne il geniale Renato Carosone pubblicando poco dopo una fantastica parodia omonima («…e la barca tornò sola / ed a me che me ne importa!»). Lo sbattuto compositore dell’atroce brano originale, amaramente deluso dal non essere riuscito ad arrivare al primo posto come tanto sperato, non è altri che Mario Ruccione, che quasi vent’anni prima si era guadagnato una certa considerazione musicando una canzone intitolata Faccetta nera.
 
Questo pezzo fece molto clamore per via del testo, e si dice a tal proposito che all'interprete del brano [[Gino Latilla]] arrivarono addirittura lettere minatorie<ref>[http://www.galleriadellacanzone.it/canzoni/anni50/schede/labarca/festival.htm e,la, barca, tornò, sola, latilla, canzone, italiana, italian, song<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Le versioni di Renato Carosone ==