Dragon Quest: differenze tra le versioni
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== Caratteristiche ==
Sin dal primo gioco della serie, ciascun episodio si ambienta in un mondo [[high fantasy]] e mette il giocatore nei panni di un eroe che viaggia per salvare il suo paese dal pericolo di un potente nemico malvagio, accompagnato (a partire da ''Dragon Quest II'') da un gruppo di comprimari. Tutti i titoli della serie principale e molti [[spin-off (mass media)|spin-off]] presentano delle meccaniche ricorrenti: il combattimento a turni; il reclutamento di mostri; le tipologie di mostri (in particolare gli [[Slime (personaggio)|Slime]], che sono diventati la mascotte della serie); un sistema di menù testuali (anziché a icone);<ref group=Note>La versione giapponese di ''Dragon Quest VIII'' mantiene i testi scritti, mentre con ''Dragon Quest IX'' si è definitivamente passati a menu grafici</ref> i combattimenti casuali, dismessi però ''a partire da [[Dragon Quest IX: Le sentinelle del cielo]]''. Questo impianto prende spunto dai primissimi videogiochi di ruolo occidentali per computer, quali ''[[Wizardry]]'' e ''[[Ultima]]'', e fu progettato da Horii in modo che il [[gameplay]] fosse intuitivo e accessibile a tutti i possibili utenti.
=== Modalità di gioco ===
Nella maggior parte dei giochi appartenenti alla saga principale, il giocatore controlla un party di personaggi che possono spostarsi all'interno di città e comprare armi, armature e oggetti, per poi combattere i mostri al di fuori delle cittadine: o nell'[[overworld]], o all'interno di dungeon. In tutti gli episodi dal primo all'ottavo, i mostri non vengono mostrati a schermo e attaccano la squadra secondo probabilità nascoste: quando il party incontra dei mostri, la visuale passa in [[soggettiva]] e ai giocatori vengono mostrati dei [[menu (informatica)|menu]] testuali, tramite i quali decidere le mosse di ciascun membro del party (come attaccare con la propria arma, lanciare uno specifico incantesimo o mettersi in difensiva). Questi scontri in prima persona basati sui menu sono diventati un marchio di fabbrica della serie.<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.1up.com/news/dragon-quest-battle-system-revealed |titolo=Copia archiviata |accesso=12 febbraio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110604094939/http://www.1up.com/news/dragon-quest-battle-system-revealed |dataarchivio=4 giugno 2011 }}</ref> Una volta che il party ha sconfitto i nemici e vinto così la battaglia, ogni personaggio guadagna dei [[punti esperienza]] per raggiungere nuovi livelli. Quando un personaggio passa a un livello superiore, le sue statistiche migliorano.<ref name="ReferenceA">{{cita pubblicazione|rivista=Nintendo Power|titolo=Dragon Warrior|mese=luglio/agosto|anno=1989|volume=7|editore=[[Tokuma Shoten]]|pp=39-50}}</ref> Le vittorie forniscono ai giocatori anche oro con cui comprare nuovi strumenti. Oltre a punti esperienza e oro, a volte i mostri possono lasciare oggetti consumabili, che entrano direttamente nell'inventario del protagonista. Mediamente i giochi della serie incentivano il [[Grind (videogiochi)|grind]]<ref>{{en}}http://uk.ds.ign.com/articles/114/1149559p1.html</ref>, data l'elevata difficoltà dei dungeon e dei [[boss (videogiochi)|boss]].<ref>{{en}}http://www.gamasutra.com/view/feature/4066/game_design_essentials_20_rpgs.php?page=12</ref>
Nella maggior parte dei ''Dragon Quest'' il giocatore è tenuto a entrare in una chiesa (adattata in "Casa della Guarigione" nelle traduzioni NES) e a parlare con un prete o una suora per salvare i progressi di gioco;<ref>{{en}}https://kotaku.com/5509744/losing-our-religion</ref> fanno eccezione i primi tre episodi, in cui i giocatori devano parlare con un re (e si noti che nell'edizione giapponese per Famicom i primi due titoli utilizzavano una [[password|password di salvataggio dati]]) e l'undicesimo, che permette di salvare anche nell'overworld in corrispondenza di piccoli altari. Se il gruppo muore in battaglia, si perde metà del proprio oro e si viene teletrasportati nell'ultimo punto di salvataggio, dove il protagonista resuscita.<ref name="gamasutra.com">{{en}}http://www.gamasutra.com/view/feature/3520/the_history_of_dragon_quest.php?print=1</ref> Poi i giocatori devono pagare un prete o una suora per riportare in vita i compagni.
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Erdrick, chiamato Loto nei testi originali giapponesi,<ref group="Note">L'edizione nord americana dei remake per Game Boy Color di ''Dragon Quest I'', ''II'' e ''III'' mantiene il nome originale Loto.</ref> è una figura centrale dei primi tre ''Dragon Quest'', che si concatenano a comporre la "[[Trilogia]] di Erdrick". Nell'ambientazione di questi tre giochi, Erdrick è il leggendario eroe che liberò il Regno di Alefgard dall'oscurità.<ref>{{cita libro|anno=1989|editore=[[Nintendo]]|titolo=Dragon Warrior Instruction Manual}}</ref><ref name="ReferenceB">{{cita libro|editore=[[Enix]]|titolo=Unveiled Secrets of Dragon Warrior II|autore=Yasuhiro Fukushima}}</ref><ref name="ReferenceC">{{cita pubblicazione|titolo=Nintendo Power|mese=settembre/ottobre|anno=1990|volume=16|editore=[[Tokuma Shoten]]|pagina=67}}</ref><ref name="gamespot.com">{{en}}https://www.gamespot.com/dragon-warrior-iii/reviews/dragon-warrior-iii-review-2800706/</ref>
In ''Dragon Quest I'', il [[personaggio giocante]] è un discendente di Erdrick<ref name="ReferenceA"/> e deve ripercorrere i passi del suo antenato per salvare Alefgard dal malvagio stregone [[Dragonlord]]. I tre protagonisti di ''Dragon Quest'' ''II'' sono i bisnipoti dell'eroe dell{{'}}''I''<ref name="ReferenceB"/><ref name="ReferenceC"/> ed esplorano il vasto mondo di Torland, di cui Alefgard è un continente. In entrambi i giochi i migliori armamenti a disposizione del personaggio giocante sono la "Spada di Erdrick" e l'"Armatura di Erdrick", reliquie dell'antico eroe. ''Dragon Quest III'' è invece un prequel in cui il giocatore veste i panni di Erdrick stesso e ne percorre la leggendaria impresa: al termine di questo episodio si scopre, inoltre, che "Erdrick" non è un nome proprio ma un titolo onorifico (e non a caso è impossibile imporre al protagonista il nome di "Erdrick", nella versione originale, o di "Loto" nel [[remake]] per Game Boy Color).
Nel 2017 la "Trilogia di Erdrick" è divenuta una tetralogia con la pubblicazione di ''Dragon Quest XI'', in quanto una serie di rimandi e citazioni rivela che quest'ultimo gioco è un antefatto di ''Dragon Quest III''. L'ordine cronologico di questa sotto-serie è dunque: ''Dragon Quest XI, Dragon Quest III'', ''Dragon Quest I'', ''Dragon Quest II''.<ref name="gamespot.com" />
Il manga [[Dragon Quest: L'emblema di Roto]] vede come protagonista Arus, discendente di Erdrick.
=== Zenithia ===
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Il franchise comprende vari [[spin-off (mass media)|spin-off]], come la serie di [[Dragon Quest Monsters]]. Esiste inoltre una serie di [[videogioco arcade|arcade]] dal titolo [[Dragon Quest: Monster Battle Road]], dove i giocatori competono con carte da gioco reali raffiguranti i mostri della serie, da infilare in uno slot apposito nel cabinato da sala giochi, per far apparire nello schermo di quest'ultimo il proprio mostro con i propri dati salvati. Questa è l'unica serie spin-off i cui titoli non sono mai usciti dal suolo nipponico<ref>Klepek, Patrick (2006-12-12). "Dragon Quest IX Announced for Nintendo DS?!". 1up. Retrieved 2007-09-16.</ref><ref>"Dragon Quest Monsters: Battle Road Victory". GameFAQs. Retrieved 2010-11-19.</ref><ref>"Dragon Quest Monsters: Battle Road Victory – Senyou Color Code Scanner". GameFAQs. Retrieved 2010-11-19.</ref>. Le serie di [[Mystery Dungeon]] e [[Fortune Street]] utilizzano personaggi ed elementi della serie di ''Dragon Quest''<ref>Provo, Frank (2006-09-20). "Pokemon Dungeon Blue Review". GameSpot. Retrieved 2011-03-01.</ref>.
Nel [[1993]] Chunsoft sviluppò un gioco per [[Super Nintendo]] con protagonista Torneko, uno degli eroi di [[Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti]]<ref>Williamson, Matthew (2006-05-06). "Fushigi no Dungeon 2". GameSetWatch. Retrieved 2007-09-16.</ref>. Il gioco, dal titolo [[Torneko no Daibōken: Fushigi no Dungeon]], continuava la storia del protagonista dopo gli eventi del quarto capitolo della serie principale. Il gioco ebbe un grande successo in [[Giappone]]<ref>"Japan Votes on All Time Top 100". Edge. 2006-03-03. Retrieved 2008-12-13.</ref>. Nel [[2000]] [[Torneko: The Last Hope]], un seguito diretto, fu messo in commercio in [[Giappone]] e in [[Stati Uniti d'America|America]]. Il gameplay era simile al primo titolo, sebbene questo secondo episodio venne considerato troppo facile
Altri spin-off celebri basati sul franchise ''Dragon Quest'', sono la serie di RPG ''Dragon Quest Monsters'', il cui primo episodio apparve per la prima volta per console [[Game Boy Color]] nel [[1998]]<ref>"Dragon Warrior Monsters United States release date". IGN. Retrieved 2007-09-04.</ref>, e la serie ''Slime'', nella quale il protagonista è lo [[Slime (personaggio)|Slime]], il più iconico avversario della serie regolare<ref>"Dragon Quest castle erected". Japanese News Review. 2007-07-15. Archived from the original on 2007-10-14. Retrieved 2011-02-12.</ref>.
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