Lotta Continua: differenze tra le versioni

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{{P|Lessico e tono non neutrale e non enciclopedico: si parla di "energie", di "vecchie mucche" ecc...|politica|aprile 2021|sezione=Il periodo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta fu un periodo in cui molti nuovi concetti sembravano svilupparsi. Ad esempio, è stato fatto un tentativo di misurare il marxismo in un rivestimento di taglio libertario. Movimenti sono nati in Italia, dei nomi sono periti. Molta energia e molte persone si sono riunite intorno all'organizzazione Lotta Continua. Ancora più persone leggevano il giornale con lo stesso nome e si sentono coinvolti nello spirito che voleva trasmettere.}}
 
La storia di questa "formazione più consistentemente estremista" (l'Unità, citato in LC 1-8-76) nel movimento non-parlamentare e operaio italiano può essere un modello per gli sviluppi all'interno del movimento radicale di sinistra dalla fine degli [[anni sessanta]] al 1977. Questi "anarco-comunisti" e sostenitori del "barricata-libertarismo" (Corvisieri, ex-AO, poi PCI MP, sui sostenitori di LC in: l'Unità. 24-10-82) hanno senza dubbio fornito un pezzo di storia di significato (anche se non è ancora durato dieci anni), il cui corso tempestoso ha lasciato una grande impressione sulla maggior parte degli ex attivisti. L'influenza dell'organizzazione non può essere misurata solo dal suo seguito numerico, che al suo apice era di molte decine di migliaia. La sua influenza è stata così grande, tra l'altro, perché L.C. ha ripetutamente cercato di rispondere a importanti sviluppi, per i quali i sindacati e i partiti politici avevano poco riguardo.
 
Nell'inverno 1966-1967, gruppi di lavoratori si formarono in Toscana (compresi i comuni di Massa, Piombino, Livorno e Pisa), che si autoproclamarono "Potere Operaio". A Pisa si sono uniti anche studenti ai gruppi. I gruppi hanno iniziato a confrontarsi con le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori nel senso più ampio del termine. I gruppi hanno richiesto, tra le altre cose, una posizione uguale per tutti i lavoratori con il motto "parità di retribuzione, uguale classificazione per tutti i lavoratori". Questo sforzo comporterebbe un ampio volo durante il movimento del 1968/69, così come la lotta contro il cottimo e gli straordinari. Va tenuto presente che nella visione ideologica del mondo di molti attivisti, il movimento operaio era evidentemente al centro della lotta sociale.