Mario Equicola: differenze tra le versioni

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Seguì i mecenati, convinti filo-angioini anche durante il regno degli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] a Napoli, in Francia, ai primi del Cinquecento<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Vecce|titolo=Jacopo Sannazaro in Francia|editore=Antenore|ISBN=9788884550590}}</ref>: i Cantelmo intendevano chiedere il sostegno del Re di Francia per recuperare il feudo perduto.
Nel 1496, durante il tentativo dei Cantelmo di riconquista del feudo al seguito dei francesi, l'Equicola tenne il comando del castello di Sora. Fattasi disperata la situazione per i baroni ribelli agli Aragonesi, i Cantelmo si arresero. L'Equicola riconsegnò il castello ai nemici solo in presenza di Giovan Paolo Cantelmo e non dei suoi figli Sigismondo e Ferrante.
Quando tutto fu perduto e gli Spagnoli trionfarono, essi ottennero il controllo del meridione d'Italia, trasformando il regno in un [[Viceregno di Napoli|vicereame spagnolo]].
 
Mario Equicola seguì i suoi mecenati a Ferrara, dove operò come segretario e uomo di fiducia sia di [[Sigismondo Cantelmo|Sigismondo]] che di [[Margherita Maloselli Cantelmo|Margherita Cantelmo]], sua moglie. Con la complicità di Margherita, riuscì ad entrare nelle grazie di [[Isabella d'Este]], marchesa di Mantova ed amica della Cantelmo (lascerà ad Isabella la sua eredità, il convento di ''Santa Maria della Presentazione''<ref>[https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA002A63/ Lombardia Beni Culturali. Mantova, Cantelma o Presentazione di Maria al Tempio(1478 - 1769)]</ref>), della quale divenne precettore a Mantova nel 1507 e nel 1519 segretario.
 
Servì anche il fratello di Isabella, il [[Ippolito d'Este|cardinale Ippolito]] grazie al quale ebbe modo di frequentare la Roma dei Papi di inizio Cinquecento.
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Ebbe un ruolo di cortigiano di fiducia instaurando con la Marchesana un rapporto di estrema lealtà, la quale si affidò a lui per ambasciate e missioni delicate. Nel 1513, era a Roma come cronista e portavoce dei Gonzaga in occasione del conclave che elesse [[Papa Leone X|Leone X]] al soglio di Pietro.<ref>{{Cita libro|nome=Alessandro|cognome=Luzio|titolo=Isabella d'Este ne'primordi del papato di Leone X e il suo viaggio a Roma nel 1514-1515|url=https://books.google.it/books/about/Isabella_d_Este_ne_primordi_del_papato_d.html?id=2S8OAQAAIAAJ&redir_esc=y|accesso=2020-04-15|data=1906|editore=L.F. Cogliati|lingua=it}}</ref>
 
Nel 1517, l'Equicola accompagnò Isabella d'Este in un pellegrinaggio in Provenza, presso Nanse<ref>{{Cita libro|autore=Domenico Santoro|titolo=Il viaggio d'Isabella Gonzaga in Provenza. Dall'Iter in Narbonensem Galliam e da lettere inedite di Mario Equicola|editore=Arbor Sapientiae|ISBN=9788894820188}}</ref>, all'eremo della [[Maria Maddalena|Maddalena]] ([[Saint-Maximin-la-Sainte-Baume|Saint Maximin - la Sainte-Baume]]), che attirava all'epoca copiose folle di devoti.<ref>{{Cita web|url=https://www.archeoclubvaldicomino.org/single-post/2020/04/12/Mario-Equicola-e-la-figura-di-Maria-Maddalena|titolo=Mario Equicola e la figura di Maria Maddalena}}</ref> Lasciò presso il sepolcro della Maddalena dei versi su una placca come ex-voto su richiesta della Marchesa. I versi dell'Equicola furono riportati in un diario da Antonio De Beatis, segretario del cardinale [[Luigi d'Aragona]].<ref>{{Cita libro|cognome=Chastel, André.|titolo=Luigi d'Aragona : un cardinale del Rinascimento in viaggio per l'Europa|url=https://www.worldcat.org/oclc/800881269|accesso=2020-04-15|data=1995|editore=Laterza|OCLC=800881269|ISBN=88-420-4671-X}}</ref> Il gesto dell'umanista alvitano voleva imitare quanto fatto dal [[Francesco Petrarca|Petrarca]] che visitò il sito secoli prima dedicando una sua ode alla Maddalena.
 
Nel 1519, con la morte del segretario di Isabella, [[Benedetto Capilupi]], fu promosso a segretario personale di Isabella d'Este e di [[Federico II Gonzaga|Federico Gonzaga]], suo primogenito.
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== Bibliografia ==
* P. Cherchi, [http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-equicola_(Dizionario_BiograficoDizionario-Biografico)/ ''Equicola, Mario''], in «[[Dizionario Biografico degli Italiani]]», vol. 43, Roma 1993, pp.&nbsp;34–40.
* M. Equicola, ''De mulieribus'', a cura di G. Lucchesini - P. Totano, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 2004.
* S. Kolsky, ''Mario Equicola. The real courtier'', Droz, Ginevra 1991.