Cecoslovacchia: differenze tra le versioni

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Le difficoltà erano dovute al fatto che il secondo e il terzo dei maggiori gruppi etnici del paese (rispettivamente tedeschi e slovacchi) non erano soddisfatti del dominio economico e politico dei cechi. Molti appartenenti alle comunità tedesca e ungherese non accettarono mai realmente la creazione del nuovo Stato. Tedeschi, Ungheresi e Polacchi e anche alcuni Slovacchi avevano la percezione di essere svantaggiati, poiché nel paese era stato introdotto un governo centralizzato e in linea generale non fu permessa alcuna autonomia politica ai gruppi etnici minoritari. Questa politica, unita alla crescente propaganda del [[Nazismo|regime nazista]] della [[Germania]] svolta nella regione industriale di prevalente [[lingua tedesca]] dei [[Sudeti]], portò un sempre maggiore disagio nella popolazione non ceca.
 
Poco prima della [[seconda guerra mondiale]] la Cecoslovacchia divenne un obiettivo di [[Adolf Hitler|Hitler]]. Dopo gli [[Conferenza di Monaco|accordi di Monaco]] del [[1938]]<ref name="Q"/>, [[occupazione tedesca della Cecoslovacchia|le truppe tedesche occuparono]] le regioni di confine della [[Boemia]] e della [[Moravia]] "etnicamente" tedesche (i Sudeti), mentre l'[[Ungheria]] acquisì i territori della Slovacchia meridionale, ed il rimanente territorio slovacco e la Rutenia ricevettero uno statuto autonomo entro lo Stato cecoslovacco. Nel marzo del [[1939]] la Cecoslovacchia cessò di esistere, quando Hitler occupò il resto della Boemia, mentre la Slovacchia, anche sotto pressione tedesca, proclamò la propria indipendenza. Durante la [[seconda guerra mondiale]] i territori boemi formarono il [[Protettorato di Boemia e Moravia]], governato direttamente dalla [[Germania nazista|Germania]]. Il neonato stato della [[Repubblica Slovacca (1939-1945)|Slovacchia]] divenne un alleato della prima. Le truppe slovacche combatterono sul fronte [[Russia|russo]] fino all'estate del [[1944]], quando le stesse forze armate si ribellarono al proprio governo: la ribellione fu stroncata dall'[[Wehrmacht|esercito tedesco]] dopo diversi mesi di combattimenti.
 
Dopo la [[fine della [[seconda guerra mondiale]] lo Stato della Cecoslovacchia fu ristabilito quale era in precedenza. Il gruppo etnico tedesco fu espulso dal Paese, mentre la Rutenia fu ceduta all'[[Unione Sovietica]]. In seguito il [[Partito Comunista di Cecoslovacchia]] ebbe ruoli chiave nel governo ([[1946]]) in seguito alla vittoria nelle elezioni parlamentari in cui risultò essere primo partito e in breve ([[1948]]) instaurò la dittatura. La Cecoslovacchia entrò dunque nell'[[blocco orientale|orbita di influenza dell'Unione Sovietica]]. Con l'eccezione di un breve periodo, il paese fu caratterizzato da una certa arretratezza economica in rapporto ai paesi dell'Europa occidentale, sebbene la sua economia si mantenesse tra le più avanzate di quelle dei suoi vicini dell'Europa orientale. In campo religioso veniva ufficialmente promosso e insegnato l'[[ateismo]].
 
Negli [[anni '50]], la Cecoslovacchia ha sperimentato un'elevata crescita economica (in media il 7% all'anno), che ha permesso un aumento sostanziale dei salari e degli standard di vita, promuovendo così la stabilità del regime.<ref>Chris Harman, ''A People's History of the World'', 1999, p. 625.</ref>