Neuroscienze: differenze tra le versioni

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Le prime opinioni sulla funzione del cervello lo consideravano come un "ripieno cranico" di qualche sorta. In [[Egitto]], dalla fine del [[Medio Regno]] in poi, il cervello veniva regolarmente rimosso in preparazione della [[mummificazione]]. Al tempo si riteneva che la sede dell'intelligenza fosse il [[cuore]]. Secondo [[Erodoto]], il primo passo della mummificazione era "prendere un pezzo storto di ferro, e con esso estrarre il cervello attraverso le narici, eliminandone così una porzione, mentre il resto veniva ripulito dal [[teschio]] tramite risciacquo con droghe".<ref>{{Cita libro|autore=Herodotus|anno=440BCE|titolo=The Histories: Book II (Euterpe)|url=http://classics.mit.edu/Herodotus/history.mb.txt}}</ref>
 
L'opinione che il cuore fosse la fonte della coscienza non fu contestata fino all'epoca del [[medicina greca|medico greco]] [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]]. Egli credeva che il cervello non solo fosse coinvolto con la sensazione - in quanto organi specializzati per ciò (ad esempio, occhi, orecchie, lingua) si trovano nella testa, vicino al cervello - ma che fosse anche la sede dell'intelligenza. Anche [[Platone]] ipotizzò che il cervello fosse la sede della parte razionale dell'anima.<ref>{{Cita libro|autore=Plato|anno=360BCE|titolo=Timaeus|url=http://classics.mit.edu/Plato/timaeus.1b.txt}}</ref> [[Aristotele]], tuttavia, riteneva che il centro di intelligenza fosse il cuore e che il cervello regolasse la quantità di calore proveniente dal cuore.<ref name=Stanley2001>{{Cita libro |cognome = Finger |nome = Stanley |titolo = Origins of Neuroscience: A History of Explorations into Brain Function |url = https://archive.org/details/originsofneurosc0000fing |edizione=3|editore = Oxford University Press, USA |città = New York |anno = 2001 |pp=3–17[https://archive.org/details/originsofneurosc0000fing/page/3 3]–17|isbn=0-19-514694-8 }}</ref>
Tale opinione fu generalmente accettata fino al [[medicina romana|medico romano]] [[Galeno]], seguace di Ippocrate e medico di [[Gladiatore|gladiatori]], il quale osservò che i suoi pazienti perdevano le loro facoltà mentali quando subivano danni al cervello.