databile tra il 1470 e il 1490 e conservato nella [[Galleria Nazionale delle Marche]] a [[Urbino]].
L'opera, una delle immagini simbolo del [[Rinascimento italiano]], vide sicuramente la luce alla raffinata corte urbinate didel duca [[Federico da Montefeltro]] ed è stata alternamente attribuita a molti degli artisti che vi gravitarono attorno: tra i nomi proposti ci sono [[Piero della Francesca]], [[Luciano Laurana]], e [[Francesco di Giorgio Martini]]. Altri studiosi sono propensi ad attribuire l'opera all'ambiente della Firenze laurenziana ed alla riflessione in corso intorno all'opera di [[Vitruvio]], individuando l'autore in [[Giuliano da Sangallo]]<ref>Christoph L. Frommel, ''Architettura e committenza da Alberti a Bramante'', Olschki, 2006, ISBN 978-88-222-5582-2.</ref> e nella sua scuola<ref>[[André Chastel]], ''«Vedute urbane dipinte» e teatro'' in "Teatro e culture della rappresentazione. Lo spettacolo in Italia nel Quattrocento", 1988, pp. 291-293.</ref>, arrivando a ipotizzare una collaborazione di Botticelli<ref>G. Morolli, ''Umanesimo fiorentino e trattatistica architettonica'', in "Lorenzo il Magnifico e gli spazi dell'arte", a cura di F. Borsi, Firenze, 1991, pp. 296-297.</ref>. Non mancano attribuzioni anche a [[Leon Battista Alberti]], del quale sarebbe l'unica prova pittorica<ref>Gabriele Morolli, ''Città ideale: forse di Leon Battista Alberti'', articolo del Corriere della Sera del 23 febbraio 2006. Inoltre: Gabriele Morolli, ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2006/03/sbiomorolli.shtml?uuid=076dc654-aeb8-11da-aaec-00000e251029&DocRulesView=Libero&fromSearch Ecco cosa abbiamo scoperto sotto il dipinto]'', intervista del 9 marzo 2006, pubblicata su ilsole24ore.</ref>, o a [[Melozzo da Forlì]]<ref>[http://marcellolandi.altervista.org/la-citt%C3%A0-ideale-di-urbino-una-nuova-linea-di-ricerca.html M. Landi, ''La città ideale di Urbino. Una nuova linea di ricerca'']</ref>: quest'ultima attribuzione sarebbe confermata anche dalle dimensioni stesse del quadro, che risultano ben rispondenti alla sua simbologia numerica se misurate in once forlivesi<ref>M. Landi, ''La Città Ideale si misura in [[Oncia (unità di misura)|once]] forlivesi'', ne ''La Piê. Rivista bimestrale d’illustrazione romagnola'', Novembre-dicembre 2018, anno LXXXVII, numero 6.</ref>. La prima probabile menzione dell'opera è oltre un secolo dopo l'esecuzione, in un inventario del 1599, con l'attribuzione a [[Fra Carnevale]]<ref>{{YouTube
|autore=[[Claudio Strinati]] |id=pmG__DlS9SY |titolo=L'opera del lunedì - "La città ideale" di Urbino |ora=0 |minuto=10 |secondo=02 |produttore=Dialogues, raccontare l'Arte |data=17 gennaio 2022}}</ref>.
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