Processo a Michael Jackson: differenze tra le versioni
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Nel 2005, però, la famiglia portò Jackson in tribunale smentendo le dichiarazioni fatte due anni prima.<ref>{{cita libro | nome=Aphrodite |cognome=Jones | wkautore=Aphrodite Jones| editore=Aphroditejonesbooks | anno=2010 | titolo=Michael Jackson conspiracy| pp=90-95}}</ref> In aula, dopo che Davellin Arvizo, sorella di Gavin, ebbe testimoniato contro il cantante, la difesa di Jackson mostrò allora un secondo video, girato il 20 febbraio 2003: qui gli Arvizo, verosimilmente ripresi a loro insaputa, discorrevano di quando il cantante li aveva chiamati per telefono ed erano andati per la prima volta a Neverland, di quanto il posto fosse loro piaciuto e di come Gavin, al momento della partenza, volesse restare in compagnia della popstar che, con il consenso della famiglia, aveva deciso di assecondarlo; Gavin, concordemente alla versione di Jackson, raccontava di avere dormito nel letto di quest'ultimo mentre la star aveva riposato con le sue coperte sul pavimento, e diceva di essersi subito affezionato a lui e che lui era umile e buono; ivi Janet raccontava anche che mentre i medici non le davano speranze per il figlio, Jackson le diceva che non accettava quel destino e che la speranza c'era perché « ''Dio opera attraverso la gente'' », e la donna riteneva che « ''Dio ha scelto di lavorare attraverso Michael per riportare la vita a Gavin, agli altri due miei figli e a me'' » e diceva che il cantante permetteva ai bambini di chiamarlo papà e che si comportava proprio come un padre perché « ''li indirizza, ha un meraviglioso senso dell'umorismo. Li aiuta a credere che i sogni diventano realtà, se si ha un cuore puro'' »; Star, il fratello di Gavin, aggiungeva che il cantante era più paterno del loro padre biologico, che dedicava loro tutto il suo tempo libero, che a Neverland potevano fare quello che volevano, andare al cinema, sulle giostre e altro ancora; nel video gli Arvizo lo elogiavano definendolo onesto, degno di fiducia, affettuoso, apprensivo, divertente, altruista e premuroso; parevano furiosi per le insinuazioni fatte da Bashir, offesi per ciò che aveva riportato la stampa ed erano convinti che i media volessero crocifiggere il cantante; la madre rifletteva che « ''a chi profana l'affetto che Michael esprime ai miei bambini, mettendo tutto in subbuglio e distorcendo la situazione, posso solo dire di guardarsi nel cuore e tirare fuori un sentimento innocente, come quello tra Michael e Gavin'' », mentre Gavin rispondeva che « ''loro non capiscono Michael'' ».<ref>{{Cita web|url=http://www.reflectionsonthedance.com/TrialTranscripts.html|titolo=TrialTranscripts|sito=Reflectionsonthedance.com}}</ref>
La replica dell'accusa in seguito alla proiezione di questo secondo video, fu che si trattava di una montatura architettata artatamente dalla difesa.<ref>{{
=== Altre conseguenze del documentario di Bashir ===
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== Precedenti della famiglia Arvizo ==
Durante il processo vennero esposti una serie di casi di estorsione della famiglia Arvizo ai danni di personaggi famosi: testimonianze del comico [[Chris Tucker]], del presentatore [[Jay Leno]] e dell'attore [[George Lopez]]<ref>{{cita libro | nome=Aphrodite |cognome=Jones | wkautore=Aphrodite Jones| editore=Aphroditejonesbooks | anno=2010 | titolo=Michael Jackson conspiracy| pp=187-196,333-347}}</ref>. Vennero inoltre presentate prove contro di loro che dimostravano che avevano anche frodato l'assistenza sociale. Grazie a queste prove, Janet Arvizo fu condannata per frode nel febbraio [[2006]]: dovette prestare 150 ore di servizio alla comunità e pagare 8.600 dollari<ref>{{
=== Il caso del J. C. Penney ===
Al processo vennero inoltre riportate le testimonianze dei proprietari dei magazzini della [[J. C. Penney|J. C. Penney Corporation]], dove gli Arvizo vennero sorpresi a [[Taccheggio|taccheggiare]] nell'agosto [[1998]] venendo arrestati.
Il fatto scaturì da una scorrettezza commessa da Gavin, il quale aveva rubato un indumento dal grande magazzino J.C. Penney nel [[West Covina]], [[California]] e conseguentemente al furto, la sorveglianza fu costretta a seguire la famiglia nel parcheggio. Star Arvizo, fratello di Gavin, dichiarò di aver visto la madre subire delle molestie da parte delle guardie della J. C. Corporation. Quando la famiglia intentò una causa civile per risarcimento, Janet disse che era stata picchiata e molestata e durante la causa produsse delle foto raffiguranti dei lividi. La J.C. Corporation fu costretta a pagare 152.000 dollari. Tuttavia dai verbali della polizia relativi all'arresto non risultava nulla della presunta aggressione; in seguito si scoprì che il pestaggio le era stato inflitto dal marito e successivamente, al processo Jackson, Star dichiarò di aver mentito riguardo alle molestie subite dalla madre nel parcheggio (come risulta dai vari controinterrogatori degli Arvizo<ref name=":0">{{
== Accuse e arresto ==
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Jackson fu rinviato a giudizio il 16 gennaio 2004, presso il tribunale di [[Santa Maria (California)|Santa Maria]]. Era rappresentato dagli avvocati Mark Geragos, Ben Brafman, Steve Cochran e Robert Sanger e si dichiarò non colpevole. Nella sessione del 13 febbraio 2004 il giudice disse che aveva intenzione di far cominciare il processo entro la fine del 2004 ed entrambe le parti ne convennero (Jackson non era presente). Nella sessione del 2 aprile 2004, il giudice decise che i documenti relativi alla causa avviata dalla famiglia dell'accusatore contro i magazzini J.C. Penney potessero essere utilizzati; la difesa di Jackson dichiarò che sarebbero stati utili per mostrare l'innocenza dell'artista. Il cantante fu rinviato a giudizio il 21 aprile 2004.
Il 25 aprile 2004, Mark Geragos e Ben Brafman vennero sostituiti da Thomas Mesereau e Susan Yu. I precedenti avvocati si erano mostrati più preoccupati a comportarsi come delle star, approfittandosi della situazione, che a difendere Michael Jackson<ref>{{
== Il processo ==
[[File:Italian fans outside courthouse at Michael Jackson trial on may 2, 2005.JPG|miniatura|Fan di Michael Jackson giunti dall'Italia mostrano il loro supporto all'artista con vari cartelloni fuori dal tribunale a Santa Maria, California, il 2 maggio 2005.]]
Il processo iniziò il 31 gennaio 2005 e terminò il 13 giugno dello stesso anno, quando la giuria emise un verdetto unanime di "non colpevolezza" per tutti i quattordici capi d'accusa. Dei dodici giurati, otto erano donne e quattro erano uomini. Ron Zonen condusse la selezione della giuria per l'accusa, Tom Mesereau per la difesa. [[Tom Sneddon]] fece la dichiarazione di apertura per l'accusa, Tom Mesereau per la difesa. Ron Zonen l'argomento di chiusura per l'accusa, Tom Mesereau per la difesa. Tom Sneddon, Ron Zonen, Mag Nicola e Gordon Auchinloss interrogarono i testimoni per l'accusa (''The People of the State of California v. Michael Joseph Jackson, Case No. 1133603, Transcripts''). Tom Mesereau e Robert Sanger per la difesa. Brian Oxman nel corso del processo venne rimosso dalla squadra di difesa in quanto, secondo alcune testimonianze, poco si interessava alla causa e spesso in aula era ad occhi chiusi<ref>{{
== Testimoni per l'accusa ==
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Quando si iniziò a parlare di Michael Jackson, Star si mise sulla difensiva. Mesereau estrasse la testimonianza di Katz, il quale aveva dichiarato ciò che Star gli aveva riferito e le versioni non combaciavano affatto; così il ragazzo rifiutò “l'offerta” di Mesereau: quest'ultimo gli voleva mostrare le pagine dove erano scritte le sue precedenti testimonianze per rinfrescargli la memoria. Ammise di non aver detto nulla circa l'accaduto alla polizia fino a quando lui e la sua famiglia avevano contattato l'avvocato Feldman, il quale gli suggerì di rivolgersi a Katz: Mesereau riuscì a dimostrare che gli Arvizo decisero di andare alla polizia per denunciare MJ solo dopo che ebbero parlato con Feldman e Katz, la stessa "squadra" utilizzata da Jordan Candler e dalla sua famiglia nel 1993 (precedenti accusatori di Michael Jackson).
Il ragazzo in seguito negò anche che il cantante avesse [[masturbazione|masturbato]] il fratello. Fu costretto ad ammettere che una volta, quando la pop star non era al ranch, lui e il fratello furono sorpresi a dormire nella sua camera. Furono scoperti dallo staff a bere alcolici di nascosto nella cantina, sempre quando Michael non era in casa: ascoltando questa testimonianza, i giurati si insospettirono<ref name="ReferenceC">{{
Inoltre la giuria trovò sconvolgente che Star ammettesse senza troppi problemi di aver rovinato la copertina in pelle dell'agenda degli ospiti di Neverland, un oggetto-ricordo al quale Jackson teneva, pieno di ringraziamenti da parte di celebrità. Mesereau mostrò al ragazzo anche dei biglietti scritti al cantante da parte degli Arvizo: ''“Grazie per essere la nostra famiglia”'', ''“Ti vogliamo bene incondizionatamente”'', ''“(...) Avremo sempre cura di te in ogni pezzetto del nostro cuore perché tu ci guarisci in un modo molto speciale”''; nei video di confutazione Star considerava Michael come un padre e tutti gli Arvizo esprimevano profonda gratitudine verso il celeberrimo imputato<ref>{{cita libro | nome=Aphrodite |cognome=Jones | wkautore=Aphrodite Jones| editore=Aphroditejonesbooks | anno=2010 | titolo=Michael Jackson conspiracy| pp=97-103}}</ref>.
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Mentre stava prestando giuramento, il giudice informò i giurati che la donna aveva invocato il [[Quinto Emendamento]] per una frode contro l'assistenza sociale e spergiuro: la giuria le lanciò uno sguardo di disapprovazione. Per quanto riguarda l'accusa di complotto, Janet sostenne che Jackson l'aveva obbligata, insieme alla sua famiglia, a raggiungerlo a Miami e anche lei rinnegò quanto detto nel video di confutazione. Confermò che la pop star avrebbe agito in modo improprio verso il figlio dopo il documentario di Bashir e questo sembrò nuovamente inverosimile alla giuria, anche perché ammise di non aver mai visto MJ fare qualcosa di inappropriato verso Gavin; disse solo di averlo visto mentre avrebbe leccato i capelli del figlio durante il viaggio di ritorno da Miami ma nessuno presente sull'aereo aveva visto MJ fare una cosa simile, neppure Gavin. Durante il controinterrogatorio Mesereau dimostrò che se un complotto ci fosse stato, era a danno di MJ e non il contrario: le ribadì la bella vita che faceva a Neverland a spese di Michael, ricordandole che la pop star si occupava sia delle cure per Gavin che dei suoi capricci, come per esempio le sue [[Depilazione|cerette]] integrali ed altro ancora.<ref name="ReferenceC" />
Fu fatta ascoltare in aula una telefonata tra Janet e Frank Cascio durante la quale l'amico di Michael invitava gli Arvizo a ritornare a Neverland perché era preoccupato per loro a causa dei [[paparazzo|paparazzi]], mentre lei aveva sostenuto che, per convincerla, le avrebbe detto che qualcuno voleva attentare alla sua vita. Ad un certo punto dichiarò che i suoi figli potevano sparire da Neverland con una [[mongolfiera]]: dopo aver sentito le sue improbabili dichiarazioni, quando Janet disse che fu obbligata a recitare un copione durante il video di confutazione non fu creduta dalla giuria; inoltre la teoria del procuratore secondo la quale MJ avrebbe fatto rapire, imprigionare e ricattare la famiglia Arvizo per riscattare la propria immagine, dopo il documentario di Bashir, sembrò ridicola agli osservatori in aula. ''“La gente iniziò a domandarsi se i procuratori parlassero sul serio o se fossero impazziti"''<ref name="ref_C">{{
Emerse che negli anni novanta la Arvizo era stata indagata dal Dipartimento di Assistenza sociale perché Gavin disse che l'aveva maltrattato, ma poi ritrattò; lei diede ai giurati diverse versioni dell'accaduto e questo fece capire alla giuria che era solita vivere in un mondo di false accuse. Ad un certo punto, riguardo al caso Jackson, le sue dichiarazioni sembrarono talmente assurde e contraddittorie che la gente cominciò a chiedersi se la donna fosse consapevole della differenza tra realtà e fantasia<ref name="ReferenceC"/>. Ammise che a volte aveva “''immaginato delle cose''”: a questa dichiarazione i giurati credettero, vista la sua testimonianza fino a quel momento. Janet confermò di non essere mai stata testimone di alcun atto di molestia e volle far credere che era venuta a conoscenza delle accuse di Gavin solo ''dopo'' che il figlio aveva parlato con Katz, “l'esperto” dal quale lo mandò Feldman; per quanto concerne il contatto che Jackson avrebbe avuto con Gavin sull'aereo, quando gli avrebbe leccato i capelli, durante il controinterrogatorio della difesa dichiarò che non ne era poi così sicura: le fecero notare che era strano che Gavin non si fosse accorto di niente; inoltre nessuno del personale dell'aereo aveva visto ciò che lei aveva dichiarato.
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Arrivò addirittura a dire che probabilmente ''“aveva avuto le allucinazioni”''. Mesereau le chiese se si fosse recata a Miami per scappare dai media; lei negò, allora l'avvocato difensore le fece ascoltare una registrazione telefonica durante la quale si lamentava con Cascio proprio del comportamento dei media. In quella registrazione Janet parlava anche delle persone che erano a Neverland, Michael compreso, definendole la sua famiglia. Il legale difensore le fece notare che la conversazione era avvenuta ''dopo'' quella che lei definiva la sua ''“fuga”'' dal ranch. Mesereau le chiese ironicamente: ''”Quante volte è ritornata a Neverland dopo la prima fuga?"'': emerse che le “fughe” erano state forse quattro, ma non ne era sicura, anzi pregò persino Mesereau di darle la risposta, ma l'avvocato continuava a chiederle come mai fosse ritornata alla tenuta visto che lì si sentiva in pericolo: il pubblico rimase sbalordito e iniziò a chiedersi il motivo per cui l'accusa l'avesse chiamata a testimoniare.<ref name="ReferenceC" />
Mentre si ostinava a dire che nel video di confutazione stava recitando un copione, si contraddisse e ammise che anche durante le sue “fughe” riteneva MJ come ''“uno di famiglia”''. ''“Dopo un po', tutto quello che Janet stava dicendo sembrò nullo e alcuni membri della giuria alzarono gli occhi al cielo. (...) Quando Mesereau finì con la testimone, fu in grado di dimostrare che la donna aveva usato Michael per raccogliere [[sangue]] e fondi e aveva trovato anche altri modi per sfruttarlo. (...) Non si poteva negare che Jackson avesse avuto un ruolo nella miracolosa guarigione del bambino. Tutti, senza ombra di dubbio, ne erano convinti”''<ref>{{
=== Altri testimoni per l'accusa ===
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'''Kiki Fourmier'''. Riguardo all'atteggiamento degli Arvizo al ranch, delucidante fu la testimonianza di Kiki Fournier, una ex-governante del ranch, altra testimone dell'accusa. La Furnier, oltre che confermare la smisurata generosità della pop star nel trattare i suoi ospiti - tra cui molti bambini malati e svantaggiati, Arvizo compresi - dichiarò che una volta Star le aveva puntato un coltello alla gola; disse che gli Arvizo si comportavano male, la loro stanza era sempre in disordine (una volta l'avevano persino distrutta), così lei ed un'altra governante decisero di fare un rapporto verbale al direttore della casa; inoltre i ragazzi lasciavano cibo e pattume dappertutto, spostavano i mobili, rovesciavano ogni cosa: avevano un comportamento oltraggioso. Tuttavia queste cose non venivano riferite a Jackson il quale, quindi, non era a conoscenza di quello che facevano gli Arvizo o altre persone: quando succedeva qualcosa tutti si rivolgevano al direttore del Ranch e ciò non permetteva al cantante di sapere cosa effettivamente succedesse a casa sua.
Testimoniò che a Neverland non esisteva alcuna recinzione e che tutti potevano entrare o uscire a loro piacimento: secondo la sua deposizione, l'idea che gli Arvizo si sentissero prigionieri era semplicemente ridicola<ref name="ReferenceC"/>. Disse anche che vide Gavin rinascere dalla sua malattia durante il soggiorno a Neverland<ref name="ref_F">{{
'''Assistenti di volo'''. Salirono sul banco dei testimoni anche due assistenti di volo che avevano accompagnato la pop star durante vari spostamenti. In particolare una di loro, durante il viaggio di ritorno da Miami, testimoniò che il cantante aveva un atteggiamento molto riservato a proposito dell'alcool: non voleva assolutamente far sapere ai suoi figli che beveva alcolici se pur solo in quantità misurata durante i pasti e per questo le assistenti gli servivano il vino in lattine. L'altra testimoniò che aveva servito a Janet Arvizo del vino e alla sorella e al fratello di Gavin dei drink di [[rum]] e [[Coca Cola]], come da loro stessi richiesti, senza che la pop star ne fosse a conoscenza: dunque Davellin Arvizo aveva precedentemente mentito quando testimoniò che aveva cominciato a bere alcolici solo dopo il viaggio a Miami e che era stata la pop star a farle venire il vizio dell'alcool nella sua cantina.
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L'assistente di volo definì Gavin villano, turbolento e schizzinoso: raccontò di quando le aveva tirato lo zaino e riferì di come facesse commenti su tutto, come se fosse il capo.
Una volta tirò cibo dappertutto, buttando [[purè]] addosso ad un dottore che dormiva tranquillo; al contrario i figli di MJ erano molto educati: si comportavano sempre bene e MJ si accertava che fosse così. Trovò strano che Jackson non fosse intervenuto quando Gavin si comportò in quella maniera e ancora più strano fu che la madre non disse nulla. Non aveva assolutamente mai pensato che il ragazzo fosse ubriaco, ma estremamente maleducato e arrogante: una volta si diede delle arie mostrandole l'orologio che MJ gli aveva regalato. ''“L'opinione dell'assistente di volo era che Gavin si comportasse come se avesse in pugno Michael Jackson.”''<ref name="ReferenceC"/>.
L'assistente era stata chiamata dall'accusa sul banco dei testimoni con la speranza che confermasse che MJ in volo era ubriaco o irresponsabile, ma in realtà successe il contrario; lo definì un gentiluomo tranquillo dalla voce carezzevole, che non aveva mai servito a Gavin alcolici o bevande di alcun genere<ref>{{
[[File:George Lopez 2010.jpg|miniatura|233x233px|George Lopez nel 2010.]]
'''George Lopez'''. Quando salì sul banco dei testimoni il comico [[George Lopez]], apparve chiaro a tutti che gli Arvizo erano dei truffatori. Egli collaborava con il laboratorio artistico di Masada e fu chiamato al telefono da Janet nell'autunno del [[1999]] per comunicargli la malattia del figlio. Lopez lo andò a trovare più volte e il comico sapeva che il padre di Gavin era a corto di soldi: ”''Ogni volta che parlavamo era sempre, sempre di soldi''” testimoniò, così gli dava ogni volta tutto quello che aveva nel portafogli. David Arvizo lo invitò a partecipare anche ad una raccolta di fondi per la malattia del figlio, ma ad un certo punto l'attore si rese conto che la raccolta non era più a favore di Gavin. L'attore ricordò che un giorno portò Gavin e i fratelli ad un centro commerciale e durante la visita il ragazzo indicava ogni sorta di oggetti pretendendo che gli si comprassero; David non intervenne mai per rimproverare il figlio.
Quando il comico tornò a casa, trovò il portafoglio di Gavin nel suo soggiorno, con dentro 50$. Chiamò gli Arvizo per dire che avrebbe lasciato il portafogli da Masada, per dar loro modo di recuperarlo. Qualche giorno più tardi scoprì che David Arvizo aveva detto a Masada che quando Gavin aveva lasciato il portafogli a casa di Lopez, nel suo interno c'erano invece 300$; in pratica l'accusò di averli rubati e Masada, per “riappacificarsi” con gli Arvizo, si offrì di rimborsarli. I giurati drizzarono le orecchie: apparve chiaro che gli Arvizo avevano lasciato lì il portafoglio di proposito per poi procedere con le accuse ed ottenere altro denaro. Il comico testimoniò che continuarono a perseguitarlo più volte per ottenere sempre più soldi, fino a che non decise di troncare con loro. Dichiarò che quella famiglia era innamorata di Michael Jackson<ref>{{
'''J. Salas'''. Anche il manager del ranch, Salas, salì sul banco dei testimoni per conto dell'accusa. Molto sincero nelle risposte<ref name="ref_C" />, parlò di come i bambini ospiti a Neverland erano trattati: potevano avere tutto quello che desideravano, avevano il permesso di accedere ad ogni angolo della proprietà e a tutti i beni più cari della pop star; le uniche regole riguardavano la loro sicurezza. Dichiarò che gli Arvizo a volte dormivano nella casa degli ospiti, a volte in camera del cantante, spiegando che non era insolito vedere bambini nella sua stanza, perché Jackson giocava spesso con i suoi figli ed altri bambini, ma ovviamente intratteneva anche adulti.
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Inoltre gli furono rivolte delle domande riguardo al consumo di alcool da parte del cantante: il manager disse che aveva visto molto raramente MJ bere degli alcolici e comunque mai di fronte ai bambini. Anche lui dichiarò che aveva scoperto alcuni ragazzi che si erano intrufolati di nascosto nella cantina, senza che Michael lo sapesse. Definì gli Arvizo dei piantagrane e si ricordò di una sera quando servì degli alcolici in camera di MJ: erano presenti anche i Cascio e furono ordinate pure delle [[gassosa|gassose]] per i fratelli Arvizo; la giuria alzò gli occhi al cielo perché i fatti non combaciavano assolutamente con la testimonianza degli stessi ragazzi, i quali avevano dichiarato di aver bevuto alcolici insieme a Jackson quella notte.
Durante il controinterrogatorio della difesa, Salas parlò di come la famiglia Arvizo venisse trattata a Neverland e cioè alla stregua di un albergo di prima categoria; inoltre assicurò che non fu mai obbligata a rimanere al Ranch, sbaragliando, in questo modo, la [[teoria del complotto]] del procuratore distrettuale. Raccontò delle volte che aveva accompagnato gli Arvizo a fare compere e disse che Janet ammirava molto MJ considerandolo "''molto generoso''" e che l'artista faceva tanti regali ai suoi ospiti. Confermò, infine, che nessuna delle guardie portava la [[pistola]]: Michael non voleva armi a Neverland perché la sicurezza dei bambini gli stava molto a cuore<ref>{{
'''B. Barron'''. La testimonianza dell'agente B. Barron, ex guardia giurata di Neverland, fu un duro colpo per l'accusa e fu una delle tante che contrastò la testimonianza di Janet Arvizo, poiché mentre quest'ultima aveva dichiarato di essere rimasta nascosta nella sua casa degli ospiti per tutta la permanenza al ranch, Barron disse ai giurati che era stata vista camminare per la proprietà, che aveva dormito molte notti con i suoi figli in uno degli studi di danza e che consumava regolarmente i pasti nella residenza principale; l'ex guardia giurata disse anche che nel periodo in cui la famiglia Arvizo risiedette a Neverland, c'erano almeno altre trenta persone; sostenne di non aver mai visto accadere niente di male al Ranch e che, dato il comportamento degli Arvizo, non aveva mai pensato che stessero cercando di fuggire.
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Venne mostrato in aula il registro della sorveglianza di Neverland e risultava che, per esempio, il 13 febbraio 2003 Janet e i suoi figli avevano lasciato la proprietà a bordo di una Rolls-Royce di MJ guidata da Salas, il direttore del Ranch, senza nessun problema: la famiglia si era fermata al gabbiotto della sorveglianza e aveva seguito le normali procedure del caso; non c'era stata nessuna scena di panico da parte della famiglia Arvizo. Inoltre l'agente testimoniò che proprio di fronte a Neverland c'erano due scuole private e un continuo andirivieni di genitori, insegnanti e amministratori su e giù per la via: la gente in aula si chiese come mai Janet, se si sentiva così in pericolo, non avesse attraversato la strada per cercare aiuto. Barron dunque non aveva udito nessuno lamentarsi e non aveva sentito nessuno chiedere aiuto.
Nessuno della famiglia Arvizo aveva accennato di avere problemi a Neverland ed anzi erano tutti molto contenti di soggiornare lì, anche perché Michael Jackson pagava tutti i loro comfort: i giurati sembrarono scioccati quando l'ex guardia giurata testimoniò che Janet e i suoi figli venivano portati a fare spese nei paesi vicini e mostrò le registrazioni dei loro movimenti giornalieri ai cancelli di Neverland. Quando fu presentato in aula un documento che mostrava due pagine piene di spese fatte da Janet con migliaia di fatture pagate da Michael Jackson, fu impossibile credere alle dichiarazioni della donna riguardo ai tentativi di scappare da Neverland<ref>{{
'''Ann Kite'''. Fu chiamata a deporre contro MJ per l'accusa di [[associazione a delinquere]]; secondo quanto voleva far credere, avrebbe fatto parte del team di "''salvataggio''" del cantante dopo la messa in onda del documentario di Bashir; disse che fu assunta dal suo ex, Le Grand, l'avvocato chiamato da MJ per indagare verso i soci che temeva lo stessero derubando, il quale fu licenziato poco tempo dopo per "''contenimento danni''"; grazie a lui le furono anticipati 10.000 $ dei ventimila relativi alla sua paga mensile. Tuttavia, durante il controinterrogatorio, si scoprì che la donna non ebbe mai contatti con MJ, che non si occupò del caso se non per una sola settimana e che in realtà lei era il presidente di una società che si occupava di far approvare leggi riguardo alla diffusione di segnali audio-video in [[internet]].
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Tuttavia ebbe l'impressione che lui non ne sapesse nulla e sostenne che ad un certo punto era così preoccupata per quello che stava succedendo intorno a Jackson che chiamò il fratello, [[Jermaine Jackson (musicista)|Jermaine Jackson]]; in seguito a questo, la procura a Konitzer fu revocata. Poi domandò a Le Grand di indagare su Konitzer e Schaffel, poiché nutriva forti dubbi su di loro. La Kite affermò che trattandosi di MJ e della gran quantità di soldi che gli gira attorno, non era facile sapere chi fosse leale con chi; lei non si fidava di nessuno in quella squadra. La testimonianza della Kite si ritorse contro l'accusa: MJ apparve ''vulnerabile'' agli occhi della giuria, la quale si rese conto che la star poco sapeva riguardo a chi lo gestiva e che cosa queste persone facessero<ref name="ref_F" />.
'''Anthony Urquizo'''. Presentato dall'accusa come ''"specializzato in abusi su minore"'', emerse invece che si occupava esclusivamente di studi teorici, quindi la sua esperienza derivava solo dalla lettura di libri e non da contatti reali con vittime di abuso sessuale. Il testimone non fu ritenuto attendibile<ref>{{
'''Bob Jones'''. ''"Amico e socio"'' di Michael Jackson ed ex presidente della MJJ Productions, dopo il suo licenziamento nel 2004 decise di scrivere un libro dal titolo: ''Michael Jackson, l'uomo dietro la maschera'' con l'obiettivo d'infangare ulteriormente il cantante. Nel corso della sua testimonianza per l'accusa, saltò fuori una mail, presumibilmente scritta dallo stesso Jones, secondo il quale MJ negli anni novanta avrebbe leccato i capelli a Jordan Chandler durante la cerimonia dei [[World Music Awards]], ma egli non ricordava di averla scritta. Agli osservatori in aula apparve una cosa ridicola e inverosimile (anche perché tale cerimonia venne mandata in onda in [[mondovisione]] nel [[1993]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Douglas|data=31 maggio 1993|titolo=The 1993 World Music Awards|accesso=6 dicembre 2017|url=https://www.imdb.com/title/tt0816230/|nome2=Ursula|cognome2=Andress|nome3=Boyz II|cognome3=Men}}</ref>); quando più tardi Janet Arvizo sostenne che Jackson aveva leccato i capelli di Gavin sull'aereo che li riportava da Miami a Los Angeles, tanti si domandarono se la donna fosse venuta a conoscenza di quella mail; successivamente la Arvizo ritrattò. Mesereau, durante il controinterrogatorio, ricordò a Jones che durante il colloquio con la polizia aveva negato tassativamente di aver assistito a quell'episodio. Dalla descrizione di Jones circa il comportamento di Jackson durante la cerimonia dei World Music Awards, era chiaro che la pop star trattava i Chandler come se fossero di famiglia<ref>{{
'''Stacy Brown'''. Coautore del libro di Bob Jones, testimoniò che quest'ultimo gli avrebbe detto dei capelli leccati: gli osservatori in aula scossero la testa e quasi risero ascoltando questa dichiarazione, anche perché Jordan Chandler non depose mai e Gavin Arvizo non parlò mai di questo presunto fatto durante la sua deposizione. Quando gli fu chiesto come fosse nata l'idea del libro, Brown affermò che Jones aveva problemi finanziari<ref>{{
'''Debbie Rowe'''. Ex moglie di Jackson, aveva rinunciato ai suoi diritti genitoriali sui due figli, Prince e Paris, avuti dalla superstar ma nel 2004 ebbe un ripensamento e mosse causa per ottenere la custodia dei due bambini. Testimone per l'accusa, aveva collaborato con Sneddon telefonando al team di MJ e permettendo al procuratore di registrare le telefonate dalle quali però non emerse nulla per quanto concerneva il possibile coinvolgimento diretto di Jackson per la registrazione del video di confutazione. La sua testimonianza in aula, tuttavia, favorì la difesa: quando fu interrogata dall'assistente del procuratore, affermò senza esitare che durante il suddetto video (nella quale la si vedeva commuoversi fino alle lacrime mentre difendeva e lodava Jackson<ref name=":3" />) non stava recitando nessun copione, che aveva risposto con sincerità e che non aveva ottenuto alcun compenso per le sue dichiarazioni.
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Ma durante l'interrogatorio della difesa emerse che le sue conoscenze relative all'impero finanziario della pop star erano solo approssimative: per esempio O'Brian non sapeva il valore esatto del catalogo Sony/ATV e quali canzoni includeva e la difesa dimostrò che nel 2003 ammontava a ben un miliardo di dollari; MJ avrebbe potuto offrirlo in garanzia per ottenere un prestito ed estinguere i suoi debiti, pagando anche le imposte, se lo avesse voluto; nel 2005 il valore raggiunto oscillava tra i quattro e i cinque miliardi di dollari.
Il commercialista non era a conoscenza, inoltre, che nel 2002 al cantante erano stati offerti cento milioni di dollari per un tour internazionale. Disse che il suo compito era quello di farsi solo un'opinione. Dopo molte domande di Mesereu, il revisore fu costretto ad ammettere di non sapere molto dell'industria musicale, dichiarò che non aveva idea delle possibili opportunità di guadagno di MJ e che, per quanto ne sapeva, l'artista non era mai andato in bancarotta. Ammise infine che una personalità come Michael Jackson avrebbe potuto risolvere i suoi problemi di liquidità in un giorno: la teoria del procuratore secondo la quale il cantante avrebbe commesso il reato di associazione a delinquere fallì quindi miseramente<ref>{{
== Falso intenzionale ==
Prima che iniziasse la testimonianza preliminare per la difesa, alla luce di quanto era emerso fino a quel momento, il co-difensore Sanger chiese di respingere tutte le accuse contro Michael Jackson. In assenza della giuria fece notare le menzogne degli Arvizo, comprese quelle di Gavin; citò anche la sua testimonianza al Grand Jury, durante la quale aveva affermato che il primo “incidente” era accaduto verso il febbraio 2003, poi quando gli Arvizo seppero che la conversazione con Brad Miller, nella quale lodavano la pop star, era stata registrata, il ragazzo cambiò le date, sostenendo che il primo episodio a sfondo sessuale era accaduto verso la fine della sua permanenza a Neverland, a marzo. Era un falso intenzionale, sostenne Sanger. L'avvocato fece anche notare le incongruenze della testimonianza di Gavin: stava inventando tutto lì per lì, stava mentendo. Ma il giudice volle proseguire col processo<ref>{{
== Testimonianze principali della difesa ==
'''Larry King'''. Il giornalista americano [[Larry King]], decise di rilasciare una testimonianza spontanea davanti al giudice; il giornalista aveva partecipato ad una cena con l'ex avvocato dei Chandler, Larry Feldman, che era stato contattato anche da Janet Arvizo, dove quest'ultimo aveva dichiarato che gli Arvizo mentivano e che "''erano solo in cerca di soldi''". King aggiunse che l'avvocato gli disse che "''non aveva rappresentato la famiglia Arvizo perché non aveva trovato credibili le loro affermazioni''". Nonostante questo provasse che Feldman avesse dichiarato il falso sotto giuramento, relativamente a questo fatto il giudice non ritenne incriminante la sua testimonianza: ciò avrebbe potuto distruggere la teoria del procuratore distrettuale circa il non coinvolgimento del sospettabile avvocato. Ma alla giuria non fu permesso di ascoltare la testimonianza di King perché, a detta del giudice Melville, era "irrilevante" dato che non si trattava di una vera testimonianza ma di qualcosa che gli era stato riferito.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|autore=|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/4563693.stm|titolo=Jackson judge shuns King evidence|pubblicazione=BBC|data=19 maggio 2005}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.today.com/popculture/larry-king-kept-stand-jackson-trial-wbna7910923|titolo=Larry King kept off stand in Jackson trial|sito=TODAY.com|data=19 maggio 2005|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=https://www.telegraph.co.uk/news/1490316/Larry-King-barred-from-Jackson-trial.html|titolo=Larry King barred from Jackson trial|pubblicazione=The Telegraph|data=19 maggio 2005}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Associated|cognome=Press|autore=|url=https://www.theguardian.com/world/2005/may/20/michaeljacksontrial.usa|titolo=Larry King rejected as Jackson witness|pubblicazione=The Guardian|data=20 maggio 2005}}</ref><ref>{{
'''Wade Robson, Brett Branes, Macaulay Culkin'''. Alcuni ragazzi tra cui [[Wade Robson]], Brett Branes, e [[Macaulay Culkin]] salirono sul banco dei testimoni in quanto, a sentire alcuni ex dipendenti che avevano lavorato a Neverland, sarebbero stati vittime di molestie da parte della pop star, ma le presunte vittime, tra cui, appunto, l'attore Macaulay Culkin protagonista del film ''[[Mamma ho perso l'aereo]]'', negarono tassativamente ed anzi si sentirono offesi e arrabbiati riguardo al fatto che quelle persone avessero mosso accuse di quel genere senza neanche domandare loro se fossero veri certi episodi; testimoniarono che in camera di Jackson c'erano stati molte volte, ma lì non accadeva nulla di male: giocavano ai videogiochi, guardavano film, facevano la lotta con i cuscini.
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{{Doppia immagine|right|Wade Robson .jpg|180|Macaulay Culkin singing (2010).jpg|150|[[Wade Robson]] all'uscita dall'aula di tribunale al processo Jackson nel 2005.|[[Macaulay Culkin]] nel 2010.}}
Culkin disse che la sua famiglia poteva andare ovunque nella proprietà, non era vietato l'ingresso in nessuna stanza, neanche in quella di Michael; per i suoi genitori non era mai stato un problema il fatto che lui dormisse in camera della pop star: loro entravano e uscivano dalla stanza e a volte il padre lo andava a svegliare perché andassero a cavalcare insieme la mattina presto. Non aveva mai visto il cantante fare niente di inappropriato a nessun bambino. Mesereau smascherò in aula gli ex-dipendenti quanto provò che in realtà stavano cercando una sorta di vendetta per essere stati licenziati in seguito ad alcuni furti che avevano commesso nella proprietà; alcuni di loro volevano ottenere dei soldi da Jackson. Un altro accusatore, Jason Francia, la cui madre (ex impiegata anche lei al ranch) chiese un risarcimento a Jackson in quanto il figlio le avrebbe detto di essere stato solleticato dal cantante, si contraddisse più volte e dalla registrazione del suo colloquio con gli sceriffi emerse che fu forzato dalla polizia a dichiarare il falso<ref>{{
Altri impiegati testimoniarono che non avevano mai visto la pop star agire in modo inappropriato verso i bambini e che la famiglia Arvizo sembrava proprio divertirsi durante il suo soggiorno al ranch. Qualcuno raccontò di come Gavin si mettesse sempre nei guai, come quando, per esempio, investì con la golf car il nipote di [[Marlon Brando]]. Il fatto che Gavin potesse guidare veicoli in giro per Neverland, e che quindi avrebbe potuto lasciare la proprietà in ogni momento senza problemi a bordo di uno di questi, fu un duro colpo per la teoria del complotto sostenuta dall'accusa<ref>{{
'''Ex avvocato'''. Un ex avvocato di Jackson testimoniò che aveva deciso di intraprendere un'indagine sulla famiglia Arvizo, quando seppe del caso J. C. Penney, temendo che potessero agire allo stesso modo con il cantante e usare la situazione per manipolarlo. Disse anche: ''“Chiesi a B. Miller di scoprire dov'erano e di documentare quello che stavano facendo, con chi si incontravano e se cercavano di vendere una storia ai giornali, o di incontrare avvocati o qualcosa di ancora più serio”''; dichiarò che temeva che gli Arvizo stessero cercando di estorcere denaro alla superstar; quando esaminò la causa J. C. Penney si fece un'opinione negativa degli Arvizo<ref>{{
'''Jay Leno'''. Il comico [[Jay Leno]] testimoniò che spesso riceveva telefonate da bambini malati ai quali cercava di tirare su il morale. Si ricordò della telefonata di Gavin nel 2000, il quale gli lasciava anche dei messaggi, ma questi ultimi sembravano quelli di un adulto e non di un bambino: ”''Sembrava che leggesse un copione mentre parlava”. Le telefonate diventavano sempre di più e Leno seppe che Gavin voleva diventare un comico e così pensò che l'insistenza era dovuta a questo, tuttavia gli sembrò strano che non avesse mai ricevuto telefonate da un genitore, un dottore o un adulto. I giurati, mentre sentivano la testimonianza di Leno, si ricordarono che Gavin al banco dei testimoni aveva giurato di non aver mai parlato con lui<ref name="ref_D" />.''
[[File:An Evening Honouring Chris Tucker (12911404573).jpg|miniatura|218x218px|Chris Tucker nel 2014.]]
'''Chris Tucker'''. L'attore [[Chris Tucker]], testimoniò che gli accusatori si rivolsero anche a lui, il quale inizialmente fece anche dei regali a Gavin, poi il ragazzo iniziò a chiedere sempre più soldi e gli Arvizo iniziarono a chiamarlo pure per avere le chiavi delle sue macchine: l'attore cominciò a pensare che c'era qualcosa di sospetto nel loro atteggiamento. Dopo la messa in onda del documentario di Bashir emerse che gli Arvizo, perseguitati dai media, chiesero a Tucker, che era amico del cantante, di cercare Jackson, perché volevano raggiungerlo; in aula furono presentati i tabulati telefonici delle telefonate che essi fecero al comico il 4 febbraio 2003. Gli dissero che volevano raggiungere Michael a Miami. ''“I giurati non poterono credere alle loro orecchie: per mesi l'accusa aveva dichiarato che gli Arvizo erano stati obbligati ad andare da Jackson a Miami”''. Tutti gli Arvizo avevano testimoniato che non era stata loro l'idea di recarsi a Miami. Tucker dichiarò, invece, che erano tutti entusiasti di andare da Michael; Gavin era euforico. Quando giunsero in [[Florida]], Tucker disse a Michael che aveva dei sospetti riguardo agli Arvizo: ''”Mike, c'è qualcosa che non va.”''.<ref>{{
Durante il processo emerse che la famiglia accusatrice aveva ottenuto così tanto denaro da vari personaggi famosi che Janet ad un certo punto stava per comprare un [[SUV]] ma poi depositò i soldi in banca, mentre continuava a truffare l'assistenza sociale che le versava regolarmente assegni. Un editore di un quotidiano testimoniò che fu supplicato di pubblicare un annuncio gratuito per sollecitare donazioni in favore di Gavin quando, in realtà, risultò che le spese sanitarie erano interamente coperte dall'assicurazione del padre<ref name="ReferenceC" />. In aula fu mostrato anche il video che testimoniava il colloquio di Gavin con la polizia, ma molto di quello che stava dicendo sembrava studiato a tavolino: ''“Gavin, ragazzino, noi vogliamo che tu faccia questo”'' dicevano i poliziotti. Gavin diceva che era successo tutto ''dopo'' Miami, che non aveva mai visto le parti intime di MJ, che non era certo di cosa fosse successo durante i presunti atti sessuali e che non era sicuro di cosa fosse un'eiaculazione: in aula si domandarono come fosse possibile che un ragazzo di quell'età non sapesse una cosa del genere<ref>{{
== Il caso Chandler ==
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La donna confermò che la sua famiglia si era rivolta a Feldman per la causa civile contro la pop star; questa venne mossa contro MJ proprio quando il marito aveva milioni di dollari di debiti. Durante la testimonianza sembrava che avesse una memoria ''“selettiva”'': si ricordava dei regali e dei viaggi con il cantante, ma non del fatto che MJ fece causa ai Chandler per estorsione. Mesereau fece sapere a tutti che grazie a MJ quella famiglia aveva avuto accesso a varie star e ai reali di tutto il mondo. ''"La Chandler diede l'impressione che la sua famiglia, avendo assaggiato la bella vita, non aveva voglia di rinunciarvi"'' (A. Jones<ref name="ReferenceC" />). Un esempio: Mesereau: ''”Lei non disse al procuratore distrettuale di Los Angeles che il suo ex – marito Evan, il padre di Jordie, le aveva detto che il rapporto con Michael per Jordie era una fantastica occasione di non doversi preoccupare per il resto della sua vita?”'' - ''"Sì"''- ammise la donna.
Dai documenti presentati in aula emerse che nel 1993 persino il nuovo marito di June aveva deciso di intentare una causa civile personale contro MJ per cercare di ottenere un risarcimento danni<ref>{{
== Verdetto ==
Intorno alle 14:25 PDT (21:25 UTC) del 13 giugno 2005, la giuria della Corte Superiore dello Stato della California, [[Contea di Santa Barbara]], giudicò Jackson ''non colpevole'' per tutti i 10 reati maggiori e i 4 minori per i quali era stato processato<ref>{{
Quando il giudice disse a Michael Jackson che era libero di andare, la pop star si rese conto che tutte le accuse contro di lui erano state respinte. Si asciugò le lacrime, abbracciò e ringraziò i suoi avvocati e uscì dall'aula accompagnato dai suoi famigliari e, una volta uscito all'esterno del tribunale da uomo libero, con una mano sul petto, salutò e ringraziò i numerosi [[fan]], giunti da tutto il mondo in suo supporto.<ref>{{
== Critiche alle accuse ==
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[[Luka Neskovic]] scrisse un articolo per ''[[The Huffington Post]]'' dal titolo: ''"Come i media hanno fatto a pezzi l'uomo allo specchio"'', in cui egli disse: ''«Se questo è stato chiamato il "processo del secolo" i media hanno dato il peggio di sé stessi: il sensazionalismo, l'esclusività, la negatività, l'eccentricità, il caos e l'isteria sono alcuni degli aspetti che lo hanno caratterizzato. Dopo tutto, questa era la cosa che li interessava e anche per la maggior parte di noi (e purtroppo sono pochi quelli che non rientrano nella maggioranza)''»<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.ca/luka-neskovic/michael-jackson-biography_b_1589692.html|titolo=How the Media Shattered the Man in the Mirror|data=12 giugno 2012|accesso=5 febbraio 2013|opera=[[Huffingtonpost.com]]}}</ref>. Durante il processo, [[Matt Drudge]] accusò i media di ignorare le testimonianze e prove che dimostravano l'innocenza di Jackson e disse: ''"Qui fuori (...) Michael Jackson è stato letteralmente [[Crocifissione|crocifisso]]. Penso che se si facesse un sondaggio, il 95% della gente che ascolta questi talk show locali ritiene Michael Jackson colpevole... perché si basa sulla copertura mediatica"''.
[[TruTV|Court TV]] assunse una giornalista di tabloid, [[Diane Dimond]], per occuparsi del processo anche se la Dimond era stata precedentemente citata in giudizio da Jackson e aveva eluso l'accusa di [[diffamazione]] con l'aiuto del procuratore Sneddon<ref>{{Cita web|url=http://www.nydailynews.com/archives/gossip/da-helped-dimond-hard-spot-article-1.562045|titolo=DA HELPED DIMOND OUT OF A 'HARD' SPOT|data=16 marzo 2005|accesso=5 febbraio 2013|opera=[[Daily news]]}}</ref>. La reporter investigativa [[Aphrodite Jones]] nel 2007 scrisse un libro nel quale riportò accuratamente gli atti del processo e denunciò il comportamento mediatico: ''[[Michael Jackson - Conspiracy]]'': fu costretta a ricorrere al self-publishing in quanto nessuna casa editrice aveva interesse a rendere pubblica la verità sul processo Jackson. La Jones inizialmente credeva la pop star colpevole, ma assistendo a ciò che successe in aula dovette ricredersi.<ref name=":02">{{
La mattina del 10 marzo 2005, Jackson fu ricoverato in ospedale a causa di un infortunio alla [[schiena]]. Il giudice minacciò di emettere un mandato di arresto e la confisca della cauzione se Jackson non si fosse presentato in aula nel giro di un'ora. Così il cantante, non avendo il tempo di tornare a casa per cambiarsi, si recò al palazzo di giustizia con ancora indosso i pantaloni del pigiama e pantofole: anche questo incidente fu pesantemente strumentalizzato dai media, che definirono l'artista un malato di mente<ref>{{
=== Incongruenze e sospetti di un complotto contro Jackson ===
Alcune fonti criticarono le accuse; la giornalista Aphrodite Jones dichiarò: ''“Le accuse cominciarono a prendere forma quando la famiglia Arvizo non riuscì a ottenere soldi per il documentario di Bashir o per il video di confutazione realizzato per elogiare Jackson”''.<ref>{{
Inoltre destò scalpore il fatto che Jackson fu incriminato in base a eventi che, secondo l'accusatore, sarebbero avvenuti solo ''dopo'' la messa in onda del documentario di Bashir, quando il cantante aveva gli occhi del mondo puntati addosso e la polizia aveva cominciato a indagare<ref>{{
Inoltre molti famigliari, sostenitori e anche lo scrittore Lynton Guest nel suo libro "The Trials Of Michael Jackson" del 2006<ref name="ref_A" />, insinuarono sospetti riguardo al fatto che, sia le accuse del 2003 sia quelle del 1993 fossero state un espediente per far fallire Jackson e prendere il controllo del suo vasto patrimonio.
Michael Jackson era infatti convinto che ci fosse un complotto in atto nei suoi confronti che avrebbe visto coinvolta la [[Sony]]: lo scopo sarebbe stato quello di sottrargli il catalogo Sony/ATV che vale miliardi di dollari, di cui lui possedeva il 50%<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=GARY SUSMAN|url=http://ew.com/article/2002/07/10/michael-jackson-may-sue-sony/|titolo=Michael Jackson may sue Sony|pubblicazione=EW.com|data=10 luglio 2002}}</ref>. Mesereau non trovò prove al riguardo, ma sostenne che ciò aveva un senso perché la pop star in carcere non avrebbe potuto difendere la proprietà del catalogo<ref>{{
Durante il processo venne inoltre dichiarato sotto giuramento da uno dei testimoni dell'accusa, tale D. Le Grand, che lui stesso venne assunto da Jackson per indagare su alcuni soci verso i quali il cantante sospettava fortemente che lo stessero derubando; Le Grand si rivolse all'agenzia investigativa “Interfor”; durante il processo, quest'ultima scoprì una stretta relazione d'affari tra un ex avvocato di Jackson, John Branca (diventato co-esecutore testamentario del patrimonio di Jackson dopo la sua morte), e [[Tommy Mottola]], l'ex-presidente della [[Sony Records]], soprattutto per quel che riguardava gli affari di Michael Jackson. Interfor iniziò a investigare sul flusso di soldi di Jackson che attraverso Mottola e Branca andavano a finire in conti fittizi nei Caraibi: ''"Interfor crede che, a questo punto nelle investigazioni, se avessimo più tempo e un budget adeguato avremmo modo di sviluppare un'intelligence che andrebbe a scoprire un piano studiato per far crollare l'impero di Michael Jackson architettato da Mottola e Branca girando soldi su conti fittizi"''<ref>{{Cita web|url=http://www.thewrap.com/media/article/secret-report-got-branca-fired-22850?page=0,0|titolo=The Secret Probe That Got Branca Fired|data=|accesso=7 febbraio 2013|opera=[[The Wrap]]}}</ref>.
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<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |nome=Aphrodite |cognome=Jones |wkautore=Aphrodite Jones |editore=Aphroditejonesbooks |anno=2010 |titolo=Michael Jackson conspiracy |cid=AJ2010}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|diritto|Michael Jackson}}
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