Democrito: differenze tra le versioni
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In Democrito, come osservò Aristotele, era assente il concetto di una causa del movimento; non era chiaro «il perché del movimento, né di quale specie esso sia né la causa per cui il movimento avviene in un modo o in un altro».<ref>{{Cita web |url=http://socratics.daphnet.org/agora_show_transcription?id=3503&siglum=67-A%2C18&data-title=67-A%2C18&data-verticalTitle=67-A%2C18&data-type=transcription&data-id=page_67-A%2C18&data-boxTitle=&data-replaceContent=&data-url=%2Fagora_show_transcription%3Fid%3D3503 |titolo=Aristotele, ''Metafisica'' |accesso=1 maggio 2016 |dataarchivio=4 giugno 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160604100443/http://socratics.daphnet.org/agora_show_transcription?id=3503&siglum=67-A%2C18&data-title=67-A%2C18&data-verticalTitle=67-A%2C18&data-type=transcription&data-id=page_67-A%2C18&data-boxTitle=&data-replaceContent=&data-url=%2Fagora_show_transcription%3Fid%3D3503 |urlmorto=sì }}</ref>
Gli atomi democritei, essendo definiti come quantità infinitesime, erano del tutto privi di determinazioni qualitative: sono fatti tutti della medesima materia, ma differiscono per quanto riguarda gli aspetti quantitativi, vale a dire forma, ordine e posizione. Dal punto di vista della forma, ad esempio, l'atomo A era diverso dall'atomo B (la forma evidentemente includeva anche la grandezza). La posizione indicava il fatto che l'atomo A occupasse un posto
=== Il divino ===
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