Bernhard von Bülow: differenze tra le versioni

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==Cancelliere 1900-1909==
[[Immagine:Europa1899.JPG|thumb|float|left|300px|L’Europa nel 1899]]
Bernhard von Bülow fu cancelliere del Reich dal 17 ottobre [[1900]] al 14 luglio [[1909]].
La sua politica fu improntata alla salvaguardia della prosperità economica della [[Germania]] anteponendo a tutto la [[Ragion di Stato]], il prestigio della nazione e la pace.
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===La politica estera===
[[Immagine:Europa1899.JPG|thumb|float|left|300px|L’Europa nel 1899]]
L’imponente marina britannica consentiva all’antagonismo inglese di mettere sotto scacco il commercio tedesco in qualsiasi momento. Il Cancelliere Bülow appoggiò per questo l’opera di riarmo navale iniziata da [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e dall’ammiraglio [[Alfred von Tirpitz]].
 
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===La Crisi di Tangeri===
{{vedi anche|Crisi marocchine}}
[[Immagine:Théophile Delcassé.jpg|thumb|right|100px150px|Théophile Delcassé]]
Conciliare prestigio della Germania e pace non era sempre semplice. Nella primavera del 1905,
constata la graduale ingerenza francese negli affari interni del [[Marocco]], Bülow spronò [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], in crociera nell’Atlantico, a fare tappa a [[Tangeri]] in modo da dare un chiaro segnale a favore dell’indipendenza marocchina.
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A sostegno di Bülow, la Germania inviò il principe Carl von Wedel a Vienna, per ammorbidire le posizioni austriache comprensibilmente molto rigide.
l’[[Austria-Ungheria]], in una fase della guerra ancora favorevole agli [[Imperi Centrali]], non era infatti disposta a concedere il minimo indispensabile per la neutralità di Roma: il [[Trentino]] e [[Trieste]].
[[Immagine:Sidney sonnino.jpg|thumb|float|left|100px150px|Sidney Sonnino]]
 
Dopo due mesi di trattative, il 16 febbraio [[1915]], vista l’ostinazione di Vienna a non cedere, Bülow propose al Ministro degli Esteri Italiano [[Sidney Sonnino]] “qualche altro terreno, o di [[Albania]] o di altro, sul quale si potesse portare la discussione…” A questo punto Sonnino scoprì le carte e affermò che non si trattava di “brama di conquista”, ma di far sopravvivere la monarchia al sentimento nazionale che montava. In caso contrario l’Italia “sarebbe andata incontro alla rivoluzione (…) non restava che una sola alternativa: o guerra o rivoluzione”. <ref>Sonnino, Diario, Bari 1972, Vol II, pag. 89.</ref>
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Nella prima decade di maggio scese apertamente in campo il più insigne personaggio neutralista: l’ex presidente del consiglio [[Giovanni Giolitti]] . A vantaggio dei neutralisti giocava la segretezza del [[Patto di Londra]] con le relative offerte della [[Triplice Intesa]]. Bülow e
[[Immagine:Antonio_Salandra.jpg|thumb|float|left|100px150px|Antonio Salandra]]
l’ambasciatore austriaco Karl von Macchio diffusero invece le proposte austriache che con le manifestazioni giolittiane “s’intersecavano e si accordavano in un fine unico” <ref>Salandra, L’Intervento, Milano 1930, pag. 262. </ref>