Strategia della tensione: differenze tra le versioni

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Tra essi erano anche elettori e simpatizzanti della D.C.<nowiki>[...]</nowiki> non soli, ma certo con altri, lamentavano l'insostenibilità economica dell'autunno caldo, la necessità di arretrare nella via delle riforme e magari di dare un giro di vite anche sul terreno politico.|[[Memoriale Moro]]<ref>{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20110708163155/http://www.clarence.com/contents/societa/memoria/moro/tema2.html|titolo=Interrogatorio di Aldo Moro effettuato e trascritto dalle Brigate Rosse durante la sua prigionia, II tema: La cosiddetta strategia della tensione e la strage di Piazza Fontana.}}, estratti dei documenti delle Brigate Rosse acquisiti dalla Commissione Moro e dalla Commissione Stragi, riportati dal sito Clarence.net</ref>}}
 
[[Gian Adelio Maletti]], l'ex capo dell'ufficio D del [[Servizio Informazioni Difesa|SID]] (dal [[1971]] al [[1975]]), ora cittadino [[Repubblica sudafricanaSudafricana|sudafricano]] e con diverse condanne pendenti in Italia (tra cui quelle relative ai depistaggi dei servizi nelle indagini sulla strage di piazza Fontana) il 4 agosto [[2000]] rilascia un'intervista<ref>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/08/04/maletti-la-spia-latitante-la-cia-dietro.html|titolo=Maletti, la spia latitante La Cia dietro quelle bombe}}, articolo de "La Repubblica", del 4 agosto 2000</ref> al quotidiano [[La Repubblica (quotidiano)|''La Repubblica'']] in cui parla del coinvolgimento della CIA nelle stragi compiute dai gruppi di [[destra (politica)|destra]]: secondo Maletti non sarebbe stata determinante nella scelta dei tempi e degli obbiettivi, ma avrebbe fornito ad Ordine Nuovo e ad altri gruppi di destra attrezzature ed esplosivo (tra cui, in base a quanto riferisce Maletti sulle indagini effettuate allora dal SID, anche quello impiegato nella strage di piazza Fontana) con lo scopo di creare un clima favorevole ad un [[colpo di Stato]] simile a quello avvenuto nel [[1967]] in Grecia e del fatto che al SID, nonostante questo servizio informasse il governo di quanto scoperto, non fu mai chiesto di intervenire.
 
Gian Adelio Maletti venne ascoltato il 21 marzo [[2001]] dal tribunale di Milano, relativamente ai processi su Piazza Fontana (evento per cui era stato condannato nel 1981 per depistaggio). Sulla forma della sua deposizione vi fu uno scontro tra difesa e accusa. La difesa sosteneva che dovesse deporre come teste, quindi sotto giuramento e quindi obbligato a dire la verità. L'accusa sostenne invece che dovesse deporre come imputato e quindi senza giuramento e senza il conseguente obbligo di dire la verità. La corte sentenziò a favore delle tesi dell'accusa. Il Maletti depose quindi come imputato e quindi senza obbligo di attenersi al vero nella sua deposizione.<ref name=estera>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/21/piazza-fontana-matrice-estera.html|titolo=Piazza Fontana, matrice estera}}, articolo de "La Repubblica", del 21 marzo 2001</ref>