Giuseppe Bonaparte: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sira Aspera (discussione | contributi)
m Annullata la modifica 134086759 di 79.47.76.23 (discussione)
Etichette: Annulla Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
Sira Aspera (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
Riga 55:
Inizialmente destinato alla carriera ecclesiastica, Giuseppe frequentò per qualche tempo dal [[1778]] il collegio di [[Autun]], rimanendo comunque già subito coinvolto nella causa della liberazione della [[Corsica]], iniziativa che abbandonò presto per quella della [[Francia]] dopo numerosi diverbi avuti con [[Pasquale Paoli]], che la sua famiglia aveva in un primo tempo sostenuto nella lotta indipendentista dell'isola e che poi aveva abbandonato definitivamente quando la [[Repubblica di Genova]] aveva venduto l'isola ai francesi.
 
Nel frattempo, con la morte del padre e la presenza dei fratelli più piccoli ([[Girolamo Bonaparte|Girolamo]], il più giovane di questi, aveva appena untre annomesi) e della madre, non ancora ventenne nel [[1785]] assunse il ruolo di capofamiglia, ruolo che però cedette qualche tempo dopo al fratello minore Napoleone, unico già fornito di reddito. Quando nel [[1787]] il fratello Napoleone fece ritorno in Corsica dopo avere compiuto i propri studi militari ed essere divenuto ufficiale di artiglieria, si trasferì per qualche tempo in [[Toscana]], dove intraprese gli studi di giurisprudenza all'[[Università di Pisa]], laureandosi l'anno successivo e facendo nuovamente ritorno in Corsica con la famiglia. Nominato avvocato del Consiglio superiore della Corsica a [[Bastia]], nel [[1789]] lasciò la carica faticosamente acquisita per tornare in Toscana e ottenere dal granduca il riconoscimento dell'antica nobiltà di famiglia, processo già perseguito da suo padre.
 
Tornato ancora una volta ad [[Ajaccio]], Giuseppe divenne segretario del generale Rossi, da poco presidente del Comitato generale dei tre ordini, che aveva il compito di presiedere l'ordine nell'isola. Il 30 novembre [[1789]] l'Assemblea nazionale della Corsica respinse la richiesta di [[Repubblica di Genova|Genova]] di potere rioccupare pacificamente l'isola, abolendo contestualmente anche il regime militare e dichiarando invece la Corsica parte integrante del territorio francese. A quel tempo Giuseppe venne nominato giudice, grazie anche all'amicizia di Clemente Paoli, fratello maggiore di Pasquale, che aveva frequentato a Pisa durante i suoi studi.